Tutele per i professionisti e prestazioni tarate sugli iscritti
Innovazione tecnologica, prestazioni sanitarie e servizi ancor più aderenti alla realtà degli studi professionali per un welfare contrattuale evoluto e inclusivo. Numerosi sono i dossier aperti sulla scrivania del presidente di Cadiprof, Gaetano Stella, per spingere avanti l’attività della Cassa nel 2017 su tre principali direttrici che si incrociano su un modello di crescita strategico che mira a posizionare la Cassa al centro del welfare universale per i professionisti, lavoratori autonomi e dipendenti. Se da un lato, l’introduzione e l’estensione della garanzie Cadiprof a favore della popolazione degli studi professionali procede a ritmi serrati, dall’altro lato restano alcuni paletti normativi da rimuovere per completare il progetto di welfare inclusivo, avviato dai vertici della Cassa un paio d’anni fa, che oltre ai dipendenti e ai titolari di studio possa abbracciare anche i lavoratori autonomi e le partite Iva. Partiamo da qui.

Domanda. Presidente Stella, quali sono gli ostacoli che frenano la piena affermazione del welfare contrattuale inclusivo negli studi professionali?

Risposta. Sicuramente, uno dei nodi da sciogliere riguarda l’ipotesi di estendere a tutti i professionisti, quindi anche ai non datori di lavoro (si pensi ai giovani professionisti che avviano l’attività), le forme di assistenza integrativa offerte dalla bilateralità del Ccnl studi professionali attraverso una serie di agevolazioni fiscali.

D. Che cosa si sta facendo per superare queste difficoltà?

R. L’ultima iniziativa messa in campo dalle parti sociali risale a qualche giorno fa, durante l’audizione di Confprofessioni in Commissione lavoro della Camera sul disegno di legge in materia di lavoro autonomo. In quella sede abbiamo rappresentato l’opportunità di introdurre una soglia di deducibilità, anche modesta, che consenta ai professionisti e a tutti i lavoratori autonomi di beneficiare delle prestazioni erogate attraverso la bilateralità del settore senza subire penalizzazioni rispetto a coloro che, in quanto datori di lavoro, possono già goderne.

D. Qual è il quadro normativo attuale e perché è importante estendere le tutele di welfare alle partite Iva?

R. Al di là dei principi di equità sociale riconosciti dallo stesso Parlamento e della logica di sistema che permea tutta l’attività del sistema bilaterale degli studi professionali, siamo fermamente convinti della necessità di garantire anche ai titolari di partita Iva che non hanno lavoratori dipendenti polizze assicurative collettive, che un sistema mutualistico come quello bilaterale assicura. Attraverso una contribuzione volontaria di importo contenuto, i giovani professionisti possono accedere a prestazioni sanitarie integrative che oggi sono loro precluse perché troppo costose o poco fruibili. Purtroppo tale prospettiva inclusiva non è supportata dall’attuale legislazione in materia fiscale, che non consente di dedurre i contributi che il lavoratore autonomo versa volontariamente per coperture collettive di assistenza sanitaria integrativa.

D. Rimanendo in materia fiscale, un’altra novità attende gli studi che applicano la detassazione dei premi di produttività. Di che si tratta?

R. Alla fine dello scorso anno, le parti sociali hanno sottoscritto l’accordo quadro che consente a tutte le strutture professionali di accedere alla detassazione dei premi di produttività, applicando l’imposta sostitutiva alle somme erogate ai dipendenti fino al 31 dicembre 2018. In questo ambito il lavoratore può optare di percepire il premio di produttività sotto forma di welfare attraverso gli strumenti messi a disposizione dal sistema di bilateralità del settore; per esempio, particolari forme di coperture sanitarie o prestazioni assistenziali erogate da Cadiprof.

D. Sul fronte delle prestazioni sanitarie e assistenziali quali sono le principali novità che attendono gli iscritti alla Cassa nel 2017?

R. Stiamo lavorando su più fronti che coinvolgono tutta la struttura organizzativa della Cassa. In particolare, il Comitato scientifico di Cadiprof sta elaborando due nuovi progetti che rispondono alla strategia di crescita della Cassa. Il primo riguarda l’implementazione delle prestazioni odontoiatriche, con una estensione alla odontoiatria protesica e una riduzione dei requisiti minimi per l’accesso all’ortodonzia per i figli degli iscritti; il secondo riguarda un programma di vaccinazioni in età pediatrica e adulta, sui quali attendiamo di conoscere gli orientamenti del Servizio sanitario nazionale e regionale rispetto ai nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza, ndr) per integrare la nostra offerta.

D. E quali sono, invece, le novità di Gestione Professionisti?

R. Anche la gestione dedicata ai titolari di studio e professionisti verrà ulteriormente implementata. Dopo l’introduzione a fine 2016 della diaria da inabilità allo svolgimento dell’attività professionale e la possibilità di richiedere l’integrazione del massimale per la copertura morte e invalidità permanente da infortuni a tariffe vantaggiose, dal prossimo aprile verrà introdotto, senza contributi aggiuntivi, un rimborso spese in gravidanza per le giovani professioniste fino a 1.000 euro per le spese di specialistica, amniocentesi, ecografie, test Dna prenatale. Inoltre, pensiamo di estendere anche alle professioniste la garanzia Pma (Procreazione medicalmente assistita), ma anche in questo caso attendiamo una verifica sui nuovi Lea.

D. Come pensate di rendere fruibili al massimo le prestazioni della Cassa?

R. Sfruttiamo le nuove tecnologie. Tra pochi giorni pubblicheremo sul sito della Cassa (www.cadiprof.it) una nuova area riservata ai datori, ai consulenti e ai lavoratori dipendenti, con la realizzazione di un Sso (Single sign on) che consente di accedere con unico username e password a Cadiprof e a Ebipro per la gestione delle procedure di richiesta online dei rimborsi della gestione diretta (Pacchetto famiglia, Odontoiatria, Psicologia). La nuova area è realizzata con criteri web-responsive e dunque navigabile anche con smartphone e tablet oltre che da pc.
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