Banche e fondi pensione presenti a Davos per il meeting annuale del World Economic Forum sono esposti finanziariamente con le aziende di combustibili fossili, principali colpevoli della crisi climatica, per un valore di 1.400 miliardi di dollari.

È questa la denuncia del nuovo rapporto di Greenpeace International “It’s the finance sector, stupid” che dimostra anche come a Davos siano presenti le cinque compagnie assicurative con i maggiori investimenti a copertura di impianti e infrastrutture legate al carbone, il peggior combustibile fossile.

Il rapporto denuncia come banche, fondi pensione e assicurazioni che prendono parte al Forum di Davos ne tradiscano di fatto, sia da un punto di vista ambientale che economico, l’obiettivo di “migliorare lo stato del mondo”. Il rapporto e la pagina web dedicata mostrano anche come lobbisti e imprese di pubbliche relazioni stiano lavorando per conto di questi attori della finanza globale e dell’industria fossile contro gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

Prendendo come riferimento il periodo che va dalla firma dell’accordo di Parigi al 2018, emerge che le 24 banche presenti a Davos hanno finanziato l’industria dei combustibili fossili per un valore di circa 1.400 miliardi di dollari, che equivale al patrimonio complessivo dei 3,8 miliardi di persone più povere del Pianeta nel 2018.

Fonte: MF Dowjones