di Andrea Di Biase

Mediobanca dà ufficialmente l’avvio ai lavori sulle modifiche della governance con un duplice input di Banca d’Italia. Sul tavolo del cda che si è riunito ieri c’era il documento consultivo sulla governance diramato da Via Nazionale a tutte le banche, ma è arrivato anche il rapporto sull’ispezione condotta nei mesi scorsi e consegnato personalmente dal direttore centrale Carmelo Barbagallo e dall’ispettore Pietro Gugliotta al presidente Renato Pagliaro che ne ha letto alcuni passaggi ai consiglieri. «È stata un’ispezione di routine», ha detto Barbagallo, lasciando Piazzetta Cuccia. «Posso solo confermare quello che ha detto Bankitalia», gli ha fatto eco il consigliere e vice-presidente di Mediobanca, Dieter Rampl al termine della riunione del cda.

E anche da Piazzetta Cuccia si fa sapere che la valutazione è stata positiva. Il work in progress sulla governance durerà mesi. «Abbiamo iniziato oggi a discuterne», ha puntualizzato Rampl, che ha preferito non commentare quello che si profila come uno dei punti salienti della nuova governance, ovvero lo snellimento del cda, che potrebbe scendere dagli attuali 22 componenti a un massimo di 13.
 

Si prospetta quindi una riduzione drastica, tanto più che nel definire i nuovi pesi e le nuove presenze in cda si dovrà tenere conto anche delle disposizioni in materia di quote rosa e consiglieri indipendenti. Le risposte a Bankitalia, sia sul documento consultivo, sia sul rapporto ispettivo, arriveranno con il cda convocato per il 19 febbraio. L’orientamento sarebbe di arrivare a tenere un’unica riunione assembleare a ottobre, dove recepire le necessarie modifiche allo statuto e nominare poi il nuovo cda sulla base delle nuove regole. Per agevolare la formulazione delle risposte a Bankitalia, potrebbe invece tenersi un altro cda prima di quello già fissato il 19 febbraio. Sul fronte della revisione del patto, invece, «i lavori sono molto indietro», come afferma una fonte qualificata e la riunione del 19 febbraio, convocata da tradizione in contemporanea all’annuncio della semestrale, nel menù avrà principalmente i conti della banca. I grandi soci restano poi in attesa sia del nome del nuovo socio internazionale preannunciato da Vincent Bolloré per rimpolpare il gruppo C dei soci esteri dopo l’uscita di Groupama, sia delle intenzioni del finanziere francese che nello scorso ottobre ha detto di voler salire dal 6% all’8% del capitale. (riproduzione riservata)