Nei primi sei mesi del 2018 le frodi creditizie di questo genere hanno superato i 12.100 casi (ovvero più di 66 al giorno), contro i circa 11 mila del corrispondente semestre 2017, per un danno stimato pari a circa 72 milioni di Euro.

Lo rileva la 27esima edizione dell’Osservatorio sulle Frodi Creditizie realizzato da Crif e Mister Credit (la divisione di Crif dedicata ai servizi ai consumatori). Lo studio registra però un netto calo del valore medio delle frodi, che nel periodo di osservazione è risultato pari a 5.929 Euro contro i 7.047 euro del 2017, a conferma della consolidata tendenza da parte dei criminali a orientare la propria attività anche verso l’acquisizione fraudolenta di beni e servizi di importo più contenuto.

Anche nei primi sei mesi del 2018 l’acquisto di elettrodomestici mediante un prestito ottenuto in modo fraudolento resta la tipologia più diffusa, con una incidenza del 30,9% sul totale (seppur con una incidenza in sensibile diminuzione rispetto al corrispondente periodo 2017). Una vera e propria esplosione dei casi (+49,8%) si registra per la categoria auto-moto, il cui peso arriva al 13,6%, seguita dai crediti relativi a spese per immobili e ristrutturazioni (10,8% del totale; quasi +30%) e per articoli di arredamento (10,4%), che raddoppiano la loro incidenza. Da sottolineare anche il significativo aumento dei casi che hanno come oggetto finanziamenti relativi all’acquisto di elettronica e telefonia (+65%), trattamenti estetici e medici (+30%), anche se il loro peso si ferma al 5,5% del totale. Per quanto riguarda la tipologia di beni/servizi in rapporto ai crediti erogati, le categorie maggiormente colpite da eventi fraudolenti sono, invece, travel & entertainment, le spese per immobili e ristrutturazione e quelle per consumi, abbigliamento e articoli di lusso.

Rispetto alle tipologie di finanziamento oggetto di frode, il prestito finalizzato continua a fare la parte del leone, arrivando a rappresentare il 72,2% dei casi totali, con una incidenza cresciuta del +28% rispetto al primo semestre 2017 e con un importo medio pari a 5.400 euro. Al secondo posto del ranking si confermano le frodi perpetrate sulle carte di credito, con una quota del 12,2% dei casi, seguite da quelle sui prestiti personali, con il 7,1%.

Nel primo semestre 2018 i casi di frode con un importo compreso tra i 3 mila e 5 mila euro sono risultati essere maggioritari, rappresentando il 21,2% del totale, ma soprattutto sono triplicati rispetto al primo semestre del 2017. Si registra un forte incremento (oltre il 20%) anche per i casi con importo superiore ai 20 mila Euro mentre calano invece leggermente quelli inferiori ai 1.500 euro (-4,7%).

Quasi il 57% dei casi viene scoperto entro sei mesi, dall’altro lato continuano ad emergere casi di frode messi in atto tre, quattro e addirittura dopo cinque anni prima della loro scoperta. Incrociando le rilevazioni relative ai tempi di detection rispetto all’importo frodato emerge che la maggior parte dei casi scoperti entro i sei riguardano valori inferiori ai 10 mila euro, mentre i casi di frode con importi superiori ai 10 mila euro sovente necessitano di tempi più lunghi per essere individuati (in particolare, il 16,1% richiede oltre cinque anni).

La distribuzione delle frodi per sesso della vittima evidenzia una prevalenza di uomini (63,4%), che vedono anche aumentare il peso sul totale (+12,2%). Osservando invece la distribuzione dei casi per classi di età, invece, si inverte la tendenza evidenziata nel 2017, con gli over 60 che fanno registrare l’incremento più consistente (+8,8%), seguiti dai 41-50enni (+6,2%), che però risultano essere la classe in cui si concentra il maggior numero di casi (il 25,6% del totale, per la precisione). L’incidenza regionale mostra invece una maggior concentrazione in Campania (con il 14,5% del totale), Lombardia (12,4%), Lazio (11,2%) e Sicilia (10,2%).