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Dai dati Refinitiv sull’industria europea del risparmio gestito emerge che negli 11 mesi del 2018 i riscatti hanno superato le sottoscrizioni per i fondi tradizionali, mentre gli Etf hanno registrato ancora crescita. E ora per il mondo dei fondi ci potrà essere una nuova fase di consolidamento, come avvenne dal 2012 in poi

Nel 2018 l’Arbitro per le controversie finanziare (Acf), istituito presso la Consob, ha consolidato il proprio ruolo come organo di risoluzione stragiudiziale dei contenziosi tra intermediari e risparmiatori, affermandosi anche come punto di riferimento para-giurisprudenziale che contribuisce ad orientare le condotte degli operatori nei rapporti con la clientela.
Nel 2018 l’Arbitro per le controversie finanziare ha ricevuto 1.824 ricorsi con richieste di ristoro per un controvalore complessivo di circa 78 milioni di euro. L’importo medio delle richieste di risarcimento è di circa 52 mila euro con minimo di un euro e un massimo di 500 mila euro, soglia che costituisce il tetto massimo delle istanze giudicabili in sede di Acf.

 

L’Italia ha identificato i suoi operatori di servizi essenziali (Ose), primo concreto step per l’applicazione della direttiva europea n. 2016/1148, nota come «NIS», a garanzia della cyber-security nazionale. Si tratta di 465 soggetti, selezionati tra pubblico e privato, attivi in diversi settori sensibili: energia, trasporti, settore bancario, infrastrutture dei mercati finanziari, comparto sanitario, fornitura e distribuzione di acqua potabile, infrastrutture digitali. A darne notizia, con una nota di fine anno, è stato il ministero dello Sviluppo economico, presso i cui uffici è costituito un elenco nazionale degli Ose. La direttiva, va ricordato, è stata recepita in Italia col dlgs n. 65 del 18 maggio 2018, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 132 del 9 giugno 2018 e in vigore dal 24 giugno successivo.

 

Nel decreto legge le regole per il pensionamento. Niente cumulo fino all’età per la vecchiaia
Fino a 8 anni di attesa per il tfr. Un prestito per l’anticipo

corsera

  • Istat, scende il potere di acquisto delle famiglie
Il reddito resta quasi fermo, la pressione fiscale aumenta e il potere d’acquisto delle famiglie scende. È il quadro poco incoraggiante tracciato dall’Istat nel terzo trimestre dell’anno appena concluso. Dati che subito provocano la reazione dei consumatori. Ecco i numeri: il reddito disponibile delle famiglie è salito appena dello 0,1% rispetto al secondo trimestre del 2018, la pressione fiscale ha raggiunto il 40,4% (+0,1%), mentre i consumi sono cresciuti dello 0,3%. Di conseguenza la propensione al risparmio delle famiglie è stata pari all’8,3% , in calo dello 0,2%. A fronte di una variazione dello 0,3% del deflatore implicito dei consumi, il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici in estate è diminuito dello 0,2% rispetto a primavera.

  • Pensioni, opzione donna aperta anche alle lavoratrici nate nel 1960
L’uscita anticipata per le lavoratrici con almeno 35 anni di contributi, già ribattezzata “quota 95”, si allarga e imbarca anche le nate nel 1960. Questa è una delle ultime novità che scaturiscono dal lavoro di limatura finale del decreto che oggi, a meno di sorprese dell’ultima ora, verrà esaminato dal pre-consiglio dei ministri per poi essere varato entro la fine della settimana. Finora la bozza del Dl si limitava a garantire l’opzione solo per le nate del 1959 (1958 se autonome).
Nel corso delle ultime riunioni tecniche sarebbe arrivato un sostanziale via libera all’ipotesi di includere nella proroga di “Opzione donna” anche le lavoratrici che hanno compiuto 58 anni entro la fine del 2018 grazie alle risorse non utilizzate l’ultimo anno per finanziare questo canale di pensionamento. Vale ricordare che si tratta di un’anzianità penalizzata dal ricalcolo contributivo dell’intero montante, che determina quindi un abbattimento dell’assegno netto superiore al 20 per cento.

 

  • Fondi, la grande fuga dal rischio spinge cash e oro
Fuga dal rischio e corsa alla liquidità. Con rare eccezioni questo è il copione che è andato in scena negli ultimi mesi e i saldi finali dell’industria dei fondi fotografano, al pari dell’andamento degli indici, il grande gelo. In particolare quelli relativi al quarto trimestre dell’anno che si è chiuso con pesanti riscatti sulle principali classi di investimento rischiose (azioni bond ad alto rendimento soprattutto) a cui ha fatto fronte l’exploit dei beni rifugio: la liquidità (i fondi monetari hanno registrato 197 miliardi di dollari di flussi netti solo nel quarto trimestre); l’oro (4,8 miliardi i flussi netti dei fondi che investono sul metallo giallo) e i fondi giapponesi denominati in yen (valuta rifugio per eccellenza).
  • Del Vecchio sale ancora: ha il 4,12% Nuovi acquisti da inizio anno
Generali ha chiuso la seduta di ieri in ribasso dello 0,31% a 14,685 euro. Valore superiore del 3,7% ai prezzi precedenti la presentazione del piano industriale dello scorso 21 novembre, ma in discesa dal picco di inizio dicembre quando le quotazioni hanno superato i 15 euro. Nel mentre, uno dei soci forti della compagnia, ossia Leonardo Del Vecchio, ha continuato ad acquistare titoli con l’obiettivo chiaro di raggiungere il 5% della società. Attraverso Delfin l’imprenditore tra il 2 e il 4 gennaio ha comprato 915.000 azioni del gruppo assicurativo, pari allo 0,058% del capitale e si è portato così dal 4,07% di fine 2018 al 4,12 per cento. L’esborso complessivo è stato di 13,3 milioni e si aggiunge a quanto messo sul piatto nelle sedute precedenti. A fine novembre l’imprenditore deteneva infatti il 3,54%.

Handelsblatt

 

  • Munich Re amplia il consiglio di amministrazione
Con la nomina di Nicholas J. Gartside il riassicuratore avrà un proprio consiglio di amministrazione per la gestione patrimoniale. Il 44enne britannico è considerato uno specialista nei titoli a reddito fisso.