L’apertura di credito all’ipotesi di una tutela previdenziale assicurata a tutti gli esperti contabili, espressa nei giorni scorsi dal sottosegretario al ministero del lavoro e delle politiche sociali Massimo Cassano nel corso di un forum organizzato dalla Cassa dei ragionieri, è sicuramente il fatto nuovo ed eclatante nello scenario professionale dell’anno appena iniziato.

Un viatico che il presidente dell’Inrl, Virgilio Baresi, ha commentato con tono legittimamente soddisfatto, «ciò che è stato manifestato da un membro del governo è certamente il segnale che attendavamo da tempo, ovvero l’avallo governativo per aprire una concreta prospettiva previdenziale a migliaia di revisori legali. Una grande evoluzione che conferma la valenza degli sforzi compiuti in questi anni dall’Istituto per cercare attraverso un costruttivo dialogo con varie Casse previdenziali, in particolare proprio quella dei ragionieri, la condivisione di un percorso previdenziale che potesse garantire una tutela futura alla categoria dei revisori. Ovviamente siamo in attesa di approfondire in modo adeguato la complessa realtà di quanto previsto dalla legge di Stabilità, e siamo pronti a vagliare tutte le proposte che potranno pervenire dalle varie Casse, per valutare al nostro interno la migliore soluzione ad una annosa questione che riguarda molto da vicino soprattutto le nuove generazioni di revisori legali. Alla luce della evoluzione professionale italo-europea in atto», ha poi ribadito Baresi, «noi puntiamo come nel recente passato ad avviare una costruttiva aggregazione con una delle casse previdenziali già esistenti, anche per ottenere le ottimali garanzie di sostenibilità del progetto previdenziale stesso.

 

Non abbiamo preclusioni di sorta e valuteremo con attenzione lungimiranza tutte le possibili strade». L’atteggiamento di prudenza assunto dai vertici dell’Inrl deriva sia dalla delicatezza della tematica che dalle trattative in essere che l’Istituto intende giustamente tenere aperte con le varie Casse, con il sostegno di numerosi parlamentari e personaggi politici tra cui Mario Baccini, presidente del Microcredito. Di certo la corsia preferenziale che si era intrapresa con la Cassa dei ragionieri, verrà ripresa con lo stesso approccio propositivo col quale era stata avviata, tenendo anche conto di certe dichiarazioni di referenti istituzionali come il vicepresidente della Commissione della commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti previdenziale, Giuseppe Galati che proprio in occasione del forum promosso dai ragionieri ha ribadito come «consentire agli esperti contabili di iscriversi alla Cassa ragionieri significa offrire un percorso previdenziale a questa figura professionale è un atto dovuto. E se in passato la nostra Commissione aveva una funzione di mero controllo contabile, ora abbiamo voluto allargare il raggio d’azione, e siamo un organo di confronto tra governo, istituzioni ed enti, che in grande parte sono gli istituti di previdenza pubblici e privati». Il che significa che di fronte ad un progetto previdenziale da condividere tra diverse figure professionali appartenenti comunque all’area giuridico-economico-contabile, riteniamo che l’atteggiamento del governo e del parlamento non potrà che essere favorevole. Lo stesso Luigi Pagliuca, presidente dell’Istituto previdenziale dei ragionieri, gradito ospite alla recente assemblea nazionale dell’Inrl tenutasi nel giugno dello scorso anno, ha sottolineato come «ciò che oggi si troviamo finalmente ad affrontare è una promettente strada per il futuro perché da un lato abbiamo raggiunto la sostenibilità a 50 anni grazie al riconoscimento degli esperti contabili, dall’altro abbiamo la possibilità di garantire un futuro previdenziale certo a nuovi». E in merito al dialogo aperto con l’Istituto il presidente della Cassa ragionieri, Pagliuca, ha ribadito «la sensibilità dimostrata finora dal presidente Baresi e dell’Istituto per la problematica della previdenza. Tra noi ci sono molti punti di contatto, con l’obiettivo comune di garantire il miglior servizio previdenziale possibile. Si tratta di valutarne prima la fattibilità e successivamente tempi e modalità». Uno scenario decisamente interessante per l’Inrl che, infatti, sta redigendo una vera e propria agenda di lavoro per incontri e confronti con i vari referenti delle Casse, al fine di vagliare tutte le proposte e dibattere nelle dovute sedi dell’Istituto, come del resto stabilito dallo statuto, la scelta più opportuna per i suoi iscritti. «È ancora prematuro tracciare una road-map previdenziale dei revisori legali», ha poi concluso Baresi, «ma di certo siamo pronti ad ascoltare tutte le proposte e decidere nell’interesse dei nostri iscritti, quale potrà essere la migliore soluzione prospettata». Di certo nelle intenzioni dei vertici Inrl c’è la voglia di accelerare quanto possibile la tempistica per avere in tempi ragionevoli, un prospetto previdenziale sostenibile e favorevole.