di Ester Corvi

Da British Airways a Starbucks. Da Mc Donald’s, a Lufthansa e Royal Caribbean Cruises. Si allunga la lista delle società che subiranno un impatto, più o meno forte, dall’epidemia cinese. Per esempio ieri Starbucks ha mantenuto le sue linee guida per il 2020, ma ha detto che per ora gli effetti del coronavirus non possono essere «ragionevolmente stimati». La catena di caffetterie ha deciso di chiudere più della metà dei negozi in Cina, che ha inciso per il 10% sul fatturato del primo trimestre dell’anno fiscale. L’azienda ha puntualizzato che la chiusura sarà temporanea, ma avrà probabilmente conseguenze sui risultati finanziari del secondo trimestre e dell’intero anno del business internazionale, a causa di una riduzione del traffico dei clienti e della sospensione delle attività in Cina.
Nel primo trimestre dell’anno fiscale, Starbucks ha registrato un fatturato di 7,1 miliardi di dollari, in crescita del 7% rispetto allo scorso anno e in linea con le previsioni degli analisti. Le vendite sono aumentate del 5% a livello globale, del 6% negli Usa e del 3% in Cina, dove ha mostrato un rallentamento. La società ha registrato infine un utile di 885,7 milioni di dollari nel trimestre, ovvero 74 centesimi ad azione, in aumento rispetto ai 760,6 milioni (61 centesimi ad azione) dello scorso anno.
Starbucks ha beneficiato del lancio della linea a marchio proprio di bevande fredde nel 2019. Tuttavia le catene di fast food come McDonald’s stanno cercando di introdurre nuovi caffè freddi alla propria offerta di colazione, aumentando la concorrenza nel settore. In Cina, il principale competitor di Starbucks è Luckin Coffee.
Anche McDonald’s, in occasione della presentazione dei conti del quarto trimestre, ha fatto riferimento alla Cina, dichiarando di aver chiuso diverse centinaia di sedi nella provincia cinese di Hubei, mentre altri 3 mila negozi in Cina rimangono aperti. «Ovviamente la situazione in Cina è fluida e preoccupante», ha dichiarato il ceo Chris Kempczinsk. Il fatturato e l’utile rettificato sono stati superiori alle attese, con il secondo che si è attestato a 1,97 dollari per azione, mentre i ricavi i hanno raggiunto quota 5,35 miliardi di dollari nel trimestre, in aumento del 4% rispetto allo scorso anno. Il colosso del fast food intende investire 2,4 miliardi di dollari in diversi progetti quest’anno, metà dei quali negli Usa. Secondo le previsioni del managment, le aperture dei nuovi ristoranti porteranno a una crescita delle vendite nel 2020 dell’1,5%.
Nel settore più colpito, quello dei trasporti, American Airlines ha deciso di sospendere dal 9 febbraio al 27 marzo tutti i voli verso Shanghai e Pechino da Los Angeles per via dell’epidemia di coronavirus. Nello specifico la compagnia aerea ha citato il significativo calo della domanda di voli da e per il Paese asiatico. Per lo stesso motivo British Airways ha annunciato la cancellazione di tutti i voli verso la Cina con effetto immediato. «Ci scusiamo per l’inconveniente, ma la sicurezza dei nostri passeggeri e dell’equipaggio è la nostra priorità», ha puntualizzato la compagnia aerea d’Oltremanica.
Stop anche dalla Germania: Deutsche Lufthansa sospenderà i voli verso la Cina continentale fino al 9 febbraio, poiché il numero di persone infettate dal coronavirus nel Paese continua a crescere. Il gruppo ha spiegato che tre delle sue compagnie aeree, (Lufthansa, Swiss e Austrian Airlines) voleranno un’ultima volta verso le rispettive destinazioni in Cina, prima di sospendere le loro operazioni, mentre la rotta verso Hong Kong resterà aperta. «Per motivi operativi, l’accettazione delle prenotazioni per i voli verso la Cina continentale sarà sospesa fino alla fine di febbraio», ha precisato Lufthansa. Infine Air France-Klm ha dichiarato di aver cancellato i voli per Wuhan, la città della provincia di Hubei dove si ritiene che il virus abbia avuto origine.
L’epidemia pesa anche sul mondo delle crociere. Royal Caribbean Cruises ha annunciato la cancellazione di tre crociere di una sua nave in Cina fino all’8 febbraio, con un conseguente impatto sui risultati finanziari del 2020. Nel dettaglio, la compagnia ha puntualizzato che le cancellazioni avranno un impatto negativo sui risultati di 10 centesimi per azione. Royal Caribbean prevede poi un ulteriore impatto se le restrizioni sulle crociere in Cina continueranno fino alla fine di febbraio. (riproduzione riservata)

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