di Anna Messia

Ecco rispuntare Net Insurance. C’è il nome di una società che curiosamente ricorre nella carte che coinvolgono, direttamente o indirettamente, il caso della Banca Popolare di Bari. Si tratta della compagnia di assicurazione specializzata nella cessione del quinto, che a fine 2018 è stata rilevata da Archimede, la prima spac delle polizze quotata a Piazza Affari e lanciata da Andrea Battista.
Secondo quanto MF-Milano Finanza è in grado di ricostruire, tra i titoli acquistati dal fondo Naxos ci sono proprio obbligazioni di Net Insurance. Naxos è la sicav, gestita dalla società londinese Pairstech capital management, in cui la Banca Popolare di Bari guidata da Vincenzo De Bustis (in particolare per il comparto Capital Plus) a gennaio 2019 avrebbe dovuto sottoscrivere quote per 51 milioni di euro. Denari che però non sono mai arrivati, tanto che Caceis Bank, società del gruppo creditizio francese Crédit Agricole che aveva anticipato la somma in quanto banca depositaria, ha poi richiesto la liquidazione dei titoli per riavere indietro la cifra anticipata. Ma non tutti i 51 milioni di euro sono stati liquidati, dal momento che tra i titoli sottoscritti c’erano anche obbligazioni poco liquide, ovvero poco meno di 8 milioni di euro di un bond di Aedes siiq e appunto 7,5 milioni di euro di un’emissione obbligazionaria di Net Insurance. Nel frattempo ad aprile dello scorso anno Caceis ha presentato ricorso al Tribunale di Bari per il sequestro del credito di Naxos nei confronti di Banca Popolare di Bari, in quanto il patrimonio della sicav non costituisce garanzia idonea dell’intero credito, che la scorsa estate era pari ancora a poco più di 15 milioni di euro. Ma, come detto, a destare curiosità è l’investimento nel titolo Net Insurance. La compagnia assicurativa è infatti al centro di un’altra vicenda, non meno singolare, che ha riguardato 26,6 milioni di euro in titoli di Stato scomparsi dalle casse della società.
La compagnia guidata da Battista, che ad aprile dello scorso anno ha sporto denuncia sulla questione al tribunale di Milano, ha fatto sapere di essere stata truffata, ma, nell’ambito di un accordo di riservatezza, ha mantenuto ben coperto il nome della controparte. Perché nel frattempo quei 26,6 milioni di euro stanno tornando a rate nelle casse della società: 11,1 milioni di euro sono stati restituiti e il resto dovrebbe arrivare entro l’anno. Guardando però il sito Internet inglese Law360, nel quale vengono registrate tutte le cause legali aperte nel Paese, si scoprono le carte su una controversia tra Net Insurance e Gianluigi Torzi, manager il cui nome è emerso in relazione agli affari degli immobili del Vaticano a Londra, ma anche alla questione della Popolare di Bari. Lo stesso manager in una recente intervista rilasciata alla stampa ha fatto sapere che nel 2018 era stato contattato da De Bustis per il possibile collocamento di bond della banca, ma di quell’operazione nulla si era più fatto.
Non solo; Torzi ha anche dichiarato di non avere nulla a che fare con la sottoscrizione della sicav che era stata avviata dalla Banca Popolare di Bari. L’unico curioso legame tra le due faccende è il ricorrere del nome della piccola Net Insurance. (riproduzione riservata)

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