di Anna Messia

Una è la più grande compagnia di assicurazione d’Italia, l’altra è leader assoluto nel mercato Danni e in particolare nell’Rc Auto. Entrambe hanno solo qualche giorno di vita ma sono destinate a dettare legge nel mercato italiano delle polizze per gli anni a venire. Si tratta diGenerali Italia e di UnipolSai, nate entrambe il 1° gennaio.

La prima, che ha avuto origine dalla riorganizzazione delle attività italiane di Generali, affidata dal group ceo Mario Greco a Philippe Donnet, è stata creata in verità a luglio (dalla fusione tra la direzione Italia diAssicurazioni Generali e Ina Assitalia) ma solo dal 1° gennaio ha preso forma nella sua interezza, inglobando anche i marchi Toro, Lloyd Italico e Augusta. Sotto il suo cappello sono stati riuniti dieci brand, 100 miliardi di euro di attivi e 13 miliardi di premi, che arrivano a 20 miliardi se si aggiungono le due controllate, ovvero la nuova Alleanza, (che resterà separata per specializzarsi nell’offerta alla famiglie) e Genertel, la compagnia diretta del gruppo.
 

Alla fine del processo di riorganizzazione, che sarà completato nel 2015, resteranno solo tre brand, ovvero Generali Italia, Genertel e Alleanza (Fata nel frattempo è stata ceduta a Cattolica).

L’altra, UnipolSai, dopo un lungo percorso accidentato, ha visto la luce dalla fusione inFondiaria Sai di Unipol Assicurazioni, Milano Assicurazioni e Premafin. Sarà presentata al mercato, con la quotazione in borsa, il 6 gennaio e le aspettative sono notevoli alla luce degli obiettivi annunciati dall’amministratore delegato del gruppo Carlo Cimbri, che è anche numero uno operativo della nuova compagnia, con Fabio Cerchiai presidente. Si parte da premi complessivi che a fine settembre erano di 11,2 miliardi: una cifra pro-forma della nuova UnipolSai indicata nel prospetto informativo aggiornato e pubblicato a fine dicembre. Mentre l’utile netto pro-forma, sempre al 30 settembre scorso, era di 603 milioni. Non così lontano, a ben guardare, dall’obiettivo di 814 milioni fissato da Cimbri per il 2015.

Del resto nel 2013 tutto il mercato assicurativo italiano ha beneficiato di un andamento positivo del ramo Danni, che ha registrato un calo dei sinistri e un aumento della profittabilità. A ciò si sono aggiunte ottime performance del comparto Vita che ha goduto di un aumento della raccolta, con le polizze che sono state scelte dai risparmiatori come porto sicuro in un periodo complicato. Tanto che nei nove mesi dell’anno scorso le maggiori soddisfazioni per il gruppo Generali, presente in oltre 60 Paesi, sono arrivate proprio dall’Italia, dove il Leone di Trieste ha registrato un risultato operativo nel Danni di 517 milioni, su un totale di 1,3 miliardi. Mentre il risultato operativo nel Vita in Italia è stato di 883 milioni, nettamente superiore alla Germania (248 milioni) nonostante quest’ultimo Paese pesi di più in termini di premi. Ma ora la sfida per i nuovi colossi sarà continuare a tenere la rotta anche se il vento favorevole del mercato dovesse attenuarsi un po’. La competizione è aperta. (riproduzione riservata)