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A poco più di un anno dal suo investimento in Cattolica Assicurazioni, Warren Buffett si prepara a prendere posto nel consiglio di amministrazione della società. Ieri il consiglio di amministrazione della compagnia di Verona ha accolto la richiesta di General Reinsurance, società che fa capo al noto imprenditore statunitense, di diventare socio della compagnia assicurativa, che a fine 2017 è diventato il primo azionista di Cattolica rilevando il 9,05% del capitale. La prossima primavera arriverà a scadenza l’attuale consiglio di amministrazione di Cattolica e la nuova governane, approvata lo scorso aprile, prevede, oltre alle liste di maggioranza e di minoranza, anche la lista di capitale: uno o due amministratori verranno eletti dalla lista che sia risultata prima per capitale con voti rispettivamente del 10 e del 15%. La partecipazione di Buffett potrà pesare in particolare fino al 5% considerando che, secondo lo statuto, la quota che supera quel limite viene sterilizzata ai lini dell’esercizio dei diritti e nella definizione della lista di capitale. Sulla carta Buffett avrà quindi bisogno di trovare uno o più soci con i quali creare una lista in grado di arrivare al minimo del 10% del capitale richiesto per avere un rappresentante in consiglio.
La compagnia assicurativa Helvetia e il gruppo Cassa di risparmio di Asti hanno deciso di rinnovare e rafforzare la partnership bancassicurativa. L’alleanza, di durata decennale, riguarda il ramo assicurativo danni sia quello vita. Alla collaborazione già in atto tra la Banca di Asti e Chiara Assicurazioni (gruppo Helvetia) nel comparto danni non auto, che sarà ulteriormente rafforzata, si aggiungono infatti altre due linee di business. I nuovi patti prevedono infatti un accordo distributivo con Helvetia Italia Assicurazioni per la vendita dei prodotti auto, cui si aggiunge un’alleanza con Helvetia Vita per l’offerta di prodotti di risparmio e di investimento.

Banca Generali ha realizzato nel 2018 una raccolta netta di 5,02 miliardi euro. A dicembre la raccolta netta è stata pari a 470 mln, in crescita rispetto ai mesi precedenti, mentre la raccolta gestita si è attestata a 245 mln. Nell’ambito del gestito, l’attenzione si è concentrata sui nuovi comparti della Sicav lussemburghese Lux Im (107 mln nel mese, 758 mln nell’anno) e nelle soluzioni assicurative. Tra queste, si conferma elevato l’interesse per Bg Stile Libero (59 mln nel mese, 1.040 mln nell’anno) e in crescita quello per le polizze di Ramo I (81 mln nel mese, 575 mln nell’anno).

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  • Carige, la procura indaga sulle alleanze tra soci e i danni ai risparmiatori
Uno degli aspetti che i finanzieri e gli ispettori di Bankitalia stanno cercando di chiarire, sono le alleanze – e le deleghe di voto – che si saldarono fra i detentori di azioni nei giorni precedenti il 20 settembre scorso quando la famiglia Malacalza, prima azionista, rischiò di perdere il controllo della banca ad opera di una cordata ostile composta dal raider Raffele Mincione.
Fra i piccoli azionisti che hanno dato le proprie deleghe alla cordata Mincione c’è la pizzeria al taglio La voglia matta di Castagneto Carducci, detentrice di 41 milioni di azioni che all’epoca volevano dire circa 500 mila euro.
  • Tutti salvi i debitori vip che hanno spolpato la banca
L’elenco può facilmente trovarlo fra gli atti dell’azione di responsabilità per danno reputazionale che la Cassa di Risparmio, con l’avvocato Andrea D’Angelo, ha appena intentato per la cifra di 138 milioni all’ex presidente dell’istituto Giovanni Berneschi e al presidente del comparto assicurativo Ferdinando Menconi, entrambi condannati in primo e secondo grado per truffa. Inoltre, lo può reperire nel dossier che nel 2013 gli ispettori di Bankitalia consegnarono alla Procura di Genova, oppure rintracciarlo nelle liste con i più bei nomi dell’imprenditoria ligure. Sarà forse a causa di quello stile british di cui il capoluogo ligure va orgoglioso, ma i “bei nomi”, dalla burrasca finanziaria sembrano essersi salvati tutti.

 

  • Cattolica, ok del cda a Warren Buffett il finanziere nel libro soci con il 9%
Warren Buffett prepara le munizioni in vista del rinnovo del cda di Cattolica. Il potente finanziere statunitense, attraverso la sua Berkshire Hathaway, ha ottenuto infatti l’iscrizione a libro soci nella Cattolica assicurazioni, di cui aveva preso una quota di poco superiore al 9% circa un anno e mezzo fa, diventando di gran lunga il principale azionista della compagnia. Un investimento facilitato, a suo tempo, dalla conoscenza dell’amministratore delegato Alberto Minali. La compagnia, ancora una cooperativa in cui quindi vige il voto capitario e il voto di gradimento per l’iscrizione al libro soci, in aprile adotterà il sistema monistico. E contemporaneamente aprirà il consiglio alla possibilità di vedere l’ingresso di rappresentanti dei soci di capitale. Se verrà presentata una lista da parte degli investitori istituzionali, infatti, questi avranno diritto ad un posto in consiglio se raggiungeranno il 10% del capitale, due se superano il 15%. Tuttavia lo statuto di Cattolica prevede uno sbarramento di voto al 5% per i soci di capitale, quindi la quota di Buffett “pesa”, ai fini del voto, quasi la metà rispetto al pacchetto di azioni acquistate.

