C’ è una banca nata nel lontano 1927 che guadagna semplicemente (e solamente), ma bene, prestando soldi. Incredibile ma vero in un mondo di bassissimi tassi d’interesse. Si tratta naturalmente di un istituto di credito particolare, la Ibl Banca, leader nella cessione del quinto con una quota del 14,4 per cento del mercato a fine 2014 (più che raddoppiata rispetto al 2009). Ibl effettua la raccolta per i 2/3 circa dalla clientela e 1/3 dalla Bce ed esegue le eventuali procedure di recupero crediti. A dispetto del “monoprodotto” che vende, la cosiddetta “cessione del quinto”, un vecchio istituto che si applica ai soli lavoratori dipendenti, la banca è modernissima: «Più del 70 per cento dei nostri clienti – dice il presidente Franco Masera, ex country manager Kpmg Advisory Italia – arriva dai motori di ricerca, e contiamo di accrescere ancora questa quota». La banca comincia ad apparire anche nella classifica della redditività. «Abbiamo un Roe del 27 per cento nel giugno scorso – dice l’amministratore delegato Mario Giordano, rappresentante di una delle due famiglie proprietarie, l’altra è quella dei D’Amelio – che si normalizzerà intorno al 25». L’utilizzo di Internet per attirare e servire i clienti consente a questo istituto specializzato di non aver bisogno di molte filiali dirette per svolgere il suo lavoro: «Ci sono soltanto 45 unità territoriali – dice Masera – di cui 18 filiali Ibl Banca e 27 “negozi finanziari”. Tuttavia presidiamo una rete indiretta composta da 57 partner tra banche, intermediari finanziari, mediatori creditizi e agenti». Tra i punti di forza, dunque c’è quello di un apparato distributivo poco costoso. Inoltre, i crediti di Ibl sono cartolarizzabili e rifinanziabili alla Bce. Infine, «il nostro costo del credito, ovvero il tasso di sofferenze – dice Giordano – è quasi nullo. Il prestito contro cessione del quinto richiede infatti una copertura assicurativa obbligatoria contro il rischio di decesso e perdita d’impiego del cliente che limitano il rischio del mancato recupero del credito». Il Gruppo Ibl ha chiuso il 2013 con una raccolta diretta da clientela retail di 930 milioni (più 40,3 per cento sul 2012) e impieghi per finanziamenti alla clientela retail pari a 1,24 miliardi (più 44 sul 2012). Nello stesso periodo il margine d’interesse è stato di 34,2 milioni (più 217,4 per cento) e il margine d’intermediazione di 84,1 milioni (più 69,9). L’utile netto si è attestato a 23 milioni. La crescita è stata forte anche nel primo semestre 2014, con un aumento a due cifre di tutti i principali indicatori economici e patrimoniali. (a.bon.) Qui sopra, Mario Giordano, amm. delegato Ibl Banca