di Cristina Bartelli 

 

La riforma delle sanzioni antiriciclaggio spalmata su due corsie, quella del dlgs depenalizzazioni e quella della legge di delegazione comunitaria.

Il decreto legislativo sulla depenalizzazione di alcuni reati sarà esaminato dal consiglio dei ministri di domani e nei pareri delle due commissioni giustizia di camera e senato non è stata inserita l’osservazione che avrebbe dovuto includere nella lista delle materie non depenalizzabili le sanzioni sull’adeguata verifica delle clientela della disciplina anti riciclaggio.

Le authority antiriciclaggio, Uif e ministero dell’economia, in particolare, avrebbero preferito, infatti, che nei pareri si facesse chiaro riferimento alla disciplina dell’antiriciclaggio rientrante in quelle norme di ordine pubblico per cui la depenalizzazione non scatta.

Al momento, però, si opterebbe per una soluzione diversa. Le norme sulla depenalizzazione restano, dunque. E, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, il governo darebbe il via libera così alle disposizioni che depenalizzano le sanzioni sull’adeguata verifica della clientela trasferendole in un ambito amministrativo. Non sembrerebbe crearsi contrasto, in questo modo, con il lavoro compiuto dalla commissione di esperti e professionisti, voluta dal sottosegretario al ministero dell’economia Enrico Zanetti che, proprio lo scorso anno, ha lavorato alla riforma sulle sanzioni antiriciclaggio. Il lavoro è sfociato in una serie di misure introdotte nella legge di delegazione comunitaria che, fanno sapere a ItaliaOggi fonti governative, sono perfettamente in linea con il lavoro che è stato sviluppato in quest’anno.

Ma la riforma sull’antiriciclaggio non si ferma qui, il decreto legislativo è il primo passo. In sede di attuazione dell’articolo 14 della legge europea, si punta a introdurre gli altri aspetti connessi al lavoro sviluppato nel tavolo quali le semplificazioni degli adempimenti a cominciare dall’abrogazione dell’archivio unico informatico.

Una riforma dunque in due tempi. Il decreto sulle depenalizzazioni interviene in maniera indiretta e inaspettata per i tecnici del ministero dell’economia su tre comportamenti sanzionati dal dlgs 231/2007 antiriciclaggio: chi non adempie all’adeguata verifica della clientela, chi non adempie agli obblighi di registrazione e conservazione della documentazione e l’ultima condotta è quella sugli obblighi di trasmissione degli intermediari per rendere possibile le operazioni di registrazione. Escluse dal restyling quelle condotte dell’articolo 55 del dlgs 231/2007 che oltre alla sanzione pecuniaria prevedono la misura detentiva