Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Entreranno in vigore il prossimo 14 gennaio i due decreti del presidente del Consiglio dei ministri con cui sono stati individuati gli attivi, i beni e i rapporti di interesse nazionale e di rilevanza strategica ai fini dell’applicazione della normativa golden power nazionale. L’ambito di applicazione della normativa nazionale in materia di poteri speciali è stato notevolmente ampliato lo scorso marzo, in piena pandemia, sottoponendo all’obbligo di comunicazione preventiva alla presidenza del Consiglio dei ministri operazioni (acquisizione di partecipazioni e delibere societarie) relative a settori economici fino ad allora esclusi dalla normativa golden power.
Se il 2020 non sarà ricordato solo come l’anno nefasto della pandemia Covid-19, una parte di merito andrà al rally dei green bond: una prestazione senza uguali dal 2007, quando questi strumenti finanziari sono nati con la prima emissione da 807,2 milioni di dollari targata Banca europea degli investimenti.
Secondo i dati di Cbi (Climate bond initiative, il più accreditato termometro del settore), l’anno si è chiuso con volumi superiori ai 329 miliardi di dollari, contro i 265,4 miliardi di dollari del 2019. Brilla su tutte la performance di settembre, che ha totalizzato emissioni per ben 36,8 miliardi di dollari. Fanalino di coda in questo bilancio di fine anno è marzo, il mese che ha coinciso con i lockdown più severi per contenere la diffusione del virus: il controvalore delle emissioni registrate da Cbi è stato di appena 5,4 miliardi di dollari.
  • Norges Bank investe in Cattolica e A2A
Norges Bank, la banca centrale della Norvegia che gestisce il fondo pensione del Paese scandinavo, uno dei maggiori al mondo, continua a puntare su Piazza Affari. Dalle ultime comunicazioni della Consob si apprende che dal 31 dicembre il fondo sovrano detiene l’1,038% di Cattolica a titolo di proprietà diretta e che dal 29 dicembre ha l’1,02% di A2A sempre a titolo di proprietà diretta. Nel 2020 l’azione Cattolica ha registrato un calo di quasi il 37%, mentre A2A ha ceduto il 22%. In base all’ultimo bilancio al 30 giugno scorso Norges Bank gestisce 10.400 miliardi di corone svedesi (circa 950 miliardi di euro) di cui il 69,6% in equity, il 2,8% in immobili e il 27,6% in bond e ha realizzato una perdita del 6,8% nell’azionario per via della crisi dei mercati di marzo dovuta all’epidemia parzialmente compensata dai movimenti delle valute nel periodo. Nel frattempo sempre dalle dichiarazioni Consob emerge che Dws, la società di asset managent tedesca di Deutsche Bank, dal 24 dicembre ha il 5,125% sotto forma di gestione discrezionale del risparmio del Credito Valtellinese, banca su cui il Crédit Agricole ha lanciato un’opa, oltre ad avere diminuito dal 5,125 al 2,815% la quota detenuta (non sotto forma di gestione) nella banca, per una partecipazione totale del 7,94%. L’opa del Crédit Agricole è a 10,5 euro per azione, ma il titolo viaggia sopra a questo valore e ieri ha chiuso a 11,64 euro.

