Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Cattolica Assicurazioni, hanno fatto sapere da Verona, lavora alacremente al piano di rimedi dopo le pesanti osservazioni dell’Ivass ,ma il titolo ieri ha continuato a perdere terreno dopo i cali dei giorni precedenti chiudendo in flessione del 2,23% a 4,12 euro. Solo lo scorso ottobre Generali aveva sottoscritto l’aumento di capitale da 300 milioni per risollevare il Solvency II di Cattolica, a un prezzo per azione di 5,55 euro divenendone azionista con il 24,4%. Una perdita teorica di oltre il 25% anche se per Generali l’investimento non è certo finanziario visto che all’operazione sono legate sinergie industriali (dalla salute alla riassicurazione) e il Leone ha tre membri in cda. A pesare sono le incertezze dopo che l’Ivass ha fatto profondi rilievi e chiesto a Cattolica un ricambio netto della governance e rimedi sulla gestione, oltre che l’accelerazione sulla chiusura della seconda tranche di aumento di capitale da 200 milioni.
È il paese del Grande fratello. Con 33 telecamere che controllano un’area di 20 chilometri quadrati. Una media di 1,65 occhi elettronici per ogni chilometro quadrato. A Sauze d’Oulx, un centro di circa 1.000 abitanti in provincia di Torino, è facile sentirsi osservati. Ma anche sicuri e protetti. Perché il sistema messo a punto dall’amministrazione locale serve proprio a questo: tutelare i cittadini da eventuali atti di delinquenza e vandalismi. «In questo periodo di maggior traffico e turismo cerchiamo di assicurare la nostra presenza all’interno dei Comuni dell’Unione attuando posti di controllo di velocità e infrazioni lungo le principali arterie cittadine e in luoghi particolarmente frequentati da residenti e turisti», aveva sottolineato il responsabile della sicurezza, Massimo Blanc. «Controlli che si riferiscono ai limiti di velocità, ma chiaramente anche all’uso delle cinture e del telefonino, oltre alle verifiche sui mezzi relativamente ad assicurazioni e revisioni».
- La pensione percepita non può essere decurtata dello stipendio a cui la docente aveva ancora diritto
Se il danno è la pensione e il risarcimento è lo stipendio, il docente che vince la causa ha sempre diritto alla rifusione delle spese legali e all’integrale risarcimento del danno. È illegittima, dunque, la sentenza di I grado con la quale sia stata disposta la decurtazione delle retribuzioni, spettanti come risarcimento del danno, con una somma pari ai ratei di pensione percepiti dal docente ingiustamente collocato in quiescenza. Ed è illegittima anche la compensazione delle spese legali. Perché chi vince la causa ha sempre diritto alla rifusione delle spese salvo gravi ed eccezionali motivi. È questo il principio affermato dalla Corte d’appello di L’Aquila, con la sentenza 590/2020. Il giudizio, di cui si è avuta notizia solo in questi giorni, era stato promosso da una docente. Che era stata posta in pensione d’ufficio perché aveva raggiunto l’età massima prevista all’epoca dei fatti. L’interesse leso si basava nel fatto che, avendo maturato pochi anni di contribuzione, l’importo del trattamento di pensione risultava notevolmente svantaggioso rispetto alla retribuzione in godimento. E la docente, invece, avrebbe voluto continuare a prestare servizio per incrementare il montante retributivo così da ottenere una pensione meno svantaggiosa.
