Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

logo_mf

Da British Airways a Starbucks. Da Mc Donald’s, a Lufthansa e Royal Caribbean Cruises. Si allunga la lista delle società che subiranno un impatto, più o meno forte, dall’epidemia cinese. Per esempio ieri Starbucks ha mantenuto le sue linee guida per il 2020, ma ha detto che per ora gli effetti del coronavirus non possono essere «ragionevolmente stimati». La catena di caffetterie ha deciso di chiudere più della metà dei negozi in Cina, che ha inciso per il 10% sul fatturato del primo trimestre dell’anno fiscale. L’azienda ha puntualizzato che la chiusura sarà temporanea, ma avrà probabilmente conseguenze sui risultati finanziari del secondo trimestre e dell’intero anno del business internazionale, a causa di una riduzione del traffico dei clienti e della sospensione delle attività in Cina.
Le politiche di welfare aziendale di Generali si arricchiscono di nuovo tassello. La compagnia assicurativa ha infatti inaugurato ieri al terzo piano della Torre Generali di Citylife a Milano Energy Hub, un innovativo laboratorio dedicato al benessere dei dipendenti attraverso la promozione di uno stile di vita sano e sostenibile.
Allianz si prepara a lanciare un aggregatore di conti correnti bancari. Stando a quanto riportato dall’Handelsblatt, il colosso assicurativo tedesco ha lavorato per mesi sottotraccia allo sviluppo di un app multi-banking che dovrebbe essere pronta entro la fine di giugno di quest’anno. HeyMoney – questo il nome dell’app – non sarà riservata ai clienti Allianz: il servizio sarà disponibile in un primo momento in Germania per poi essere esteso ad altri Paesi europei.
Cresce l’attenzione dei fondi pensione nei confronti del real estate, in particolare di nuove soluzione innovative come l’housing sociale, lo student housing o il coworking. L’argomento è stato al centro del convegno organizzato ieri a Roma da Assoprevidenza, l’associazione italiana per l’assistenza e la previdenza complementare presieduta da Sergio Corbello.
Erano essenzialmente questioni tecniche e preparatorie all’assemblea straordinaria del 7 marzo quelle discusse martedì 28 nel corso del cda di Cattolica Assicurazioni. Ma c’è stato un punto dell’ordine del giorno di cui si è dibattuto a lungo, per quasi due ore. L’argomento spinoso riguardava le ragioni del defenestramento a fine ottobre dell’ex amministratore delegato Alberto Minali. Il manager siede ancora nel cda della compagnia. Da affrontare ci sono le questioni che riguardano le modalità per sciogliere definitivamente il rapporto con lui e il consiglio (con Minali assente) ha scelto di optare per una rottura per giusta causa Una partita che potrebbe valere più di qualche milione. Minali è entrato nella compagnia nel 2017, subentrando all’ex amministratore delegato Giovanni Battista Mazzucchelli. Il suo contratto è stato poi stato rinnovato per altri tre anni, ad aprile dello scorso anno e arriverà a scadenza solo ad aprile 2022, con l’approvazione del bilancio 2021. Alla fine del mandato mancano quindi più di due anni e mezzo e, senza una giusta causa, il manager potrebbe avere diritto a ricevere il compenso per il ritiro anticipato delle deleghe e, Come detto, si tratta di una partita milionaria.
Il nuovo paradigma che impone lo sviluppo di nuove tecnologie e la riconversione delle produzioni mettendo in cima alle priorità la difesa dell’ambiente, la salvaguardia della salute e l’inclusione, è infatti ormai lo scenario di riferimento al quale guardano le nuove imprese esordienti. Un’attenzione che accomuna spesso i nuovi imprenditori ai loro finanziatori, gruppi o aziende che a questi temi hanno sempre prestato attenzione e ora incentivano in diverse forme la crescita di realtà che possano avere un impatto positivo sulla società. È il caso, per esempio, del gruppo AXA, che dal 2018 ha attivato, in partnership con l’incubatore Impact Hub Milano, l’associazione Angels 4 Women, una comunità di Business Angel, a maggioranza femminile, che ad oggi conta più di 50 professionisti provenienti da diversi settori e con competenze trasversali ma tutti accomunati dall’obiettivo di valutare e supportare l’innovazione sostenibile al femminile.

