La medicina tanto attesa dall’economia europea e italiana è finalmente arrivata. Ora bisogna vedere quando il Quantitative easing farà effetto. E di che tipo di effetto si tratterà, specie per quanto riguarda il settore immobiliare e i mutui. La crisi ha infatti innescato un circolo vizioso deprimente per il comparto: stretta creditizia, costruttori in panne, prezzi in calo e deflazione sono elementi che rendono impossibile l’acquisto per molti italiani oppure fiaccano le intenzioni di chi potrebbe permetterselo. Va ricordato che, al di là della disponibilità finanziaria (che peraltro manca, visto che i mutui sono sempre erogati col contagocce), l’investimento nel mattone vive di inflazione e di quotazioni al rialzo: nessuno si affretta a comprare oggi se pensa che tra sei mesi potrà farlo a minor prezzo. Prima di cambiamenti tangibili gli effetti del Qe si dovrebbero percepire in termini di maggior fiducia sul futuro dell’economia e del ciclo immobiliare. Dopodiché potranno entrare in gioco i mutui; è prevedibile una maggiore disponibilità delle banche a concedere finanziamenti. Il loro costo è però già ai minimi termini, quindi sul fronte del prezzo i miglioramenti si misureranno nell’ordine dei centesimi. «La mossa della Bce favorirà la disponibilità di finanziamenti per imprese e famiglie e la progressiva riduzione degli spread in atto ormai da oltre un anno», conferma Roberto Anedda di Mutuionline. «Tutto ciò, unito alla prospettiva di un costo del denaro estremamente basso ancora a lungo, porta a uno scenario molto favorevole sia per chi vuole acquistare casa sia per chi ha già un mutuo stipulato in anni anche recenti: nel caso dei tassi fissi le migliori offerte partono addirittura da poco più del 3% anche per durate molto lunghe, mentre i variabili sono ormai sotto il 2%, livelli che peraltro potranno essere ancora limati nei mesi prossimi. Grazie ai tassi d’interesse così bassi, su un finanziamento immobiliare di importo intorno a 120-130 mila euro è possibile godere in pieno della detrazione Irpef del 19% sugli interessi passivi per i mutui prima casa, in quanto rientrano nel limite per la detrazione fissato a quota 4 mila euro. (riproduzione riservata)