- «Abbandonato dopo la paralisi. Causa da 3 milioni al ministero»
«Oggi sono qui» nel Palazzo di Giustizia e all’ospedale Policlinico — garantiva a Milano il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede il 21 gennaio 2019, tre giorni dopo che il neoavvocato Antonio Montinaro era rimasto paralizzato precipitando lungo le scale da una balaustra troppo bassa — «per dare la vicinanza a chi è stato drammaticamente coinvolto». Questa «vicinanza» del ministero — competente in base al decreto 81/2008 sugli interventi strutturali, e avvisato sui rischi dei parapetti 4 volte tra il 2015 e il 2018 — a distanza di due anni esatti non si è però ancora tradotta in neppure un solo euro di risarcimento. Al punto che ieri il 32enne Montinaro «suo malgrado deve ora rivolgersi all’Autorità Giudiziaria per ottenere giustizia». E con l’avvocato Gian Antonio Maggio intenta davanti al Tribunale di Milano una causa civile di risarcimento danni (propri e dei genitori) da quasi 3 milioni di euro contro il ministero della Giustizia: per «colpa omissiva» e «protratta inadempienza» nel «non essersi mai attivato concretamente, né aver mai messo a disposizione le necessarie adeguate risorse finanziarie, per la messa in sicurezza». Il punto da cui l’avvocate cadde è tuttora identico, solo transennato da quel giorno; mentre da alcune settimane (con 600.000 euro di finanziamenti) sono iniziati i rialzi dei parapetti nelle scale interne, e proprio da ieri nelle scale più esposte al pubblico. Cento per cento di invalidità Inps, 85% di danno biologico permanente, l’avvocato paralizzato per la lesione al midollo ha affrontato 2 mesi di ospedale a Milano e 5 mesi all’unità spinale di Imola, prima di doversi rassegnare a tornare a Martano (Lecce) a casa del padre vigile urbano e della madre bracciante agricola, che dal sogno di esser riusciti con grandi sacrifici a far laureare il figlio erano già passati al dover impegnare altri risparmi prima per stargli vicino nel Nord Italia e poi per adeguare la casa alla logistica della mobilità del figlio.
- «Educazione finanziaria, l’approccio sia duraturo»
«Una strategia nazionale per un approccio duraturo e coordinato per l’alfabetizzazione finan-ziaria». È la raccomanda-zione che l’ Ocse ha rivolto ieri a tutti i Paesi. Il documento, presentato in Italia, definisce l’alfabetiz-zazione l’insieme di «consapevolezza, cono-scenze, competenze, e comportamenti in materia finanziaria, necessari alla realizzazione di decisioni finanziarie valide al raggiungimento del benessere finanziario individuale». I dati dimostrano che l’educazione finanziaria degli italiani è troppo poca, «ma le statistiche non sono un destino: cambiare si può» è stato l’invito di Anna Maria Lusardi a capo del Comitato per l’educazione finanziaria.
- Il cyber risk scala la classifica di Allianz
Lo chiamano il «Covid-Trio»: sono i tre rischi più percepiti e temuti dalle imprese in tutto il mondo, secondo la decima edizione dell’Allianz Risk Barometer. Sul podio sale infatti lo «scoppio della pandemia», che in passato non aveva mai superato la 16esima posizione e quest’anno fa un salto fino alla seconda posizione, a livello globale, e alla terza in Italia. Ma gli effetti legati al Covid-19 si fanno sentire anche sulle altre posizioni, come spiega Nicola Mancino, rappresentante di Allianz Global Corporate&Specialty (Agcs) in Italia: «La pandemia, che l’anno scorso era solo al 17esimo posto tra le indicazioni dei risk manager intervistati, quest’anno non solo emerge come uno dei principali rischi percepiti, ma influenza anche gli altri – osserva Mancino – l’interruzione di attività, che è il primo a livello mondiale e il secondo in Europa e in Italia, e i rischi informatici, terzi su scala mondiale, ma al primo posto nei Paesi europei, compreso il nostro».
- Cattolica, giovedì un nuovo consiglio Stretta su governance e BancoBpm
BancoBpm, il nuovo piano industriale, i rilievi Ivass e quindi la scelta di un cacciatore di teste che aiuti a mettere a punto la governance della compagnia. Cattolica fissa un nuovo appuntamento in agenda per provare a sciogliere, entro il mese di gennaio, almeno tre dei quattro nodi sul tavolo. Giovedì 21 gennaio, come da precedente calendario, il board della società, già riunito in sede straordinaria domenica 17 gennaio, terrà una nuova riunione per lavorare sulle questioni aperte. Tra i punti chiave la scelta di un consulente che supporti la società a definire una nuova lista di consiglieri in vista del rinnovo delle principali cariche della compagnia sollecitato dall’Autorità di vigilanza. in quest’ottica potrebbe già essere fatto un passo avanti in questa direzione al consiglio di giovedì. Diversamente l’obiettivo è comunque quello di trovare una quadra per fine gennaio.
- Aviva France: l’Afer aperto all’offerta di Allianz-Athora