Sanzioni amministrative pecuniarie fino a 10 milioni di euro sui depositari centrali di titoli in tema di intermediazione finanziaria e in particolare nell’ambito della disciplina della gestione accentrata di strumenti finanziari. Modifiche al codice delle assicurazioni private, di cui al dlgs 7/9/2005, n. 209, per adeguarlo alla disciplina del sistema di governo societario per i profili attinenti alla remunerazione, ai requisiti e ai criteri di idoneità degli esponenti aziendali, dei soggetti che svolgono funzioni fondamentali e dei partecipanti al capitale, al fine di assicurarne la conformità alle disposizioni della direttiva 2009/138/Ce e rafforzamento dei poteri di vigilanza in capo all’Ivass. Sono alcune delle indicazioni che emergono dallo schema di dlgs recante attuazione dell’art. 7 della legge 4/10/19, n. 117 (legge di delegazione europea 2018), per quanto riguarda l’incoraggiamento all’impegno a lungo termine degli azionisti e la disciplina del governo societario.
Non è sanzionabile penalmente il datore di lavoro che, senza un’adeguata formazione, utilizzi attrezzature che richiedono invece particolari conoscenze operative. Lo precisa, tra l’altro, la commissione per gli interpelli sulla sicurezza nell’interpello n. 1/2020 a risposta di un quesito della regione Friuli Venezia Giulia. La questione è sorta in conseguenza alla modifica normativa al Tu sicurezza (dlgs n. 81/2008) apportata dal dlgs n. 151/2015 (riforma Jobs Act), che ha inserito nella definizione di operatore (contenuta all’art. 69, comma 1, lett. e, del citato Tu) anche il datore di lavoro, in precedenza escluso.

Repubblica_logo

  • Pensioni, allarme Fmi sulla spesa “Quota 100 solo con il contributivo”
Al termine della missione del Fondo monetario internazionale a Roma, guidata da Rishi Goyal, che ieri ha diffuso il rapporto sull’Italia, i giudizi dell’organizzazione di Washington sono ben precisi. Il Conte 2 sta facendo bene: ha instaurato un «confronto costruttivo» con Bruxelles, la legge di Bilancio del ministro Gualtieri è «prudente », i conti del 2019 sono migliori del previsto e i mercati ci vedono bene (ieri lo spread ha chiuso a quota 133, il minimo da ottobre). Un rilevo tuttavia c’è: il deficit-Pil che nel 2020 va verso il 2,4 per cento contro il 2,2 per cento fissato dall’Italia e sul quale il Tesoro ieri ha confermato di credere. La crescita invece si conferma quella annuncia a Davos: 0,5 per cento nel 2020. Le misure eredità del Conte 1 invece non piacciono all’Fmi e il ministro Gualtieri si è detto aperto a miglioramenti e dialogo. Sulle pensioni l’Fmi è piuttosto allarmato: dice che nei prossimi decenni la spesa è destinata a crescere in modo considerevole e che soprattutto il sistema Quota 100 fortemente voluto dalla Lega incrementerà ulteriormente la spesa e creerà «discontinuità» nell’età di pensionamento.
  • Ma con il ricalcolo gli assegni si riducono fino al 30 per cento
Il sasso nello stagno gettato dal Fondo monetario sulle pensioni ha mandato su tutte le furie il mondo sindacale. «Sarebbe un bagno di sangue», commenta Domenico Proietti, responsabile della previdenza per la Uil. Di fatto si uscirebbe dalle due alternative rigide oggi presenti nel sistema: la Fornero che è sempre in vigore e che porta l’età pensionabile a 67 anni e Quota 100 che è una sorta di “ambo secco” dove bisogna “centrare” 62 anni di età anagrafica e 38 di contributi. Con il “ricalcolo” tutte le distinzioni verrebbero spazzate via: tutto verrebbe calcolato solo in base ai contributi versati con grosse perdite per i pensionandi rispetto al sistema attuale. Secondo uno studio della Uil-previdenza, ad esempio, un lavoratore che andrebbe a riposo a 62 anni, con 35 anni di contributi, con il sistema misto avrebbe un assegno di 12.726 euro. Con il cosiddetto “ricalcolo” contributivo perderebbe il 26 per cento dell’assegno, circa 3.300 euro.

