di  Luciano Mondellini  

Torna l’incubo dei mutui subprime. Secondo quanto rivelato dal Wall Street Journal, numerose grandi banche statunitensi ed europee sono tornate nel mirino delle autorità federali americane, che stanno indagando su una possibile truffa perpetrata ai danni degli investitori negli anni successivi alla crisi finanziaria.

Nel dettaglio, le banche avrebbero deliberatamente falsato il prezzo di alcune obbligazioni ipotecarie legate ai mutui subprime traendone vantaggio rispetto a istituti concorrenti. Secondo quanto rivelato dal quotidiano newyorchese, l’indagine è condotta dalla Securities and exchange commission (Sec) insieme al Sigtarp, l’ente che era stato incaricato di vigilare sul Tarp, il maxi piano di salvataggio varato durante la crisi per evitare il collasso del sistema finanziario. Sotto indagine ci sono numerosi colossi della finanza mondiale come Barclays, Citigroup, Deutsche Bank, Goldman Sachs, JP Morgan, Morgan Stanley, Royal Bank of Scotland e Ubs. L’indiscrezione arreca un nuovo duro colpo all’immagine di questi istituti di credito, che si stanno solo ora smarcando dalla stretta sorveglianza per il ruolo avuto nella crisi. L’indagine, in particolare, sarebbe in corso da alcuni mesi e rappresenta la prima inchiesta ad ampio raggio che prende in esame la vendita di bond negli anni successivi

Entrando nel dettaglio, le autorità stanno esaminando il periodo immediatamente successivo alla crisi, quando la situazione economica era traballante e molti mercati ancora in difficoltà. In quel periodo le banche avevano sui libri asset difficili da collocare per miliardi di dollari. Di qui l’indagine che intende far luce sulla possibilità che le banche abbiano falsato le valutazioni e i prezzi in modo da favorire la vendita di alcuni strumenti finanziari detenuti e che non riuscivano a collocare. Gli investigatori, in particolare, vogliono capire se le banche hanno sfruttato l’alone di incertezza sui prezzi dei titoli garantiti da mutui tra il 2009 e il 2011 per poter vendere i bond a prezzi gonfiati o acquistarli al di sotto del loro valore effettivo. Le vittime di queste operazioni sarebbero le banche rivali, gli hedge fund e altri grandi istituti d’investimento. Bisogna ricordare, infine, che l’indagine viene a galla proprio nel momento in cui la Sec sta stringendo le maglie della sua indagine sulle cause della crisi finanziaria. Un certo numero di banche, infatti, sono in attesa, nei prossimi mesi, della conclusione delle indagini da parte del dipartimento di Giustizia nei loro confronti (riproduzione riservata)