Fissato in 28 miliardi di euro l’impegno finanziario di Sace per il 2021, a garanzia dei finanziamenti erogati alle imprese. Di questi 28 miliardi, tre miliardi di euro vanno a copertura delle garanzie di durata sino a 24 mesi e 25 miliardi servono a coprire le garanzie sul credito di durata superiore a 24 mesi. Inoltre, il cumulo degli impegni sui finanziamenti, che potranno essere assunti da Sace e dal ministero dell’economia e delle finanze, sempre per il 2021, non potrà superare la soglia dei 120 miliardi di euro. È quanto ha stabilito il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) con la delibera 26 novembre 2020 (in Gazzetta Ufficiale n. 3 del 5 gennaio 2021). Il limite agli impegni che potranno essere assunti da Sace nel 2021 per sostenere il sistema imprenditoriale italiano colpito dalla crisi pandemica da Covid-19, è stato stabilito dal Cipe in occasione dell’approvazione del piano annuale di attività e del sistema dei limiti di rischio Risk appetite framework (Raf) per l’anno 2021, ai sensi dell’art. 6, comma 9 septies, della legge 326/2003, come modificato dal decreto Liquidità (d.l. 23/2020 convertito dalla legge 40/2020).
Aumenta il costo del lavoro dei professionisti senza cassa. Dal 1° gennaio versano lo 0,26% in più di contributi alla gestione separata Inps, quale aumento previsto dalla legge Bilancio 2021 per finanziare la nuova Iscro (indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa). L’aliquota contributiva, infatti, è salita al 25,98% (dal 25,72% valida fino al 31 dicembre 2020) e salirà al 26,49% dal 1° gennaio 2022 e al 27% dal 1° gennaio 2023. L’intero aumento resta a carico dei professionisti che, in fattura, possono recuperare solo il 4% del contributo versato a titolo di rivalsa.
Considerando che i crediti d’imposta legati a ecobonus, sisma bonus e superbonus sono sul piano sostanziale più assimilabili a un’attività finanziaria, in quanto possono essere utilizzati per compensare un debito , nonché essere scambiati con altre attività finanziarie, un modello contabile basato sull’Ifrs 9 rappresenta l’accounting policy più idonea a fornire un’informativa rilevante e attendibile, come richiesto dallo Ias 8 paragrafo 10. Esso infatti sembra garantire in maniera più adeguata una rappresentazione fedele della posizione finanziaria, reddituale e dei flussi di cassa dell’entità, riflettendo la sostanza economica e non la mera forma dell’operazione, in maniera neutrale, prudente e completa. Lo si legge nel documento di Banca d’Italia/Consob/Ivass n. 9 (Tavolo di coordinamento fra Banca d’Italia, Consob ed Ivass in materia di applicazione degli Ias/Ifrs) in tema di «Trattamento contabile dei crediti d’imposta connessi con i decreti legge Cura Italia e Rilancio acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti». Con esso si rappresenta agli istituti bancari che in gran numero stanno diventando soggetti attivi nella gestione dei bonus, la necessità di assicurare che il trattamento contabile applicato ai crediti d’imposta introdotti dai decreti sia definito nel rispetto delle disposizioni dei principi contabili internazionali Ias/Ifrs.
Quella di Leonardo Del Vecchio nel capitale di Mediobanca potrebbe essere associata più facilmente a una marcia più che a uno scatto da centometrista, per usare una metafora sportiva cara al patron di Luxottica e ai suoi manager. L’ultimo acquisto di Delfin, la holding riconducibile all’imprenditore, è stato comunicato al mercato nella tarda serata di martedì. In una serie di operazioni realizzate tra il 15 e il 28 dicembre sono stati acquistati più di 8 milioni di azioni dell’istituto di Piazzetta Cuccia, pari a circa lo 0,92% del capitale. Del Vecchio si è portato così all’11,92% (ha un’autorizzazione a salire fino a ridosso del 20%) ed è a un passo dalla quota detenuta dal patto di consultazione attualmente al 12,54%.

  • Superbonus, no proroga ulteriore

  • Covid: le imprese incitate a crearsi un proprio assicuratore
Mentre gli assicuratori aumentano i prezzi e si mostrano freddi nei confronti delle imprese, queste vengono incoraggiate a cercare altre soluzioni per gestire i loro rischi. Bercy punta sulla creazione di captive

Handelsblatt

 

  • Chi con chi? Perché gli assicuratori proprio ora cercano acquirenti
Mario Greco si difende da tempo: „prevediamo solo azioni organiche“, aveva detto ancora a fine 2019 il ceo di Zurich. Più volte il top manager aveva rinunciato a grandi operazioni, ma ora poco più di un anno dopo è tutto diverso. A metà dicembre annuncia l’acquisizione delle attività danni USA di Met Life insieme con Farmers. L’operazione di Zurich non è un’eccezione. Nel comparto conservativo delle assicurazioni sono diverse le compagnie in cerca di acquirenti. Diverse operazioni di M&A sono state registrate nelle scorse settimane e gli esperti ritengono che la tendenza non si arresterà tanto presto.