L’inchiesta riguarda l’acquisizione di Antonveneta e le operazioni strutturate realizzate dagli ex vertici dell’istituto di credito senese, allora presieduto da Giuseppe Mussari, con Deutsche Bank e Nomura

di Francesca Chiarano MF-DowJones

La Procura di Milano ha chiuso le indagini sul secondo filone di inchiesta sul Monte dei Paschi , quello relativo all’acquisizione di Antonveneta da parte della banca senese. In particolare il fascicolo riguarda le operazioni di finanza strutturata Alexandria, Santorini, Fresh e Chianti Classico, utilizzate in vario modo per finanziare l’acquisto dell’istituto padovano, e coinvolge 13 indagati, tra cui l’ex presidente Giuseppe Mussari, l’ex dg Antonio Vigni, l’ex responsabile area finanza Gianluca Baldassarri, Ivor Scott Dunbar, ex responsabile del global capital markets diDeutsche Bank , l’ex ceo di Nomura, Sadeq Sayeed, e l’ex responsabile vendite Europa e Medio oriente della banca d’affari giapponese Raffaele Ricci.

I reati ipotizzati dai pm sono, a vario titolo, di false comunicazioni sociali, manipolazione del mercato, falso in prospetto e ostacolo all’autorità di vigilanza. Nel fascicolo sono iscritte anche la stessa Mps , Nomura e Deutsche Bank  per la legge 231. Gli altri indagati sono Daniele Pirondini, ex cfo del Monte, Marco Di Santo, ex manager dell’area Tesoreria di Mps , e i manager di Deutsche Bank  London, Michele Faissola, Michele Foresti, Matteo Angelo Vaghi e Marco Veroni. La Procura ha spiegato che «le indagini hanno permesso di evidenziare che nei bilanci e nelle situazioni contabili di Banca Mps  comunicati al mercato, comprese tra il bilancio al 31 dicembre 2008 e la relazione trimestrale al 30 settembre 2012, sono stati esposti un risultato d’esercizio di gruppo difforme dal vero in misura compresa tra il 15,98 e l’87,62%, un patrimonio netto di gruppo difforme dal vero in misura compresa tra il 2,35 e il 6,2%, e un patrimonio di vigilanza difforme dal vero in misura rilevante in relazione all’esercizio 31 dicembre 2008, in misura tale da celare che il coefficiente di solvibilità di banca Mps era inferiore al limite minimo regolamentare». 
Secondo la Procura l’ex management avrebbe occultato perdite tra il 2008 e il 2011 per circa 2 miliardi di euro. (riproduzione riservata)