Tre incidenti, le cui modalità e circostanze devono ancora essere spiegate, avvenuti nella fase di volo più sicura e sotto la responsabilità di due delle compagnie aeree più moderne, hanno fatto sì che lo scorso anno fosse il più letale per i viaggi aerei in quasi un decennio.

Secondo l’agenzia di consulenza sulla sicurezza Ascend Worldwide, la perdita di due boeing 777 della Malaysian Air, uno presumibilmente disperso nell’Oceano Indiano e l’altro (MH17) abbattuto in Ucraina, e la recente inspiegabile tragedia AirAsia, hanno causato la morte di 665 passeggeri, il 75% del pedaggio annuale delle vittime (884).

La parentesi dei disastri aerei misteriosi, aperta l’8 marzo con la scomparsa del volo MH370 della Malaysian Airline System Bhd. e chiusa con lo schianto del volo QZ8501 della compagnia aerea AirAsia su una tratta di routine, da Java a Singapore, il 28 dicembre, ha reso il 2014 l’anno più letale dell’aviazione civile dal 2005, quando morirono in totale 1.056 persone.

Il numero degli disastri aerei fatali non è cambiato da allora e sono rimasti coinvolti vecchi velivoli a turboelica in volo nei paesi emergenti e tipicamente soggetti ad incidenti negli ultimi anni.

“Gli aerei stanno diventando così grandi che la perdita di anche un solo velivolo a fusoliera larga può avere un grande impatto sui dati statistici,” ha affermato il capo della sicurezza di Ascend, Paul Hayes, che dal 1974 ha tracciato le tendenze degli incidenti aerei.

“Sono esclusi atti di violenza e altre anomalie e il settore sta diventando sempre più sicuro, ma se un tuo parente fosse stato a bordo del MH17 sicuramente non ti importerebbe in quali circostanze sia avvenuta la sua morte.”

Secondo Ascend, i velivoli che possono trasportare più di 14 passeggeri hanno subito 10 incidenti fatali lo scorso anno, lo stesso numero del 2013, quando 220 viaggiatori morirono, e del 2012, quando ne morirono 416.

I tre principali incidenti aerei sono insoliti perché i velivoli coinvolti erano modelli moderni e costruiti in Occidente: i Boeing 777, aerei a fusoliera larga, hanno operato nei voli della Malaysian Air MH370 e MH17 risalenti, rispettivamente, al 2002 e al 1997, e il disperso Airbus Group NV A320 della AirAsia, aereo a fusoliera stretta, costruito solo nel 2008.

Tutti e tre i jet stavano anche volando alla normale altitudine di volo: il MH370  si è spinto fino a 35,000 piedi dopo essere partito da Kuala Lumpur per Beijing ed è poi inspiegabilmente ritornato sulla penisola di Malay; il MH17 stava operando a 33,000 piedi quando è precipitato, e il QZ8501 era a 32,000 piedi quando i suoi piloti hanno chiesto di andare più in alto e si sono imbattuti in una tempesta.

L’Aviation Safety Network,  sito web che raccoglie informazioni riguardo agli incidenti aerei in tutto il mondo con sede nei Paesi Bassi, ha registrato 21 incidenti aerei fatali lo scorso anno, inclusi i voli cargo. Il database ha rilevato che 13 incidenti sono avvenuti nella fase di volo, mentre tre durante la salita iniziale e altrettanti durante le procedure per l’atterraggio.

Un incidente mortale è accaduto durante l’atterraggio stesso e nessuno durante il decollo.

Al contrario, tra il 1959 e il 2013, il 47% degli incidenti aerei e il 40% delle morti sono avvenuti durante la fase di atterraggio, ha dichiarato la malesiana Mayank in seguito alla perdita dell’AirAsia, citando il Statistical Summary of Jet Airplane Accidents di Boeing.

Solo il 10% degli incidenti è avvenuto durante la fase di volo ma la sopravvivenza è stata inferiore e ha causato il 20% delle morti.

