Sono pari a 160 mld di dollari le perdite complessive causate nel 2018 dalle catastrofi naturali, secondo i calcoli di Munich Re. Una cifra superiore alla media corretta per l’inflazione degli ultimi 30 anni (140 miliardi di dollari USA).

Le perdite sono state inferiori alle perdite estremamente elevate del 2017, che erano state pari a 350 miliardi di dollari e che erano dovute principalmente al susseguirsi di pesanti uragani.

Con 80 miliardi di dollari, i sinistri assicurati sono stati sostanzialmente al di sopra della media corretta per l’inflazione degli ultimi 30 anni (41 miliardi di dollari), ma al di sotto dei valori record dello scorso anno (140 miliardi di dollari).

Nel 2018 circa 10.400 persone hanno perso la vita a causa di catastrofi naturali, una cifra tuttavia in calo rispetto alla media di 53.000 persone negli ultimi 30 anni. Questa tendenza a lungo termine è una chiara indicazione del fatto che, da una prospettiva globale, le misure di protezione della vita umana stanno iniziando ad avere effetto.

Il disastro più letale del 2018 è stato uno tsunami di sette metri che ha colto di sorpresa la città indonesiana di Palu il 28 settembre a seguito di un terremoto nelle vicinanze. Migliaia di edifici sono stati distrutti e circa 2.100 persone hanno perso la vita. Un ulteriore tsunami ha colpito le regioni costiere di Sumatra e Java – isole dell’Indonesia – la sera del 22 dicembre. Si ritiene che l’onda di marea, alta un metro, sia stata causata da una frana sottomarina provocata dall’eruzione del vulcano Anak Krakatau. Dal momento che i sistemi di allarme precoce dello tsunami esistenti rispondono solo ai terremoti, l’onda alta un metro ha catturato gli abitanti senza saperlo. Sono morte almeno 400 persone.

Le catastrofi naturali più costose si sono verificate negli Stati Uniti: gli eventi più costosi sono stati “Camp Fire“, un incendio nel nord della California con perdite complessive di 16,5 miliardi di dollari e perdite assicurate di 12,5 miliardi di dollari, e l’uragano Michael (perdite complessive di 16 miliardi di dollari e perdite assicurate di 10 miliardi di dollari).

La siccità sostenuta che ha causato ingenti perdite agricole e molti incendi boschivi è stata la più costosa calamità naturale dell’anno in Europa. Le perdite dirette sono ammontate a 3,9 miliardi di dollari (3,2 miliardi di euro), di cui solo una piccola parte è risultata assicurata. I bassi livelli delle acque di molti fiumi che si sono protratti fino all’autunno hanno avuto un impatto sul traffico fluviale e quindi anche sul trasporto merci e sull’economia.