L’ad Del Fante apre la strada al nuovo piano e in tre mosse prende il 40% del primo operatore di cessione del quinto (Bnl Finance), rileva il diretto concorrente postale Nexive e sbarca in Cina nella logistica
di Anna Messia
Altroché postino in bicicletta. Tra prestiti, e-commerce e polizze le Poste italiane si sono rivelate una macchina da guerra pronta a lanciarsi in nuove attività e a raggiungere rapidamente posizioni di leadership nei diversi mercati dove decidono di entrare, grazie alla potente rete distributiva di oltre 12.800 uffici postali. Una trasformazione iniziata da lontano, quando al timone del gruppo, partecipato oggi al 35% da Cassa Depositi e Prestiti, arrivò Corrado Passera. Era l’inizio del 1998 e, al momento della trasformazione di Poste in società per azioni, il manager che oggi guida Illimity arrivato al timone del gruppo postale ebbe l’idea di lanciare la compagnia assicurativa Poste Vita e il braccio bancario BancoPosta. Da allora la trasformazione di Poste Italiane non si è più fermata. Anzi è stata accelerata dai manager che si sono succeduti negli anni al comando, da Massimo Sarmi (che ha spinto sulla tecnologia) a Francesco Caio (che ha portato il gruppo in Borsa nel 2015) e l’attuale ceo, Matteo Del Fante, che non è certo stato da meno, pronto a cavalcare i nuovi trend di mercato, dall’e-commerce ai pagamenti elettronici. Solo negli ultimi due mesi il gruppo ha messo a segno un tris di operazioni decisamente degne di nota, dal settore postale-logistico a quello dei prestiti, che danno il segno di quali saranno le linee guida del nuovo piano industriale a cui sta lavorando Del Fante, che sarà presentato al mercato nei primissimi giorni di marzo.

Una mossa a sorpresa c’è stata lo scorso mercoledì 20 gennaio, quando Poste Italiane ha annunciato la prima operazione di crescita oltre il confine nazionale con l’acquisizione del 51% del capitale votante di Sengi Express Limited, società interamente posseduta da Cloud Seven Holding Limited con sede a Hong Kong. Un’acquisizione che ha aperto il gruppo ai mercato internazionali, avviando la diversificazione geografica e spingendo verso il business dell’e-commerce e della logistica che continuano a crescere. Solo qualche giorno prima Del Fante aveva deciso di muove sul comparto della cessione del quinto dello stipendio. Un mercato che promette sviluppo in questo periodi di crisi e Poste Italiane ha puntato subito in alto rilevando il 40% di Bnl Finance, la società del gruppo Bnp Paribas, prima in Italia nella cessione del quinto con più di 230 mila clienti e un portafoglio che a fine 2020 era pari a oltre 2,8 miliardi con la quale operava già da tempo distribuendo i suoi prodotti.

Il gruppo postale è entrato nel capitale e allo stesso tempo ha rinnovato gli accordi con Bnl Finance per altri dieci anni, mentre solo lo scorso anno aveva aggiunto un seconda partnership distributiva nella cessione del quinto con Unicredit, terzo operatore del mercato, che resterà operativa anche dopo l’operazione con Bnl Finance, rafforzandone le potenzialità.

Del resto dal 2017 ad oggi, quando il gruppo ha deciso di accelerare nella cessione del quinto dello stipendio, la quota di mercato nel comparto di Poste Italiane è passata da 7% all’11% di fine 2020, con un giro d’affari salito da 368 a 561 milioni. Uno sviluppo repentino che ha catapultato Poste ai vertici del settore e l’impennata è l’esatta replica di quanto fatto dal gruppo negli anni passati in altri comparti di attività. Poste Vita in meno di un decennio è riuscita a posizionarsi ai vertici del mercato assicurativo. Nel 2014 è diventa la prima compagnia assicurativa Vita in Italia in termini di raccolta premi e nel 2019, con una raccolta premi di 18 miliardi, ha confermato la sua leadership nel ramo vita. Ora la sfida è crescere nel ramo Danni dove il gruppo ha già iniziato a registrare numeri da record. Nei primi nove mesi del 2020 Poste Assicura si è piazzata al secondo posto nel mercato della bancassicurazione non-auto, subito dietro Intesa Sanpaolo e l’impressione è che le Poste vogliano essere considerate a tutti gli effetti anche un big assicurativo danni, e offrirà tra l’altro anche coperture assicurative obbligatorie previste dalla cessione dei quinto, finora affidate ad altri partner assicurativi. Proprio mentre il progetto pilota con i dipendenti nell’Rc Auto, avviato con Unipol e Generali sarà esteso a tutta la rete a partire dalla seconda metà dell’anno.

Altro pilastro portante del gruppo è poi il risparmio. Non solo gli oltre 330 miliardi di quello postale (dato di novembre 2020), ovvero buoni e libretti che gli uffici postali distribuiscono per conto di Cassa Depositi e Prestiti (con cui è in discussione la nuova convenzione), ma anche quello gestito. Tra BancoPosta Fondi, quinta sgr italiane grazie anche alla gestione di parte degli asset di Poste Vita, e Anima Holding, di cui Poste detiene il 10,3%, il gruppo ha un ruolo da protagonista anche in questo settore e poi ci sono i conti correnti, e i pagamenti con una quota di mercato del 25%. Gli acquisti natalizi, complici anche le restrizioni alla circolazione, sono stati propizi per Poste Italiane con un incremento del 40% nei pagamenti digitali rispetto al 2019 e con un picco del 70% nelle transazioni e-commerce. Postepay Spa, la società di pagamenti digitali del gruppo, è stata protagonista anche del programma cashback di Natale al quale hanno partecipato 1,1 milioni i clienti di Poste Italiane su un totale di 5,8 milioni di utenti registrati, e con una crescita del 50% rispetto al 2019 delle modalità di pagamento contactless.

Ma Del Fante ha anche mosso sulla diretta concorrente postale Nexive approfittando prontamente del decreto Agosto, che ha semplificato le aggregazioni in settori di interesse economico, dove a causa della crisi innescata dalla pandemia ci sono imprese a rischio chiusura. L’apporto della società (che ha il 12% del mercato) consente a Poste di arrivare appena oltre il 90%, con l’obiettivo di creare sinergie e ridurre i costi in un mercato della posta tradizionale in forte contrazione. Nei giorni scorsi un gruppo di consumatori ha presentato ricorso alla concorrenza Ue contro l’operazione, ma vista la legge italiana le armi appaiono spuntate. L’espansione continua. (riproduzione riservata)

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