di Francesco Colamartino
Berkshire Hathaway, la società d’investimenti che fa capo a Warren Buffet, prepara la successione al comando. La holding dell’Oracolo di Omaha ha aumentato i membri del board da 12 a 14, nominando i dirigenti Gregory Abel e Ajit Jain per occupare i nuovi posti. Da tempo i due dirigenti sono ritenuti i favoriti a sostituire Buffett alla guida di Berkshire, quando l’87enne finanziere americano deciderà di dimettersi. Sebbene la società non dia conferme ufficiali, il vice chairmain Charles Munger ha adombrato la possibilità in una lettera agli azionisti di due anni fa e la loro recente nomina non fa che confermare le speculazioni. Abel e Jain lavorano in Berkshire dagli anni Novanta. Il primo, attuale ceo del business energetico, sarà anche vice chairman per le operazioni della divisione non assicurativa. Il secondo (oggi vicepresidente esecutivo della sussidiaria National Indemnity, e capo dell’area riassicurazioni) è stato nominato vice chairman di quelle assicurative. Buffett e Munger manterrebbero i rispettivi ruoli e responsabilità sugli investimenti più rilevanti. A questo proposito Berkshire Hathaway ha venduto altre azioni Ibm nel trimestre chiuso a novembre dello scorso anno (più di 17 milioni di dollari) e ne ha comprate altre di Apple (3,9 milioni, per 134 milioni) diventandone il quinto azionista con il 2,5%. Il settore hi-tech ha sempre lasciato Buffett molto tiepido e scettico.

Il finanziere ha infatti più volte affermato di non riuscire a capirlo fino in fondo. La scelta di Buffet di ridurre l’esposizione ad Ibm si ricollega al fatto che la compagnia ha inanellato più di 20 trimestri di fila di ricavi in calo, facendo perdere all’Oracolo più di 2,6 miliardi di dollari. A consolarlo ci ha pensato proprio Apple , visto che Buffett ha acquistato per la prima volta a maggio del 2017 azioni del gigante di Cupertino (quando erano ai minimi biennali), poco prima che il titolo della società iniziasse un rally a Wall Street. Di Bank of America Buffet detiene, dopo la conversione di titoli privilegiati acquistati durante la crisi finanziaria Usa, 679 milioni di azioni per un totale di 17,2 miliardi di dollari. Berkshire è così diventato il primo investitore istituzionale di Bank of America con il 6,6%, subito seguito da Vanguard. Il titolo della banca è triplicato da quando Buffett ha fatto la sua scommessa nel 2011. Il guadagno per Berkshire è stato, infatti, di 12 miliardi di dollari e il dividendo da azioni privilegiate di 1,7 miliardi. Buffett ha fatto man bassa di azioni in banche e finanziarie americane, approfittando dei forti ribassi dei titoli del settore provocati dalla crisi. Berkshire è presente in Wells Fargo (pur avendone di recente ridotto la quota), American Express, Goldman Sachs, M&T Bank Corp e U.S. Bancorp. Nello stesso trimestre, l’Oracolo di Omaha ha tagliato la quota in Wells Fargo di 25,6 milioni di dollari (a 464,2 milioni), rimanendone il principale investitore istituzionale con il 9,4%. Anche la partecipazione in Charter Communications è stata ridotta. (riproduzione riservata)
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