Alla tavola rotonda organizzata da Cnbc al World Economic Forum di Davos, Soros accusa: il piano lanciato dalla Bce farà aumentare le diseguaglianze tra ricchi e poveri. Visco: c’è il rischio di una frammentazione finanziaria, ma i governi lo eviteranno. Schaeuble: ho passato notti insonni per aiutare la Grecia. Osborne: Londra resterà in un’Ue riformata. De Guindos: in Spagna c’è la deflazione buona

di Geoff Cutmore

 

Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, il cancelliere dello Scacchiere britannico George Osborne, il ministro dell’Economia spagnolo Luis De Guindos e il re della finanza George Soros hanno partecipato al dibattito organizzato al World Economic Forum di Davos dalla tv Cnbc sul tema «Recharging Europe», ricaricare l’Europa. 
Un tema quanto mai di attualità visto che si è tenuto venerdì 23 gennaio, il giorno dopo il lancio del Qe da parte della Bce.

Domanda. Governatore Visco, perché le dimensioni e il timing della decisione della Bce sono più importanti della questione della condivisione del rischio?

Visco. È stato deciso all’unanimità che il Qe rappresenta uno strumento legittimo della politica monetaria, mentre un’ampia maggioranza ha stabilito di far partire subito questa manovra. Alcuni governatori hanno voluto sottolineare che l’area euro non è un’unione fiscale. E poiché non siamo in un’unione fiscale, allora i rischi devono essere valutati attentamente. Ma la condivisione del rischio è un particolare secondario rispetto alla tempistica, alla composizione e alle dimensioni del Qe.

D. Lei è convinto che accollare l’80% dei rischi alle banche centrali nazionali non danneggi le basi della zona euro, che dovrebbero poggiare sulla mutualità?

Visco. C’è il rischio di una frammentazione finanziaria ma siamo sicuri che l’atteggiamento dei governi renderà questi rischi meno grandi di quanto sembri.

Domanda. 
Mister Soros, lei è da tempo un duro critico della riluttanza della Germania ad adottare politiche fiscali in grado di aiutare la zona euro in questi momenti difficili. Lei pensa che in occasione del Qe la Germania sia stata scavalcata?

Soros. Continuo a criticare le politiche tedesche perché bilanciare le politiche fiscali con quelle monetarie farebbe un lavoro migliore e non creerebbe altri disequilibri. Ma la mia preoccupazione principale è che il Qe renderà ancora più grandi le differenze fra ricchi e poveri perché beneficerà coloro che posseggono gli asset, mentre i salari i resteranno sotto pressione per via della concorrenza e della disoccupazione. E questo avrà conseguenze politiche.

D. Abbiamo visto forti movimenti dell’euro sul mercato dei cambi. Il Qe cambia le aspettative dei mercati nei confronti della moneta unica?

Soros. Le dimensioni e la durata di questa massiccia iniezione di liquidità avranno senza dubbio degli effetti. Se fossi ancora attivo nel settore dei mercati valutari potrei vedere alcuni movimenti sostanziali in arrivo, l’instabilità finanziaria può creare delle turbolenze di tanto in tanto. 
Di certo le cose andrebbero meglio con un migliore bilanciamento delle politiche fiscali con quelle monetarie.

D. Ministro Schaeuble, è più importante rispettare l’indipendenza della Bce o sostenere le posizioni della Germania contrarie al Qe?

Schaeuble. Bisogna rispettare l’indipendenza della Bce. Io non commento mai le sue decisioni. Draghi ha detto che alle politiche per la crescita devono pensare i governi. Noi come governo dobbiamo fare il nostro lavoro e occuparci della politica fiscale ed economica della Germania.

D. Il Qe aumenta le preoccupazioni della Germania che così si possa finanziare il deficit di Paesi come l’Italia, che è considerata lenta nel fare le riforme?

Schaeuble. Non voglio dire quello che vuoi sentire da me. In Germania i media hanno reagito duramente alle decisioni della Bce. Ma questo fa parte della democrazia. Se si è convinti dell’indipendenza della Bce, bisogna rispettarla, senza chiedersi chi ha vinto e chi ha perso.

