In attesa di capire se il boom dei flussi negli ultimi mesi farà ripartire in borsa i titoli dell’asset management, gli analisti rivedono al rialzo i target, anche in vista della voluntary disclosure. Ecco i favoriti

di Paola Valentini e Roberta Castellarin

I dati sulla raccolta del risparmio gestito nel 2014 hanno evidenziato flussi ai massimi storici per le società di asset management quotate a Piazza Affari. In totale lo scorso anno FinecoBank, Banca Generali, Azimut, Mediolanum e Anima hanno raccolto 27 miliardi di euro. Banca Generali ha visto più di 4 miliardi di afflussi (+78% rispetto al 2013) che diventano 6 considerando l’acquisizione del ramo di private banking del Credit Suisse, Azimut ha raccolto 5,6 miliardi (+73%), Mediolanum 4,1 (+22%), FinecoBank 4 (+61%) e Anima 7,6 (+123%). 
Numeri che si rifletteranno anche nei dati dei bilanci 2014 che saranno pubblicati a partire da inizio febbraio. Ma nonostante il momento d’oro delle reti, in borsa i titoliAzimut e BancaGenerali sono ancora lontani dai record toccati all’inizio del 2014. BancaGenerali aveva superato quota 25 euro un anno fa, oggi vale 22,3 euro. Invece Azimut aveva toccato il massimo a inizio aprile (25,7 euro) contro i 18 euro attuali. Mediolanum sempre a inizio aprile aveva raggiunto i massimi dell’ultimo anno (a 7,1 euro) e ora è a 5,2 euro. La neoquotata Anima viaggia sui 3,8 euro sotto il prezzo di collocamento nell’aprile 2014 a 4,2 euro. Fa eccezione FinecoBank che ha debuttato a piazza Affari nel luglio scorso: il titolo era stato collocato a 3,7 euro e oggi è a 4,6 euro, sui massimi dall’ipo.

 

Ma i giudizi degli analisti sono ora positivi e prevedono potenziali rialzi per questi titoli anche in vista dell’operazione di voluntary disclosure, ovvero di rimpatrio dei capitali, che si è aperta a inizio gennaio e si concluderà il 30 settembre prossimo. 
Senza dimenticare che alcune di queste azioni, come Banca Generali, sono apprezzate anche per l’elevato rendimento da cedola atteso. Che nel caso del gruppo guidato dall’ad PierMario Motta è previsto vicino al 5% dell’utile 2014. Un valore di tutto rispetto se si considera l’attuale periodo di rendimenti ai minimi, con il Btp decennale che è sceso all’1,8%. Kepler Cheuvreux ha fissato il prezzo obiettivo di Banca Generali a 26,9 euro con giudizio buy. Opinione positiva sulla private bank del Leone anche da parte di Banca Imi, il cui target price è a quota 24,45 con rating add. Le masse di Banca Generali a fine 2014 sono salite a 36,5 miliardi, sopra le stime di Banca Imi che le indicavano a 35,95 miliardi. Equita invece resta su hold con target price a 22,6 euro. Mentre Icbpi ha un target price di 26,5 e giudizio buy. «Nella seconda metà dell’anno, gli operatori del settore potranno beneficiare di importanti flussi connessi all’emersione dei capitali detenuti all’estero. La legge sulla voluntary disclosure, in combinazione con l’imminente accordo con la Svizzera in materia di scambio di informazioni e contrasto al riciclaggio, favorirà il rientro in Italia di capitali per decine di miliardi. A nostro avviso, Banca Generali è ben posizionata per replicare, se non superare, il risultato dell’ultimo scudo fiscale del 2009, pari 1,5 miliardi», afferma Icbpi. Che considera Banca Generali uno dei titoli finanziari da sovrappesare in portafoglio. «Vanta un solido modello di business, una buona visibilità sul ciclo degli utili, anche grazie alla limitata incidenza delle commissioni di performance, e un dividend yield sostenibile prossimo al 5%. I dati di fine 2014 lasciano spazio per sorprese positive in termini di dividendo, con il consensus che prevede 1 euro per azione». Passando ad Azimut, per Kepler Cheuvreux è hold, con prezzo obiettivo a 18 euro. Banca Imi sottolinea che Azimut ha riportato una raccolta netta a dicembre inferiore alle attese, ovvero 115 milioni di euro rispetto ai 300 milioni previsti. Per l’intero anno Banca Imi aveva indicato flussi netti per 5,88 miliardi. In ogni caso gli asset totali a fine 2014, circa 30 miliardi, sono in linea con le attese degli analisti del gruppo Intesa Sanpaolo che sul titolo Azimuthanno un rating buy e target price a 22,35 euro.

Quanto a Mediolanum, Banca Imi afferma che i flussi netti totali del 2014, cioè 4,1 miliardi, hanno battuto le stime di 3,7 miliardi grazie a un forte andamento del business a dicembre. Banca Imi copre Mediolanum con un rating add e un target price a 6,95 euro. Positiva su Mediolanum anche Banca Akros (accumulate con un prezzo obiettivo a 6,5 euro). Gli analisti di questa banca d’affari mettono in luce la raccolta di 4,1 miliardi, che ha battuto le loro stime pari a 3,7 miliardi.

«Crediamo che la valutazione, la politica del dividendo e l’età dell’oro dei titoli del risparmio gestito siano i principali catalizzatori», spiegano a Banca Akros, sottolineando che il rallentamento della redditività nel 2014 e 2015 non è strutturale. «È l’effetto collaterale dei piani del gruppo, che si sta preparando alla rivoluzione digitale che interesserà il settore bancario nei prossimi anni». Infine, Kepler Cheuvreux copre Mediolanum con un rating hold e un target price a 5,8 euro.

 

Infine Anima, guidata dall’ad Marco Carreri, ha messo a segno risultati molto positivi, superiori al 4,5% messo a segno in media dai fondi italiani nel 2014. «La performance 2014 per i clienti è stata, in base ai nostri calcoli, del 5%», stima Equita che ha un target price sul titolo è di 4,9 euro con giudizio buy. Banca Imi ha rating add e target a 5,15, sottolineando che le masse a fine 2014, pari a 57,1 miliardi (+23% rispetto a fine 2013), hanno superato le sue stime di 1,5 miliardi. (riproduzione riservata)