La sigla Psd 2 identifica la direttiva 2015/2366 del parlamento europeo e del consiglio del 25 novembre 2015, relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno, che modifica le direttive 2002/65/Ce, 2009/110/Ce e 2013/36/Ue e il regolamento (Ue) n. 1093/2010, e abroga la direttiva 2007/64/Ce, attuata con il decreto legislativo definitivamente approvato dal governo italiano l’11 dicembre 2017.

Con il medesimo decreto legislativo la normativa italiana è stata adeguata al regolamento (Ue) n. 751/2015 del parlamento europeo e del consiglio del 29 aprile 2015 relativo alle commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento basate su carta (Presidenza del consiglio e Ministero dell’economia e delle finanze).

Il decreto legislativo in sintesi recepisce la direttiva dell’Unione europea sui servizi di pagamento nel mercato interno (cosiddetta Psd 2 – Payment services directive) e adegua la normativa nazionale al regolamento Ue relativo alle commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento basate su carta (cosiddetto Ifr – Interchange fees regulation).

La direttiva regola il mercato dei servizi di pagamento sia dal lato dei prestatori di servizi di pagamento (Psp) sia da quello degli utenti.

Il regolamento mira ad accrescere il livello di trasparenza, concorrenza e d’integrazione del mercato europeo delle carte di pagamento, fissando un limite alle commissioni interbancarie applicate in relazione ai pagamenti basati su carte di pagamento: per i pagamenti tramite carta di debito e prepagata la commissione interbancaria per ogni operazione di pagamento non può essere superiore allo 0,2% del valore dell’operazione stessa; per le operazioni tramite carta di credito la commissione interbancaria per operazione non può essere superiore allo 0,3% del valore dell’operazione. Inoltre il decreto stabilisce requisiti tecnici e regole commerciali uniformi, allo scopo di rafforzare l’armonizzazione del settore e garantire una maggiore sicurezza, efficienza e competitività dei pagamenti elettronici, a vantaggio di esercenti e consumatori.

Nello specifico, il decreto amplia i diritti degli utenti dei servizi di pagamento (i titolari dei conti), che beneficeranno, per esempio, di un regime di responsabilità ridotta in caso di pagamenti non autorizzati: viene ridotta da 150 a 50 euro la franchigia massima a carico degli utenti.

Si prevede, inoltre, che il prestatore di servizi di pagamento rimborsi al pagatore l’importo dell’operazione medesima immediatamente e in ogni caso al più tardi entro la fine della giornata operativa successiva a quella in cui prende atto dell’operazione o riceve una comunicazione in merito; il rimborso avviene solo dopo l’effettivo addebito del conto. È prevista la possibilità, per il Psp, di sospendere il rimborso in caso di motivato sospetto di frode, ma è necessario che ne dia comunicazione immediata alla Banca d’Italia e non più all’utente,

Per promuovere la diffusione di strumenti di pagamento elettronici, si conferma il divieto di applicare un sovrapprezzo per l’utilizzo di un determinato strumento di pagamento (cosiddetto divieto di surcharge). Relativamente alle commissioni interbancarie per le sole «operazioni nazionali» tramite carte di pagamento, i prestatori di servizi di pagamento saranno tenuti ad applicare, per tutti i tipi di carte, commissioni di importo ridotto per i pagamenti fino a 5 euro rispetto a quelle applicate alle operazioni di importo pari o superiore, così da promuovere l’utilizzo delle carte anche per cifre molto basse.
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