La sensibilità dei fondi pensione nei riguardi dell’applicazione dei criteri di investimento ambientali, sociali e di governance nelle scelte di allocazione delle risorse è aumentata negli ultimi anni in virtù della compatibilità con la valenza sociale della previdenza complementare e il lungo orizzonte temporale di riferimento. Quali sono le prospettive di ulteriore sviluppo? Molto interessante al proposito il nono numero della E-Newsletter del Mefop che incentra la propria attenzione sul tema. In base ai dati più recenti aggiornati a fine marzo 2014 il numero dei fondi pensione che, in media, adottavano politiche ispirate a principi di investimento sostenibile e responsabile risulta pari al 20% e raggiungeva il 25% circa nel caso in cui si considerino anche i fondi che applicano un controllo ex post. Ma qual è la mappa geografica del comportamento delle diverse forme previdenziali? Le modalità attraverso le quali le politiche di investimento responsabile sono state declinate differisce sensibilmente in funzione della tipologia di forma previdenziale. Tra i fondi pensione aperti e i piani individuali di previdenza prevale l’adozione di screening positivo o negativo, in conseguenza delle scelte operate dai soggetti istitutori di tali fondi, prevalentemente compagnie assicurative, che adottano criteri di inclusione e di esclusione alla totalità delle risorse da essi gestite. I fondi pensione negoziali adottano invece prevalentemente un benchmark socialmente responsabile. Il ricorso a un indice precostituito, sottolinea il documento del Mefop, nasce dalle difficoltà poste dall’attività di sintesi di istanze e sensibilità fortemente differenziate all’interno degli organi di governo dei fondi negoziali, costituiti da parti sindacali e datoriali. Per ovviare alle complessità del processo di definizione dei criteri, il mercato ha predisposto indici che individuano un paniere di titoli alla luce di un set di principi dichiarati. Altro aspetto importante è poi quello legato alle pratiche di engagement e di esercizio del diritto di voto. A tal riguardo si evidenzia come sono ancora al momento scarsamente presenti nel sistema di previdenza complementare italiano. Vi sono poi differenze anche per quanto concerne la quota del patrimonio (totale e parziale) cui sono applicati i criteri di investimento sostenibile e responsabile. Tra i fondi pensione chiusi, è prevalente l’approccio parziale dal momento che i criteri di responsabilità sociale sono applicati su parte del patrimonio di uno o più comparti. I fondi pensione aperti si suddividono equamente tra chi ha istituito una linea di investimento dedicata e chi estende l’applicazione dei criteri a tutto il patrimonio. I Pip prediligono l’adozione di un approccio totale. Il Mefop rivolge poi attenzione anche al come si comunica la scelta agli aderenti. Il quadro normativo di riferimento prevede infatti che i fondi pensione rendicontino in merito alle scelte di investimento sostenibile e responsabile. Un’analisi della documentazione sui siti internet dei fondi evidenzia però che le informazioni rese disponibili, laddove presenti, sono ancora limitate con la necessità allora di meglio comunicare. (riproduzione riservata)