di Carla De Lellis

Rincarano i contributi Inps dei lavoratori autonomi. Dal 1° gennaio 2018, infatti, le aliquote di contribuzione per artigiani e commercianti salgono dello 0,45%.

Con la manovra Monti (art. 24, comma 22 del dl n. 201/del 2011, convertito dalla legge n. 214/2011), le aliquote contributive sono state incrementate dell’1,3% nel 2012 e, poi, negli anni 2013-2017 di uno 0,45% annuo. Quello di quest’anno è l’ultimo incremento (sempre 0,45%), che fa raggiungere la misura definitiva del 24%. In tabella è indicata l’agenda degli aumenti in funzione delle due categorie di lavoratori (artigiani e commercianti), nonché della loro età in quanto i soggetti con meno di 21 anni sono ammessi a versare un contributo ridotto. Per gli iscritti alla gestione commercianti è sommato anche il contributo dello 0,09% dovuto fino al 31 dicembre 2018 e destinato al finanziamento dell’indennizzo riconosciuto a chi cessa definitivamente l’attività.

Nel settore agricolo il rincaro contributivo colpisce i lavoratori i autonomi, ossia i coltivatori diretti (affittuari, usufruttuari, enfiteuti, allevatori), gli imprenditori agricoli professionali (Iap), e infine i coloni e i mezzadri. La manovra Monti, dal 1° gennaio 2012, ha rideterminato le aliquote contributive (sia quelle di versamento che quelle di computo). In aggiunta, i lavoratori devono pagare il contributo di maternità e la contribuzione all’Inail.
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