  • Il coronavirus paralizza l’attività dei gruppi internazionali in Cina
Il contagio economico della misteriosa epidemia scoppiata in Cina si diffonde sempre più dal settore dei servizi all’industria manifatturiera investendo i grandi gruppi internazionali e rischia di avere un impatto ancora più forte sul comparto dell’auto e sulle sue supply chain. Mentre alla riapertura dopo il Capodanno lunare la Borsa di Hong Kong ha ceduto il 2,82% e le persone infettate sono aumentate oltre quota 6mila(più di quanto successe con la Sars, quando i morti furono però circa 800, contro i 132 attuali), l’Oms si avvia a proclamare oggi l’allarme globale sul nuovo coronavirus. Intanto esperti vicini allo stesso governo cinese cominciano a paventare che nel primo trimestre la crescita potrebbe scendere sotto il 5% (come ha fatto anche JP Morgan, che ha ridotto la sua stima dal 6,3 al 4,9%), proprio per l’estensione al settore produttivo dei problemi che stanno travolgendo il settore viaggi-turismo e frenando i consumi. Due annunci di ieri simboleggiano l’aggravamento della crisi: British Airways e le aviolinee del gruppo Lufthansa (oltre ad alcune compagnie sudcoreane) hanno sospeso tutti i voli diretti, mentre Toyota ha reso nota la chiusura almeno fino al 9 febbraio di tutte le sue fabbriche in Cina. Una portavoce del gruppo giapponese ha citato tra l’altro l’emergere di problemi nell’assicurare l’approvvigionamento di componentistica.
  • Salute in azienda, Generali apre l’Energy Hub
Generali ha inaugurato ieri Energy Hub: laboratorio per il benessere fisico e mentale aperto a tutti i dipendenti. Lo spazio può contare su una equipe di medici professionisti, affiancati da Med-Ex, società che da 25 anni si occupa dell’assistenza medica e della preparazione sportiva dei piloti della Scuderia Ferrari. Tra l’offerta corsi gratuiti di yoga e pilates e consulenze nutrizionali. Presente anche un simulatore di F1, per allenamenti capaci di stimolare la concentrazione mentale in contesti sfidanti.
  • Mediobanca nell’agenda Del Vecchio Doppio incontro con Nagel e i Doris
Dietro le quinte Leonardo Del Vecchio sta tessendo rapporti sul fronte Generali-Mediobanca (di entrambe il patron di Luxottica è azionista di peso). L’atteso faccia a faccia tra Del Vecchio e l’ad di Mediobanca Alberto Nagel c’è stato ma nell’ambito di un incontro formale, presente lo staff di investor relations, per illustrare il nuovo piano triennale di Piazzetta Cuccia varato l’11 novembre. L’imprenditore degli occhiali avrebbe ribadito le parole di apprezzamento già espresse pubblicamente sul piano, benchè in precedenza le sue posizioni fossero suonate critiche sulle strategie della banca perchè, a suo dire, troppo poco focalizzata sull’investment banking. Ma non è finita qui. Se da ultimo si è parlato di una visita all’ad di Generali Philippe Donnet – secondo alcuni finalizzata a rassicurare il management della compagnia – Del Vecchio, a quanto risulta, ha voluto incontrare anche Ennio e Massimo Doris, con Mediolanum che, dopo l’uscita di UniCredit, è diventata il primo singolo azionista del patto di consultazione.
  • Boeing, il costo degli scandali sale a 19 miliardi
Sale il conto della crisi di Boeing: il costo degli scandali portati alla luce da due disastri aerei che hanno bloccato da un anno a terra il suo velivolo di punta, il 737 Max, si sono impennati a 19 miliardi di dollari, più che raddoppiati rispetto a precedenti stime. Una spirale che ha spinto il colosso aerospaziale americano a chiudere il 2019 con un passivo di 636 milioni, il primo in oltre vent’anni. Nel 2018 Boeing aveva incassato profitti per ben 10,5 miliardi. A Wall Street il titolo, davanti a risultati negativi che non hanno sorpreso gli investitori, ha guadagnato terreno ma rimane in ribasso del 26% nell’ultimo anno.