D. Sulla stampa tedesca è stato pubblicato questo grafico che mostra il crollo dell’euro nei confronti del dollaro. Un lettore ha commentato: «Questo è quello che è successo ai miei soldi».

Schaeuble. Sì, l’ho letto. Non posso fare questo gioco, non perdiamo tempo.

D. Cancelliere Osborne, il Regno Unito vuole uscire o no dall’Ue?

Osborne. Io voglio restare in un’Unione europea riformata. Tutti i Paesi dell’Ue hanno la responsabilità, soprattutto nei confronti dei tanti disoccupati, di fare le riforme necessarie. La Bce da sola non può risolvere i problemi. Il Qe è necessario ma non sufficiente per la ripresa di Eurozona. I Paesi dell’euro devono approfittare dell’opportunità offerta dal Qe per fare le riforme e mettere in ordine i conti pubblici. Bisogna fare i cambiamenti necessari per attrarre investimenti da tutto il mondo. I governi dell’Italia e della Francia devono cogliere questa opportunità. Facciamo l’esempio della Spagna: due o tre anni fa era in condizioni disperate, ha preso delle decisioni difficili sulla riforma del mercato del lavoro e ora ne sta raccogliendo i frutti con gli investimenti esteri che arrivano. Ci sono Paesi che non hanno agito in misura sufficiente e verranno puniti.

D. Ma volete restare o no nell’Ue?

Osborne. Io voglio restare in un’Ue riformata, in un’organizzazione capace di creare posti di lavoro. Abbiamo il diritto di essere rispettati come membri dell’Ue non appartenenti alla zona euro. Il Regno Unito è la seconda economia più grande dell’Ue ed è anche il suo secondo contribuente. Non vogliamo entrare nell’euro e credo che i Trattati attualmente in vigore non riflettano le nostre differenze economiche. Ma ho fiducia che riusciremo a cambiare i Trattati.

D. Ministro De Guindos, Soros ha detto che il Qe aumenta le diseguaglianze. Lei pensa che i problemi di diseguaglianza in Spagna siano capaci di riaccendere le spinte nazionaliste?

De Guindos. Prima di tutto, la disoccupazione in Spagna è scesa di quasi mezzo milione di unità. Le decisioni che prende la Bce sono sempre indipendenti e giuste, ma non si possono affrontare i problemi strutturali con la politica monetaria. Le riforme sono quindi importanti. In Spagna eravamo sull’orlo del baratro e allora abbiamo ristrutturato le banche e riformato il mercato del lavoro. Ora cominciamo a vedere i frutti di questo lavoro.

D. Ma siete in deflazione.

De Guindos. La deflazione in Spagna è legata ai prezzi del petrolio. Con la riforma del mercato dell’energia, in Spagna il calo dei prezzi del petrolio ha avuto un impatto più forte sui prezzi al consumo. Ecco perché i prezzi sono scesi. La deflazione è come il colesterolo, c’è quello buono e quello cattivo. Noi abbiamo quella buona.

D. Soros, lei ha investito nel Santander, mentre Warren Buffett ha aperto un ufficio a Madrid. I soldi vanno dove vengono attuate le riforme?

Soros. Quando parlo di stimolo fiscale parlo di stimolo a livello europeo. Se il credito dell’Ue venisse usato per finanziare le infrastrutture europee si creerebbe lavoro, l’economia crescerebbe e di conseguenza ci sarebbe un apprezzamento dell’euro, non la sua svalutazione. È quindi nell’interesse della Germania usare questo credito, anche perché ha delle infrastrutture obsolete. Per esempio, in Germania c’è un nuovo porto modernissimo, ma non viene sfruttato perché le strade che portano a questo porto sono piene di buchi. Se si usasse il credito Ue, l’euro risalirebbe e i pensionati tedeschi sarebbero più tranquilli.

