I prestiti erogati dalle banche nel 2014 sono cresciuti. Secondo il Bollettino mensile dell’Abi, la crescita è stata del 2,2% su base annua per i prestiti fino a un milione di euro, erogati alle imprese e una del 31,2% dei prestiti per i mutui casa, per un importo totale di 1.820,6 mld, una cifra «nettamente superiore, di quasi 120 miliardi, all’ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.701 miliardi».

A fine 2014, è migliorata la dinamica dei prestiti: a dicembre, il totale dei finanziamenti a famiglie e imprese ha segnato un +0,1%, rispetto al -0,4% di novembre e al -4,5% di novembre 2013. Secondo l’Abi, «un ulteriore dato positivo riguarda le nuove erogazioni: i finanziamenti alle imprese per un importo fino a un milione di euro hanno segnato nei primi 11 mesi del 2014 un +2,2% annuo. In termini di nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili, nel periodo, si è registrato un +31,2%, mentre anche il flusso delle nuove operazioni di credito al consumo ha segnato un +10,2%. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, a oggi, i prestiti sono cresciuti da 1.673 a 1.820,6 mld, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.417,5 mld».

La raccolta ha invece continuato la sua discesa. Quella tramite obbligazioni (medio-lungo termine) ha registrato un -13,8%, pari a -71 miliardi, mentre i depositi sono cresciuti del 2%. L’andamento della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) ha registrato, a novembre, un calo di 27,7 mld su base annua (-1,6% su base annua).

Resta infine molto alta la rischiosità dei prestiti. A novembre le sofferenze sono state di oltre 181 miliardi di euro, +1,8 mld rispetto a ottobre e +31,5 mld rispetto a fine novembre 2013.

Una conferma dei timidi segnali di ripresa è venuta anche da Bankitalia, secondo cui il primo trimestre 2015 dovrebbe far segnare un piccolo aumento del pil e si tratterebbe del primo di una serie di rialzi trimestrali che proseguirebbero fino a tutto l’anno prossimo. Secondo il direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi, tuttavia, «perché questa lenta ripresa continui e si rafforzi, è indispensabile un ritorno alla fiducia». Per le imprese «è cruciale il rilancio degli investimenti». Per quanto riguarda i consumi, «hanno smesso di cadere a metà del 2013. La tendenza all’aumento non è tuttavia consolidata».

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