insurancejournalgrande

Molte aziende globali, dagli alberghi, dalle compagnie aeree alle case industriali, dovrebbero pagare un conto elevato per le interruzioni di attività causate dal coronavirus in Cina, essendo le epidemie di solito escluse dalla copertura assicurativa. Con 132 morti in Cina e nuovi casi segnalati in tutto il mondo, le aziende sono destinate ad affrontare miliardi di dollari di perdite legate ad eventi e cancellazioni di viaggi e chiusura di attività. “Per molti rami è prassi comune del mercato escludere il rischio di epidemie”, ha detto un portavoce di Munich Re.
Mentre alcune compagnie, tra cui Munich Re, hanno sviluppato prodotti assicurativi e polizze specifiche per le malattie infettive, non molte aziende le hanno acquistate. Mentre la maggior parte degli assicuratori viaggio rimborseranno probabilmente i costi associati alla cancellazione del viaggio e le spese mediche per le polizze acquistate prima della diffusione del virus, alcuni escludono ora la copertura per alcune destinazioni selezionate, hanno detto i funzionari del settore.
Gli assicuratori Aviva, Allianz e AXA hanno dichiarato che i singoli assicurati sarebbero coperti se fossero colpiti dal virus, a condizione che seguano gli avvisi di viaggio dei governi.

  • Coronavirus: I settori più colpiti dalle conseguenze dell’epidemia
Tutti i settori sono esposti per vari gradi. Il paese è diventato sia il più grande mercato del mondo per la maggior parte dei venditori internazionali, sia uno dei principali fornitori di quasi tutti i produttori mondiali. Una panoramica dei settori che si occupano degli attori che si stabiliscono direttamente a Hubei, nella regione di Wuhan e nella regione di Wuhan. I grandi nomi della ristorazione internazionale presenti nella regione non hanno scelta: stanno chiudendo le porte dei loro punti vendita locali. L’industria automobilistica mondiale, il settore del lusso e l’elettronica.
  • Assicurazione: Roederer, il primo broker indipendente dell’est
Draber-Neff e Roederer hanno ufficializzato la loro fusione all’inizio del 2020. In qualità di principale broker assicurativo indipendente nella regione, il gruppo Roederer intende ampliare la propria base nazionale.
  • Un’ombra aleggia sull’assicurazione edilizia
Sulla carta, il settore assicurativo andrà bene, nonostante la Brexit. “I contratti già stipulati con le compagnie di assicurazione britanniche giungeranno a termine, ci assicura il regolatore francese (ACPR). Dopo il periodo di transizione che si protrae fino al 31 dicembre, in assenza di una filiale sul territorio europeo non è più possibile procedere all’estrazione. “I clienti europei degli assicuratori britannici non hanno quindi nulla di cui preoccuparsi.  Tuttavia negli ultimi anni, una cascata di fallimenti di assicuratori stranieri che operano in LPS – in particolare quelli con sede a Gibilterra – ha portato al fallimento di molte PMI del settore edile e ha privato un gran numero di privati delle loro garanzie. È difficile stimare l’entità del danno, ma i professionisti segnalano richieste di risarcimento non pagate per oltre 500 milioni di euro.