di Luigi Chiarello
Le startup innovative iscritte alle camere di commercio italiane sono stabilmente sopra quota 10 mila. Al 1° gennaio 2021 se ne contavano 11.899, il 3,2% di tutte le società di capitali di recente costituzione. La Lombardia è la regione che ne ospita di più: oltre un quarto di tutte le startup italiane (27,0%). La sola provincia di Milano, con 2.282, rappresenta il 19,2% dell’intera popolazione nazionale e pesa più di qualsiasi altra regione. Le startup innovative superano, invece, quota mille nel Lazio, che con 1.383, pesa per l’11,6% della popolazione nazionale; in gran sono imprese localizzate a R. Segue la Campania, con 1.053, 8,9% del totale nazionale. Tuttavia, la regione con la maggiore densità di imprese innovative è il Trentino-Alto Adige: qui circa il 5,4% di tutte le società costituite negli ultimi 5 anni è una startup. I dati emergono dalla consueta fotografia trimestrale elaborata dal ministero dello Sviluppo economico (DG per la Politica Industriale) e da InfoCamere, con il supporto del sistema delle Camere di Commercio (Unioncamere).

• Forza lavoro: i soci di capitale dell’azienda, rispetto al secondo trimestre 2020, al primo gennaio risultavano lievemente aumentati (+0,5%) attestandosi oltre quota 56 mila. Le imprese fondate da under-35 sono il 19,0% del totale, mentre sono sottorappresentate le imprese femminili: 13,1%, contro un 21,5% registrato nel complesso delle società di capitali.

• Fatturato: le startup innovative sono soprattutto micro-imprese e vantano un valore della produzione medio di poco superiore a 184,7 mila euro. Questo è dovuto anche al ricambio costante cui è soggetta questa tipologia di attività: infatti, le imprese «best-performer», più consolidate per età e fatturato, tendono progressivamente a perdere lo status di startup innovativa.

• Investimenti e redditività: le startup innovative, rispetto alla media, mostrano un’incidenza più elevata di società in perdita (oltre il 52,6% contro il 30,9% complessivo). Tuttavia, le società in utile mostrano valori positivi in termini di redditività (ROI, ROE) e valore aggiunto. Inoltre, hanno un tasso di immobilizzazioni di circa 7 volte più elevato rispetto alle altre aziende.

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