Hiscox ha dichiarato che, dopo la sentenza della Corte Suprema a favore degli assicurati, pronunciata in appello nel test case  di interruzione dell’attività (BI), ha aggiunto altri 48 milioni di dollari, al netto della riassicurazione, alla sua stima per il 2020 per le perdite della COVID-19 legate alla business interruption.

Il 15 gennaio, infatti, la Corte Suprema del Regno Unito ha confermato la sentenza sul test case dell’assicurazione BI della Financial Conduct Authority (FCA), affermando che i ricorsi sia della FCA che dell’Hiscox Action Group sono “sostanzialmente ammessi”, mentre i ricorsi degli assicuratori sono respinti.

In risposta alla sentenza finale, Hiscox ha accolto con favore la chiarezza e ha dichiarato che il processo di liquidazione dei sinistri è stato avviato.

“La Corte Suprema conferma in larga misura l’esito della sentenza della High Court: salvo rare circostanze, la copertura è limitata ai titolari di polizze Hiscox che sono stati obbligatoriamente costretti alla chiusura. Meno di un terzo delle 34.000 polizze di Hiscox UK Business Interruption potrebbero essere riguardate”, spiega Hiscox.

A seguito della sentenza e anche in seguito all’annuncio di ulteriori restrizioni imposte dal governo britannico nel corso del 2020, la stima totale del Gruppo Hiscox 2020 COVID-19 BI è aumentata di 48 milioni di dollari, al netto della riassicurazione.

Allo stesso tempo, nota Hiscox, la stima di perdita aggiuntiva precedentemente riportata, fino a 40 milioni di dollari per le linee di cancellazione degli eventi, se le restrizioni del governo continueranno fino al 2021, sarà ora riconosciuta nei risultati finanziari per il 2020. Questo perché Hiscox prevede che gli eventi coperti saranno infine cancellati.

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