Parla il presidente Fabrizio Rasimelli

Di Gigi Giudice

I molti rappresentanti della professione agenziale che hanno avuto l’opportunità di ascoltare l’intervista cui si è graziosamente concesso Franco Ellena, direttore generale di Unipol Sai, nel corso della giornata egregiamente organizzata da InsuranceSkilljam al milanese Palazzo Lombardia il 20 novembre scorso, hanno avuto l’ennesima conferma.

Ellena si è riferito allo scenario attuale, in cui troppe cose sono cambiate dagli anni in cui le compagnie avevano nelle reti agenziali l’unico strumento di raccolta. E avevano convenuto di stipulare un Accordo che oggi non ha più ragione di essere. Viene da se che si configuri un domani con le compagnie che stringeranno accordi “di secondo livello”, dopo la discesa in campo di competitori come gli sportelli bancari e postali, le compagnie dirette, e altri “canali alternativi. E poi la legge Bersani che vieta il monomandato, dunque il progressivo passaggio al plurimandato.

Ellena rappresenta quel Gruppo Unipol cui si riferiscono circa un terzo delle agenzie operanti in Italia. E che ha appena deciso di staccarsi dall’Ania, con la trasparente volontà di fare da sé, di tagliare i ponti anche con le modalità fin qui seguiti in maniera compatta da tutte le compagnie.

Un segnale forte, mentre il fronte della rappresentanza della professione agenziale si frantuma sempre di più. Con lo Sna di Demozzi che perde ulteriore credibilità dopo la sigla di contratto con i lavoratori dipendenti delle agenzie con sigle sindacali mai prima viste e che si differenzia da quello che Unapass e Anapa hanno stipulato con le rappresentanze sindacali tradizionalmente riconosciute. Con anche i gruppi aziendali agenti che non esprimono visioni comuni.

In tutto questo bailamme ecco che per iniziativa di un gruppo di agenti operanti prevalentemente per il Gruppo UnipolSai si genera una nuova entità aggregante. Rivolta anche e soprattutto a colleghi (la maggioranza degli agenti italiani, come è noto) che finora non avevano mai pensato di iscriversi a una rappresentanza, a una associazione sindacale. I famosi “apoti”, quelli che non bevono, che non partecipano e stanno alla finestra in attesa di eventi.

Sin che il cuore ci resse, arditamente ci siamo spinti per coniugare concretezza e futuro” citando il poeta Cardarelli, mi dice Fabrizio Rasimelli.

E mi racconta dell’Associazione Jean Baptiste De La Salle, costituitasi il 3 dicembre a Bologna, di cui è stato eletto presidente.

Nel nostro universo assicurativo, le associazioni attive in rappresentanza della professione agenziale sono molteplici ma posso affermare, a nome ovviamente anche di tutti i 45 intermediari che ne hanno discusso e siglato l’atto fondativo, che questa associazione che si è appena costituita intende segnare una demarcazione tra passato e futuro”. Quale lo scopo primario?Chiedo.

E perché intitolata nientemeno che a un Santo ?

Scopo dell’associazione che abbiamo voluto fondare avendo come patrono quel Jean Baptiste de La Salle che si è guadagnato la santità avendo come missione di vita quella della crescita della conoscenza. In un’età – siamo nel Settecento – in cui il sapere era patrimonio di pochi, il De La Salle diventò giustamente famoso trasformando quella che pareva un’utopia visionaria, in realtà concreta e affermata. E’ stato il fondatore della scuola per tutti. Nel mondo oggi operano oltre settanta Università che portano il suo nome e hanno come obiettivo primario l’impegno nel crescere della conoscenza e della solidarietà.

Spontaneo ribattere che è una bella sfida procedere sulle orme di un Santo…

Rasimelli risponde: Nessuno dei nostri associati credo aspiri alla santità. Vogliamo ispirarci alla concretezza che mise in mostra De La Salle, alla sua determinazione nel raggiungere i suoi obiettivi.

Noi ci muoviamo per mettere a disposizione degli associati strumenti e servizi da offrire ai propri clienti insieme ad altri da utilizzare nell’operatività delle rispettive agenzie.

Vogliamo impegnarci a fondo per arrestare il lento declino che la categoria degli Agenti sta vivendo da diversi anni. Vogliamo opporci a certo scoramento diffuso, venendo in soccorso a chi sembra arrendersi a un destino che parrebbe ineludibile.

Con grinta e determinazione abbiamo gettato le basi per concretizzare una serie di interventi finalizzati a scoprire molteplici opportunità di business.

L Associazione Jean Baptiste De La Salle intende mettere a fattor comune esperienze, capacità, accordi, convenzioni e servizi ed integrare quindi i guadagni assicurativi con altri introiti derivanti dall’indotto che l’associazione ha già programmato di creare.

E’ bene chiarire che quest’associazione non ha scopi politici e chiaramente non intende sostituirsi ai Gruppi Agenti nel loro ruolo istituzionale, semmai intende occupare quelle aree di natura prettamente commerciale nelle quali gli stessi gruppi si muovono con minore agilità.

I servizi che si andranno a individuare dovranno essere di elevata qualità e professionalità al fine di garantire i clienti degli Agenti e rafforzare il loro rapporto fiduciario. Tutti gli associati potranno così recuperare quel patrimonio che negli ultimi anni si è andato perdendo per varie ragioni (mercato, crisi economica, competitori, mutate esigenze della clientela). Patrimonio che, attraverso una gestione globale, potrà rinsaldarsi.

Questa associazione vuole fortemente ridare speranza e futuro ad una categoria entrata in una fase depressiva e che vede molti dei suoi attori soffrire. Sia sul piano della redditività che in termini di qualificazione e ruolo sociale.

Speranza e futuro. Rasimelli promette ulteriori e più dettagliate informazioni sulla iniziativa “non conflittuale” con le rappresentanze sindacali e associative degli agenti in appalto. Oggi pervenute al numero di quattro: Sna, Unapass, Anapa e AaU- Associazione Agenti Unipol (recentissimamente staccatasi dallo Sna).