di Dario Ferrara
Sono entrati in vigore il primo gennaio i nuovi requisiti per la pensione di vecchiaia previsti dalla riforma della previdenza forense che risale addirittura al 2009 e ha vissuto un lungo periodo transitorio. Per la pensione di vecchiaia all’avvocato servono 70 anni di età e almeno 35 anni di contribuzione utile, invece dei 69 e 34 precedenti. L’aliquota per il calcolo contributo soggettivo sale dal 14,5 al 15% (per i pensionati dal 7,25 al 7,50). Per la pensione di anzianità, invece, restano fermi i requisiti scattati nel 2020: 62 anni di età e almeno 40 di iscrizione e contribuzione alla Cassa. Immutata pure la pensione anticipata a 35 anni, senza penalizzazione con 40 anni di contributi; se invece i versamenti risultano inferiori, scatta la penalizzazione definitiva in ragione del 5% per ogni anno mancante rispetto ai 40.

Dal 2021 il cda di Cassa forense può modificare il coefficiente dell’1,40% che serve a calcolare la quota base della pensione di vecchiaia. E ciò per esigenze di sostenibilità del sistema rispetto alle dinamiche demografiche della categoria professionale. Salgono da 39 a 40 gli anni ai quali vanno commisurate le pensioni di inabilità, reversibilità e indirette. Addio supplementi nei trattamenti di quiescenza. Il tasso d’interesse per il riscatto scende dal 2,75 all’1,50%.

Sempre a Capodanno è divenuto operativo il regolamento unico della previdenza forense, deliberato dal comitato dei delegati della Cassa e approvato dal ministero del Lavoro: un solo testo di 88 articoli che semplifica e armonizza i provvedimenti precedenti, i quali sono abrogati.

Il regolamento unico della previdenza è una semplificazione richiesta dai ministeri che vigilano sulla Cassa forense: il testo costituisce un corpus organico di norme che agevola la ricerca delle norme sugli più importanti. Ma per riformare le pensioni degli avvocati è stata nominata una commissione ad hoc, che sembrerebbe orientata verso il passaggio al sistema contributivo secco. L’ente, spiega il presidente Nunzio Luciano, «ha la mano tesa per aiutare gli avvocati di oggi e lo sguardo al futuro, per salvaguardare gli iscritti di domani».

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