di Elena Dal Maso
 Due gli scenari -secondo Equita sim- cui si potrebbe trovare ora di fronte Intesa Sanpaolo  se volesse arrivare al controllo delle Assicurazioni Generali . La prima è che Intesa  proceda con un`offerta di scambio su Generali , superando così il vincolo di sterilizzazione dei diritti di voto per effetto delle partecipazioni incrociate. A meno che Intesa  «non dimostri di avere acquistato il 3% di Generali  prima della comunicazione (di due giorni fa)», scrive Equita, «l’unico scenario strategico a disposizione è il lancio di un’offerta di scambio visto che l’ipotesi di acquistare un pacchetto di titoli del 15-20% non garantirebbe alcun controllo». L’aspetto negativo è che, in un’ipotetica integrazione fra Intesa Sanpaolo  e Generali , il dividendo atteso quest’anno della banca per 4 miliardi di euro, «su cui ora c’è alta visibilità grazie alla plusvalenza da 800 milioni di euro su Allfunds, sarebbe meno visibile data la complessità dell`operazione in questione» e i relativi costi di ristrutturazione. Equita ricorda poi che «le integrazioni fra business bancario e assicurativo non hanno mai avuto grande successo». L’altra ipotesi: «L’alternativa strategica per Intesa Sanpaolo  potrebbe essere l’acquisto della quota di Unicredit  in Mediobanca  (secondo dati Consob è pari all’8,967, ndr) e il successivo lancio di un’offerta su Mediobanca  stessa». In questo modo Intesa , oltre a «controllare un business più affine, diventerebbe indirettamente il primo socio di Generali  con il 13% e potrebbe coagulare una minoranza di blocco in chiave antiscalata». Equita ha assegnato al titolo Intesa  un target price di 2,9 euro e a Generali  di 15 euro.
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