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  • Cattolica apre le porte a Buffett, potrà votare
General Reinsurance, società del gruppo Berkshire Hathaway di Warren Buffett, ha presentato domanda per diventare socio di Cattolica, ottenendo il via libera del consiglio della compagnia veronese. General Reinsurance acquisisce così i diritti non patrimoniali, a partire dal diritto di voto in assemblea. General Reinsurance è primo azionista di Cattolica con il 9,047%.
  • Banca Generali, Allianz oltre il 5%. Raccolta a 5,02 miliardi
Allianz global investors, società di asset management del gruppo assicurativo tedesco, è tornata sopra la soglia del 5% in Banca Generali. Emerge dalle comunicazioni Consob. Allianz Gi ha fatto capolino in Banca Generali nel 2013 e a fine giugno di quest’anno è salita fino al 5,19% per poi posizionarsi poco sotto. Il 4 gennaio ha comunicato di essere al 5,078% del capitale. L’istituto del gruppo del Leone ha reso noto di aver a realizzato nel 2018 una raccolta netta pari a 5,02 miliardi.

  • Stallo sui Pir, a rischio i nuovi fondi
 Caos sui nuovi Pir. La legge di Bilancio che regola i Piani individuali di Risparmio di nuova generazione presenta alcune lacune che se non vengono appianate al più presto rischiano di ingessare il mercato di questi prodotti che negli ultimi due anni ha incassato poco meno di 15 miliardi.
Comprensibile come uno strumento dalle caratteristiche simili abbia fatto breccia nei portafogli della metà degli 800mila sottoscrittori dei fondi comuni italiani, che proprio grazie ai Pir in molti casi si sono affacciati per la prima volta sul mondo del risparmio gestito (l’investimento medio su questi fondi nel 2017 è stato di circa 13.500 euro).
Certo con i nuovi vincoli all’investimento il profilo di rischio sarà più elevato, ma il vero timore dei gestori è che l’essenza del fondo stesso possa in qualche modo essere snaturata, come del resto ha sottolineato il direttore dell’Ufficio Studi di Assogestioni, Alessandro Rota, in un’intervista uscita su Plus24 nei giorni antecedenti l’approvazione della manovra.

 

  • Banca Generali, raccolta a 5 miliardi
Grazie un ulteriore afflusso di 470 milioni di euro a dicembre, Banca Generali ha chiuso con una raccolta netta pari a 5,02 miliardi di euro l’intero 2018: «Un anno importante e intenso in cui abbiamo posto le basi per una nuova fase di crescita futura della banca», lo ha definito l’amministratore delegato, Gian Maria Mossa.
In effetti il gruppo ha visto negli ultimi 12 mesi rallentare nel complesso i flussi netti in entrata rispetto ai 6,86 miliardi registrati nel 2017, mentre nello stesso periodo è più che triplicato l’apporto della componente amministrata 2,8 miliardi, di riflesso alla forte instabilità dei mercati. Sotto questa voce, ha infatti chiarito Banca Generali, sono compresi gli strumenti amministrati per la protezione e diversificazione del portafoglio, come i private certificate e le altre operazioni sul primario promossi dalla Banca (54 milioni nel mese e 680 milioni nell’anno).
  • Buffett ora è socio di Cattolica a pieno titolo
Warren Buffett è entrato nel libro soci di Cattolica e per farlo si è professato “cattolico”. È questa, infatti, la condizione senza la quale non si può neppure fare richiesta di ammissione. General Reinsurance AG, società del Gruppo Berkshire Hathaway, primo azionista della compagnia con il 9,047% , ora ha acquisito anche i diritti non patrimoniali legati ai titoli in portafoglio. Non tutti, però. Come prevede lo Statuto esiste un limite al possesso azionario pari al 5% del capitale, la quota può essere superata ma sulla parte che eccede la soglia si possono vantare solo diritti patrimoniali. Anche se, va ricordato, le modifiche allo statuto approvate alla scorsa assemblea fanno sì che dalla prossima assise gli azionisti con quote rilevanti possano eleggere fino a due rappresentanti in cda. Oltre a Buffett, nel capitale sono presenti la Fondazione CariVerona al 3,437% e Fondazione Banca del Monte di Lombardia al 4,9%.

Mondelez, il gigante americano del cioccolato e dei biscotti, ha citato in giudizio Zurich, che non ha voluto risarcire i danni subiti dopo l’attacco cyber NotPetya. L’esito del caso è cruciale per l’assicurato.
Si tratta di una questione senza precedenti, seguita con ansia dal settore assicurativo e dai risk manager delle compagnie di tutto il mondo. Nel suo reclamo presentato lo scorso ottobre in un tribunale dell’Illinois, USA, il gruppo agroalimentare spiega che è stato coperto per “danni fisici e perdite causate a dati elettronici, programmi e software, compresi quelli derivanti dall’introduzione dolosa di codici macchina o istruzioni”.