Con 360 miliardi di euro, Generali Investments Europe è la prima sgr in Italia e nella top ten in Europa. E ora punta a crescere in nuovi mercati

di Paola Valentini

Generali  Investments Europe sgr è la società di asset management di riferimento del gruppo Generali con 360 miliardi di euro di attivi in gestione, ed è la prima in Italia per masse, oltre a essere tra le maggiori dieci in Europa. Dopo l’arrivo alla guida della compagnia triestina di Mario Greco, nel giugno del 2012, il gruppo che ha come simbolo il Leone Alato ha riordinato le varie aree di attività e uno di queste è proprio il business dell’asset management.

Che fino a due anni fa era svolta da una serie di società di gestione locali situate in Francia, Italia e Germania. 
Uno di passaggi importanti della gestione Greco è stato il completamento dell’integrazione in un’unica entità delle svariate attività di asset management prima svolte a livello locale. E quindi il comparto della gestione del risparmio è stato riunito sotto un cappello unico ed è stata scelta l’Italia come sede con la nascita appunto della sgr Generali Investments Europe, guidata dal ceo Santo Borsellino. «Oggi partiamo da una base molto importante, in Italia il nostro più immediato concorrente ha masse pari a circa metà delle nostre», spiega Andrea Favaloro, head of sales and marketing di Generali  Investments Europe sgr, «questo elemento a parte essere un buon biglietto da vista e un dato qualitativo rilevante, ci dà la solidità necessaria per poter portare avanti il nostro processo di crescita sia nei Paesi dove siamo storicamente presenti, ovvero Italia, Francia e Germania, per il fatto di essere il maggior gestore degli asset del gruppo Generali , sia nei nuovi mercati dove intendiamo espanderci». Oggi infatti l’obiettivo della sgr è accrescere in maniera importante la raccolta che arriva da clienti istituzionali esterni al gruppo sia nei tre mercati core sia in nuovi Paesi. «Attualmente le nostre masse in gestione relative a soggetti istituzionali, ovvero fondazioni, fondi pensione ma anche società, sono pari a 15 miliardi e nei prossimi tre anni puntiamo a raddoppiarle», spiega Favaloro.

I primi passaggi vedranno la sgr impegnata a espandersi in Svizzera e in Austria e poi nell’area del Benelux. Favaloro, ex Bnp Paribas , è arrivato nella sgr nel maggio dello scorso anno proprio per internazionalizzare la strategia commerciale del gruppo. A Favaloro si è aggiunta da novembre Anne-Laure Bedossa, ex Hsbc dove ha lavorato per 12 anni), responsabile marketing strategico. «In un’industria dell’asset management alle prese con processi di consolidamento e razionalizzazione, noi andiamo in contro tendenza e puntiamo a crescere guardando a nuovi mercati e nuovi prodotti e attirando nuovi talenti», afferma ancora Favaloro, che è entrato nella società insieme all’ex Deutsche bank  Antonio Cavarero, Head of Fixed Income Italy. Cavarero è responsabile di un gruppo di 12 portfolio managers che gestiscono circa 160 miliardi di investimenti in fixed income domiciliati in Italia. Il reddito fisso rimane la principale area di expertise di Generali  Investments Europe, e rappresenta più dell’80% degli asset della società. Nell’ottobre 2013 il gruppo aveva rafforzato la parte equity con l’ex Natixis Wilfrid Pham, responsabile del team azionario che era entrato insieme all’ex Bnp Paribas  Vivek Tawadey responsabile della ricerca obbligazionaria. Sul fronte dei prodotti «stiamo orientando il nostro messaggio sul tema degli investimenti verso soluzioni a ritorno assoluto, dove il benchmark, deve essere un perimetro nel quale cogliere le opportunità ma non un vincolo. L’evoluzione della nostra gamma prodotti andrà a delegare al gestore quanto più possibile un’elevata flessibilità nell’allocazione degli asset», aggiunge Favaloro. E in Italia il boom della raccolta fondi dimostra proprio che i sottoscrittori dei fondi apprezzano sempre di più i prodotti flessibili che danno carta bianca al gestore di costruire l’asset allocation.

«Noto che in Italia ci sia una sempre maggiore maturità sul tema degli investimenti e oggi si dà molto più valore al contributo che il prodotto gestito può dare. Adesso lo sforzo che tutta l’industria deve fare è quello di associare in maniera ancora più marcata la proposta di soluzioni di investimento a un obiettivo ben preciso che sia di previdenza integrativa o di finanziamento di determinate esigenze future, come avviene nei Paesi anglosassoni. Un passaggio a cui stiamo arrivando e che aiuterebbe tutti i partecipanti dell’industria del risparmio gestito», conclude Favaloro.

Intanto la sgr ha ottenuto la delega per la gestione del comparto Bg Sicav–Gie Equity Recovery Fund, collocato da Banca Generali . Si tratta di un fondo tematico che punta a sfruttare le opportunità di ripresa dei mercati internazionali investendo prevalentemente in titoli azionari di emittenti sud-europei, ovvero in Italia, Spagna, Grecia e Portogallo. Il comparto investe per almeno il 70% in titoli azionari quotati nei Paesi dell’area Euro, selezionati dai team di Gie specializzati nell’equity e nella ricerca macroeconomica, ed è gestito da François Gobron. In Generali  Investments Europe dal 2008, Gobron ha lavorato come analista equity. Il fondo, lanciato il 3 dicembre 2013, a 1 anno (all’8 dicembre) ha una performance del 2,9%, rispetto al -3,6% di un indice equiponderato dei mercati dei quattro Paesi del Sud Europa.

Per il money manager la borsa italiana ha molte chance. «In Italia il meglio deve ancora venire», spiega Gobron, «il governo italiano sta implementando importanti riforme per aumentare competitività e l’efficienza. Queste misure sono necessarie e ambiziose, ma ci vorrà del tempo prima che dispieghino i loro benefici, e di conseguenza ci focalizziamo su storie di ristrutturazione come Finmeccanica ». E ora è in arrivo un nuovo comparto della sicav lussemburghese di tipo absolute return sui titoli convertibili che dovrebbe essere autorizzato per marzo. (riproduzione riservata)