di Andrea Pira

La revisione delle regole antitrust Ue dovrà tenere a mente la concentrazione, l’aggregazione e l’utilizzo dei dati. Nel valutare fusioni e acquisizioni, la Commissione europea non potrà quindi trascurare gli effetti sulla concorrenza del nuovo tesoro offerto alle multinazionali dalla mole di informazioni fornite ogni secondo dagli utenti della rete e dai consumatori. O almeno questa è l’indicazione messa nero su bianco dal Parlamento europeo, presieduto da David Sassoli, nella bozza di rapporto sulla concorrenza messa a punto dalla liberale francese Stéphanie Yon-Courtin, vicepresidente della commissione Affari economici e monetari di Strasburgo.
Entro giovedì 9 gennaio il documento sarà aperto agli emendamenti. La bozza, intanto, evidenzia la direzione che l’Eurocamera intende dare alle regole comunitarie per la concorrenza, così da adeguarla all’era del digitale. La Commissione dovrà «tenere in considerazione gli effetti dei mercati e delle reti di potere associate ai dati personali e finanziari», si legge al punto numero 8 delle raccomandazioni contenute nel rapporto. Gli eurodeputati propongono quindi che ogni operazione di fusioni nei mercati legati a tali dati sia soggetta a monitoraggio. E ancora sottolineano come l’acquisizione di startup da parte dei «player dominanti», rischia di «prosciugare l’innovazione e mettono a rischio la sovranità». Al punto numero 10 mettono invece in evidenza il rischio di abuso di posizione dominante esercitato sui concorrenti da aziende che sono allo stesso tempo piattaforme e fornitori, esortando l’esecutivo Ue a penalizzarle.
Nel presentare il rapporto Yon-Courtin ha fatto esplicito riferimento alla posizione dominante oggi ricoperta dai cosiddetti Gafa, acronimo che riunisce Google, Apple, Facebook e Amazon. Un modo per non farsi prendere in contropiede da operazioni come fu il passaggio di WhatsApp sotto Facebook, sulla quale l’Antitrust italiana dovette poi intervenire perché gli utenti furono indotti a passare i propri dati da un sistema all’altro senza il loro assenso. Le indicazioni dell’Eurocamera potrebbero trovare accoglienza anche nella Commissione. Margrethe Vestager, riconfermata commissaria alla Concorrenza, ha trascorso parte del suo ultimo mandato a bastonare i giganti digitali ed è lei la prima a sottolineare come l’attuale regime antitrust non funzioni più. «Nei settori più globalizzati la nostra analisi delle posizioni di mercato sarà in riferimento al livello mondiale per favorire l’emergere di competitor europei», è d’altronde la posizione della presidente della commissione Ursula von der Leyen. (riproduzione riservata)

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