D. Schaeuble, il suo linguaggio del corpo indica che non è d’accordo con quanto dice Soros.

Schaeuble. Non so se Soros è il miglior esperto di questioni economiche e fiscali della Germania. Vorrei ricordargli che abbiamo un surplus commerciale e abbiamo aumentato le spese di ricerca e sviluppo. Si tratta del tasso più alto di tutti i Paesi Ue ed è così da tanti anni. Certo, investiremo di più nelle infrastrutture non solo a livello federale ma anche a livello locale.

D. Che succederà a chi non rispetta le regole?

Schaeuble. Ne parleremo lunedì prossimo a Bruxelles, all’Ecofin. Noi le regole le rispettiamo. Se volete lottare contro l’euroscetticismo dovete dire alla gente che gli impegni stipulati vanno presi sul serio. Se si vuole ripristinare la crescita bisogna riconquistare la fiducia dei consumatori. E per fare questo servono politiche di bilancio sostenibili. Noi abbiamo una politica fiscale sostenibile, per questo i consumatori tedeschi hanno fiducia.

D. Governatore Visco, in Italia è stato approvato il Jobs Act, ma la disoccupazione rimane alta.

Visco. Le due cose non sono legate perché la disoccupazione è venuta prima del Jobs Act. Vorrei sottolineare che in Italia non c’è stato un pacchetto complessivo di riforme, sono state fatte una alla volta. Da quando sono governatore si sono susseguiti cinque ministri dell’Economia in Italia, mentre Schaeuble è sempre rimasto al suo posto. Non può essere che con il nuovo governo vengano subito rimesse in discussione le riforme appena fatte. Serve certezza politica per attrarre gli investimenti.

D. Come giudica il governo Renzi?

Visco. Sta andando avanti in maniera abbastanza positiva. Ha attuato misure su burocrazia e corruzione. Il governo sarà giudicato per l’attuazione delle riforme, deve fare un follow up sulle misure adottate. Se lo farà ci sarà una grande opportunità per il Paese.

D. Il leader di Syriza, Alexis Tsipras, dice che la Grecia è stata sottoposta a un waterboarding fiscale.

Schaeuble. Non mi piace quando si lamentano.

D. Avete preparato un piano per l’uscita della Grecia dall’euro?

Schaeuble. Non abbiamo preparato nessun piano per l’uscita della Grecia. Noi vogliamo mantenere unita la zona euro. Da anni facciamo tutto quello che c’è da fare per sostenere la Grecia. Abbiamo dovuto convincere il Fmi a fare concessioni straordinarie, dal loro punto vista, per aiutarla. Potrei raccontare di tutte le notti insonni passate nel tentativo di convincere tutti a sostenerla. Se qualcuno in Grecia dice che non serve un programma di austerità, va bene: se ho capito bene la decisione della Bce, se Atene rifiuta il programma non farà parte del Qe. Vediamo chi vince le elezioni, saranno i greci a decidere.

D. Soros, lei dice di non essere troppo ottimista sui mercati.

Soros. Serve meno incertezza, anche nei tassi di cambio. Vorrei però sottolineare che qui ci stiamo focalizzando solo sull’economia, ma dovremmo considerare anche la situazione politica a livello globale. Mi riferisco alla minaccia della Russia e il pubblico europeo non è abbastanza cosciente di questo rischio. L’Europa non si comporta come un’associazione di nazioni sotto attacco. Le autorità internazionali devono concedere aiuti finanziari all’Ucraina per difendersi dall’attacco russo ai principi dell’Ue. Dovremmo parlare di più di questo problema.

D. Schaeuble, qual è l’opinione della Germania per quanto riguarda la Russia?

Schaeuble. Quella dell’Ucraina e della Russia è una questione seria, non possiamo parlarne in due minuti qui.

D. Governatore Visco, il suo nome è collegato a una possibile candidatura alla presidenza della Repubblica. Dovremo abituarci a chiamarla presidente?

Visco. No, non dovrebbe abituarsi a chiamarmi così.

D. Di solito si nega finché non si accetta.

Visco. Non mi è mai stato chiesto nulla. (riproduzione riservata)