Anche se devono ancora essere formulate spiegazioni complete riguardo ai tre peggiori incidenti aerei del 2014, gli esperti di sicurezza hanno già indicato che la scomparsa del MH370 e dei suoi 227 passeggeri più probabilmente è stata causata dalla pratica illecita del pilota, in quanto erano spenti tutti i dispositivi che servono ad indicare la posizione del velivolo.

Il volo MH17 della Malaysian Air è stato abbattuto in un’area di guerra nell’est dell’Ucraina, uccidendo 283 passeggeri, dopo essere stato colpito da “un gran numero di oggetti ad alta energia”, come affermato dal Dutch Safety Board il 9 settembre.

Il consiglio non ipotizza più un attacco missilistico terra-aria ad opera dei ribelli pro Russia, che gli Stati Uniti affermavano essere stata la causa più probabile.

Il Dutch Safety Board ha affermato che l’indagine, di cui è a capo in quanto più di 190 vittime provenivano dai Paesi Bassi, è alle fasi iniziali, garantendo solo la pubblicazione di uno studio definitivo entro un anno dalla tragedia del 17 luglio 2014.

Un altro incidente che Ascend ha collegato alla vicenda del MH17 ha come protagonista una donna morta durante un volo della Pakistan International Airlines. L’Airbus A310, con a bordo 196 passeggeri, prese fuoco a causa di fucili d’assalto AK-47, mentre stava atterrando a Peshawar.

L’incidente è avvenuto due settimane dopo un attacco talebano all’aeroporto di Karachi, che ha ucciso 36 persone, nessuna di esse a bordo degli aerei.

Secondo Ascend, escludendo gli “atti di violenza”, la conta delle vittime del 2014 sarebbe stata di 600, la più alta dal 2010, quando ce ne furono 822.

Nell’incidente dell’AirAsia, che uccise 155 passeggeri e coinvolse un pilota esperto che non è riuscito a trasmettere il segnale di pericolo, è possibile che le condizioni climatiche abbiano avuto un ruolo chiave.

Secondo quanto riportato in un report dai ricercatori dell’ufficio meteorologico, che si sono avvalsi dei dati sull’ultima localizzazione conosciuta del velivolo, sembrerebbe che il jet si sia imbattuto in una tempesta e i suoi motori potrebbero essere stati colpiti dalla formazione di ghiaccio.

Tra i tragici disastri aerei del 2014,  i più letali sono stati la perdita in Mali il 24 luglio del jet McDonnell Douglas MD-83 di AirAlgerie e dei suoi 110 passeggeri e l’incidente, il giorno precedente, di un TransAsia Airways Corp. ATR-72 in Taiwan, che ha causato 44 vittime.

In entrambi i casi uno dei fattori principali è stato il clima.

L’equipaggio del MD-83 si è imbattuto in una tempesta circa 40 minuti dopo il decollo e la turboelica dell’ATR si è distrutta durante un secondo approccio con la pista di atterraggio nel bel mezzo della tempesta tropicale Matmo.

Sempre a causa di cattive condizioni climatiche hanno perso la vita 15 passeggeri del de Havilland Canada DHC-6 Twin Otter della Nepal Airlines  il 16 febbraio quando una turboelica  dell’aereo ha colpito la giungla su un pendio ad altezza 2.133 metri.

In agosto 42 persone morirono in un disastro aereo in Iran, in seguito ai tentativi del paese di sviluppare il proprio settore aerospaziale per sfuggire all’impatto delle sanzioni occidentali.

Dopo questo incidente il governo decise di produrre l’aereo a turboelica Iran-140  per determinare se la grande quantità di incidenti potesse risalire a difetti intrinseci al modello precedente.

Altri due incidenti aerei fatali hanno come protagonista un Twin Otter, che a settembre ha colpito una montagna in Papua Nuova Guinea in condizioni di scarsa visibilità, e un russo Antonov An-26, precipitato in febbraio in Tunisia dopo esser partito da Liby.

Entrambi i modelli erano a turboelica.

Circa 100,000 voli ogni giorno nel mondo si concludono senza incidenti, afferma l’International Air Transport Association.

Nel 2013 sono stati più di 3 miliardi i passeggeri che hanno viaggiato a bordo di un aereo.

Fonte: Insurance Journal