di Anna Messia

Dopo i business in Italia e Germania, anche per Generali  Francia è arrivato il momento della semplificazione. L’operazione di riassetto è stata ufficializzata poco prima di Natale con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di Parigi: il portafoglio di E-cie Vita, braccio online di Generali  France, leader di mercato nel Paese, sarà trasferito a Generali  Vie, che gestirà quindi tutti i risparmi e contratti di assicurazione sulla vita del gruppo Generali  in Francia.

Una riorganizzazione importante che non cambia la strategia dell’attività di vendita di prodotti online, hanno assicurato da Parigi, e soprattutto non avrà impatto sui clienti e sui loro asset. Era dal 2008 che l’attività diGenerali  France era stata divisa in tre pilastri: da una parte Generali  Iard, che si occupa di danni e infortuni e dall’altra Generali  Vie, che opera nel vita, risparmio e previdenza, mentre i contratti di assicurazione internet Vita erano fino ad oggi appannaggio di E-cie Vie che opera con altri partner online, come Ing Direct, Linxea o Boursorama. Un assetto che ha consentito a Generali  di arrivare a essere prima in classifica nella vendita di polizze risparmio online in Francia. Ma ora è giunto il momento di riorganizzare la struttura, e la semplificazione nel Vita suona come una nuova mossa del riassetto di Generali  nel Paese, annunciato all’investor day di Londra a novembre 2014: in Francia, dove le attività dall’ottobre 2013 sono guidate da Eric Lombard, sarà attuato un intenso riposizionamento sia del business Vita sia in quello Danni, con l’avvio di un nuovo business model, aveva annunciato il group ceo Mario Greco. 
Nel ramo Vita, in particolare, l’impegno è stato focalizzarsi su prodotti a maggiore valore aggiunto e minore assorbimento di capitale, in vista anche delle nuove regole di Solvency II entrate in vigore a gennaio. Insomma più polizze unit linked e meno prodotti di ramo primo, come del resto sta avvenendo in tutta Europa. Mentre nel Danni l’obiettivo è migliorare il combined ratio e l’offerta è stata rivista e personalizzata secondo i vari segmenti di clientela. Proprio in questi giorni il gruppo ha annunciato di aver esteso anche al franchising nuovi servizi di consulenza dedicati alle aziende in Francia, chiudendo un contratto con Courtepaille, una catena francese che vanta 280 ristoranti e un giro d’affari di 313 milioni. L’obiettivo del riassetto è chiaramente crescere nel mercato, dopo che dal 2009 al 2013 Generali  France ha perso 5 miliardi di premi, aveva dichiarato Lombard a fine 2014. Ma anche di migliorare i margini di profitto. La Francia, con 10,9 miliardi di euro di premi a fine 2014 e 5,9 miliardi a giugno scorso, è il terzo Paese di riferimento del Leone, subito dopo l’Italia e la Germania. A fine 2014 pesava per il 16% sui premi dell’intero gruppo, mentre il contributo all’utile operativo (con 558 milioni) era del 12%. Quota che deve quindi aumentare. Ma gli occhi sono puntati anche sul dividendo. Negli ultimi due anni la Francia non ha pagato cedole alla capogruppo. E come annunciato da Greco nell’investor day di Londra dello scorso maggio, per quest’anno l’attesa è un contributo positivo di Generali France, in modo che possa dare una mano al Leone di Trieste a pagare i 5 miliardi di euro di dividendi promessi al mercato entro il 2018. (riproduzione riservata)