L’inchiesta sulla questione del prestito da 12,5 milioni sottoscritto nel 2016 tra Itas e la società tedesca Vhv è stata archiviata nei giorni scorsi. Secondo i giudici della Procura di Mento non c’è stato un ingiusto profitto delle parti coinvolte. Una buona notizia per la mutua assicurativa trentina che sta puntando tutte le energie per l’attuazione del piano industriale, rivisto a fine 2018. Il capitolo delle indagini e dei controlli sulla mutua trentina, in verità, non è ancora completamente chiuso. Aperta c’è ancora l’inchiesta per presunta estorsione dell’allora direttore generale, Ermanno Grassi, ai danni dell’allora presidente, Giovanni Di Benedetto. Nelle prossime settimane sono attese poi le conclusioni dell’ispezione avviata ad ottobre da lvass. L’archiviazione dell’inchiesta sul prestito è sicuramente una buona notizia, dice il presidente Fabrizio Lorenz, esprimendo ottimismo anche per la conclusione dell’ispezione lvass, attesa tra gennaio e febbraio mentre per quanto riguarda l’indagine della Guardia di Finanza, Lorenz parla «di controlli ordinari e di routine».


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