Febbraio sarà un mese decisivo per Bper. Assieme al piano, il gruppo modenese potrebbe presentare l’integrazione con Unipol Banca. Ecco i manager che stanno lavorando alle nuove strategie. Con un occhio anche ad altre partite
di Luca Gualtieri

Le prossime settimane saranno cruciali per Bper Banca . L’istituto modenese guidato da Alessandro Vandelli sta per licenziare un nuovo piano industriale e alcune importanti operazioni straordinarie tra cui l’acquisto delle minorities di Arca e del Banco di Sardegna e, soprattutto, del 100% di Unipol Banca. Se da un lato questa strategia rafforzerà i fondamentali di Bper con una particolare attenzione per la pulizia dell’attivo, dall’altro lato consoliderà l’asse con l’Unipol di Carlo Cimbri, oggi primo azionista al 15% e proiettato verso il 19,9% nell’ambito di un’alleanza di lungo periodo. Non solo. L’acquisizione di Unipol Banca (su cui sono al lavoro gli advisor Citi per Bper e Mediobanca e Credit Suisse per Unipol ) potrebbe essere la prima mossa di quel consolidamento del credito italiano che, volatilità permettendo, analisti e regolatori si attendono per il 2019. Al momento sul tavolo non ci sono altri dossier aperti, ma è chiaro che una Bper ripulita dagli npl e ben patrimonializzata avrà le carte in regola per diventare polo aggregante.

Sulla via Emilia si è insomma aperto un grande cantiere attorno al quale la prima linea di Bper lavora alacremente. La squadra di Alessandro Vandelli, in sella dal 2014, è composta soprattutto da manager Bper di lungo corso pur con alcuni importanti innesti dall’esterno. Nell’aprile 2015, ad esempio, è arrivato da Intesa Sanpaolo Claudio Battistella come chief lending officer e responsabile dell’area crediti di gruppo (dal gennaio 2016 è vice direttore generale) nell’ambito di un processo di rafforzamento del lending e della gestione del credito problematico. In questa strategia è rientrata anche la costituzione di Bper Credit Management, la società guidata da Giuseppe Sibilla che si focalizza nell’attività di gestione e recupero degli npe. La finanza ricade invece sotto il cfo Roberto Ferrari, cui per l’appunto è affidata la direzione finanza e pianificazione. All’interno della struttura opera Alessandro Simonazzi in qualità di responsabile pianificazione e controllo, mentre il settore degli investimenti partecipativi e progetti speciali è curato da Matteo Bigarelli.
Sotto la regìa del vice direttore generale vicario Eugenio Garavini operano il chief operating officer Gianluca Formenton e Giuseppe Castagnoli, direttore generale di Bper Services, la società di servizi che a breve sarà fusa per incorporazione in Bper . Marco Bonfatti ha invece il ruolo di dirigente preposto alla tenuta dei documenti contabili e societari e Giuseppe Corni è il direttore risorse umane. Per quanto riguarda l’area controlli, Andrea Tassi, responsabile della revisione interna, è a diretto riporto del cda; Michele Campanardi presidia i rischi come chief risk officer, mentre il servizio compliance è affidato a Raffaella Perfetti e l’antiriciclaggio a Michele Pisani.

Un ruolo importante è ricoperto dal direttore generale Fabrizio Togni, a cui fanno capo sia le strutture del business che quelle del credito. La prima, oggetto di particolari attenzioni negli ultimi anni, è affidata per l’operatività al vice direttore generale Pierpio Cerfogli in qualità di chief business officer mentre Gian Marco Dall’Olio coordina la direzione pianificazione distributiva e marketing. Forte attenzione è rivolta a private e wealth management, come ha confermato nel luglio 2017 l’arrivo in Bper di Fabrizio Greco, manager proveniente da Ersel, che ha assunto la guida della direzione wealth e investment management.
Una banca commerciale non poteva perdere di vista il retail, con la direzione Everyday bank affidata a Diego Rossi, che ha uno stretto rapporto funzionale con Banca di Sassari, società prodotto del gruppo specializzata in consumer finance (emissione di carte di pagamento, prestiti personali ed erogazione di cessioni del quinto). In questo ambito, inoltre, Bper ha scelto di valorizzare l’attività di bancassurance fondata sulla joint venture industriale con Arca assicurazioni. Il responsabile del servizio è Emanuele Ruzzier, mentre il settore imprese e corporate finance, che ricade sotto l’influenza di Davide Vellani, è in rapporto funzionale con altre due fabbriche prodotto del gruppo, Emilrofactor e Sardaleasing.
Al centro delle grandi manovre del prossimo mese ci sarà anche Unipol Banca, la controllata del gruppo finanziario guidato da Carlo Cimbri che dovrebbe confluire in Bper . Modena potrebbe infatti rilevare l’istituto guidato da Stefano Rossetti con un esborso principalmente in contanti di almeno 250 milioni. La preda oggi è una società molto diversa da quella di qualche anno fa quando era gravata dal peso di quasi 3 miliardi di sofferenze: il problema dei crediti deteriorati è stato infatti affrontato di petto con una scissione che ha separato i bad loans dagli attivi in bonis, abbattendo il costo del credito per gli esercizi a venire.
Ci sono però spazi per un’ulteriore azione di turnaround che sarà portata avanti dal compratore: il cost/income a fine primo semestre era all’82,7%, un livello ancora al di sopra della media nazionale, mentre il gross npe ratio (rapporto tra crediti deteriorati lordi e impieghi) è al 10,1% rispetto al target del 5% che si sono dati molti istituti. In ogni caso in quest’ultimo anno la squadra manageriale ha profuso sforzi importanti per ripulire Unipol Banca e prepararla alle nozze. Con Rossetti al vertice ci sono i codirettori Claudio Strocchi (ex Unicredit ) che guida l’area crediti, organizzazione e operations e soprattutto Alfonso Galante, ex top banker responsabile del Fig di Mediobanca e oggi coordinatore dell’area amministrazione, finanza e controllo di gestione. (riproduzione riservata)

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