Standard & Poor’s ha confermato i giudizi sul merito creditizio della compagnia di riassicurazione Swiss Re a AA-, grazie alla sua situazione finanziaria, e A-1+.
L’agenzia di rating ha convalidato, inoltre, i rating delle principali società controllate da Swiss Re. È stabile l’outlook nel lungo termine.
La conferma della posizione creditizia di Swiss Re rispecchia il profilo di rischio aziendale molto forte e diversificato a livello globale e la forte adeguatezza finanziaria della compagnia di riassicurazione svizzera.
Questi elementi positivi, tuttavia, vengono in parte annullati dalla sua discreta posizione di rischio, principalmente dovuta all’esposizione potenziale a gravi danni imprevisti causati dalle catastrofi naturali.
Abbiamo migliorato la nostra valutazione relativa al management e governance di Swiss Re da “valido” a “soddisfacente”.
L’unità di management di Swiss Re ha raggiunto un potente track record di esecuzione, stabilito target finanziari riguardanti tutto il gruppo e un valido metodo di pianificazione strategica, mettendo in atto gli standard finanziari e operativi vigenti a livello globale.
Standard & Poor’s ha anche apprezzato le conoscenze approfondite e la competenza dell’unità.
Swiss Re ha dimostrato la sua abilità di soddisfare i target finanziari del gruppo, ottenendo in media, dal 2010 fino ai primi nove mesi del 2015, un return on equity (ROE) superiore al 10%.
In particolare, nel corso degli anni il gruppo ha maturato una forte esperienza nel settore riassicurativo ramo danni, dove ha ottenuto performance superiori rispetto alla concorrenza. Il tutto è evidenziato dal combined ratio medio di Swiss Re, che era inferiore al 90% nello stesso periodo preso in esame.
In aggiunta, la rivalutazione strategica del proprio portafoglio assicurativo negli Stati Uniti e le conseguenti azioni di management messe in atto, come il re-pricing dei portafogli che generavano perdite e la commutazione dell’accordo con Berkshire Hathaway alla scadenza della polizza annuale, mostrano l’impegno intrapreso da Swiss Re a livello di management per gestire e agire sulle unità in deficit.
Anche se queste azioni correttive hanno influenzato negativamente i risultati di underwriting del gruppo nel 2014, ci aspettiamo ritorni migliori e più consistenti.
L’unità Life Re tra il 2015 e il 2017 raggiungerà il suo obiettivo di return on equity del 10%-12%.
Per quanto riguarda Admin Re, in seguito alle disposizioni messe in atto negli Stati Uniti tra il 2012 e il 2014, l’esecuzione di due operazioni di buyout nel Regno Unito negli ultimi 12 mesi dimostra l’abilità del team di management nel stabilire una strategia che consenta contemporaneamente di mettere al sicuro i portafogli assicurativi già consolidati, ottenere ritorni accettabili e generare un valore accrescitivo per il gruppo.
L’outlook stabile per Swiss Re conferma l’aspettativa di Standard & Poor’s, secondo la quale il gruppo manterrà una posizione estremamente forte e competitiva nei mercati riassicurativi vita e danni. La compagnia di riassicurazione svizzera potrà raggiungere questi obiettivi solo se soddisferà questi criteri:
– Mantenere livelli di capitale molto alti;
– Attuare procedure strategiche di risk management e attenti controlli a livello di underwriting a sostegno della diversificazione e della crescita redditizia, per supportare di conseguenza la posizione competitiva del gruppo;
– Attuare procedure che consentano di minimizzare i rischi in condizioni deboli di mercato e permettano al gruppo di sfruttare tutte le opportunità redditizie che potrebbero presentarsi.
L’agenzia si aspetta anche che la performance operativa rimanga molto forte nel ramo danni e risultati migliori e stabili nel segmento vita e malattia, come risultato delle azioni correttive intraprese a livello di management.
S&P ritiene che nei prossimi 12-24 mesi migliorerà i giudizi di merito creditizio, perché ritiene che il settore affronti una situazione di “rischio elevato”, che comprende anche le difficoltà incontrate dalle compagnie assicurative nel ridurre i prezzi in alcune linee del ramo danni e la persistenza dei bassi tassi d’interesse.
Detto ciò, se nel ramo danni si avverasse un contesto di pricing più favorevole, che permetta a Swiss Re di poter allocare in modo redditizio il proprio surplus di capitale in quelle linee di business, e se i portafogli assicurativi vita e salute statunitensi generassero redditività sostenibile, l’agenzia potrebbe considerare l’idea di migliorare il rating.
È remota invece l’ipotesi di un declassamento. Potrebbe avverarsi, ma solo se si verificasse una combinazione di eventi che danneggino la base di capitale, portandola al di sotto della soglia “AA”. Situazione che potrebbe crearsi, per esempio, a seguito di una performance di underwriting al di sotto delle aspettative associata ai danni causati da un potenziale evento climatico estremo.