di Sibilla Di Palma  

 

Dall’Ikea alla Rai, fino alla Provincia autonoma di Trento ecco chi sono i pionieri della mobilità condivisa

Il car sharing si fa largo anche tra le aziende. La tendenza all’utilizzo condiviso delle auto, sempre più in voga tra i privati (15 milioni gli utenti iscritti previsti nel 2020 in Europa per un totale di 240 mila vetture coinvolte), è sbarcata, infatti, anche tra le imprese, pubbliche e private, attratte dalla possibilità di ridurre il numero di auto delle flotte e risparmiare così sui costi.

Dall’Ikea alla Rai, fino alla Provincia autonoma di Trento ecco chi ha scelto di puntare sulla mobilità condivisa.

 

Un fenomeno in crescita. Secondo la ricerca «Car Sharing, una nuova mobilità per le aziende» realizzata dal Corporate vehicle observatory di Arval Italia insieme a Clickutility On Earth, società attiva nell’ambito della mobilità e dell’energia e ambiente, il 22% delle aziende italiane con oltre mille dipendenti ha già adottato soluzioni di questo tipo (a fronte del 27% della media europea). A spiccare, però è l’intenzione di un ulteriore 27% del campione di implementarle nel giro dei prossimi tre anni. «Di car sharing si parla da diversi anni, ma solo recentemente sembra sia stata innestata la marcia giusta, come dimostra il diffondersi di questo particolare servizio in varie città», sottolinea Pietro Teofilatto, direttore noleggio a lungo termine Aniasa (Associazione del noleggio veicoli in Confindustria).

Una potenzialità di sviluppo che non è sfuggita alle società del noleggio aziendale che si stanno attrezzando per offrire questo servizio alle imprese. «Proprio per queste ultime stanno per essere lanciati interessanti servizi di car sharing, estremamente innovativi dal punto di vista tecnologico, con piattaforme evolute di riconoscimento automatico senza chiavi», specifica Teofilatto.

 

I casi aziendali. Tra le realtà che si sono già attivate sul fronte della mobilità condivisa spicca l’Ikea il cui primo approccio al car sharing in Italia risale al 2005 con la possibilità per i dipendenti del negozio di Genova di utilizzare una vettura posizionata nel posteggio come veicolo aziendale per effettuare missioni. Una possibilità che è stata riproposta nel 2007 nel punto vendita di Torino e successivamente, ma con caratteristiche differenti, nei negozi di Milano e in quello di Brescia-Roncadelle. Attualmente l’unico servizio di car sharing attivo è quello dei negozi milanesi, ma l’intenzione è di estenderlo anche nei punti vendita di Parma, Bologna, Padova, Roma e Firenze.

Anche altre grandi realtà come la Rai hanno avviato progetti di uso aziendale di auto in car sharing. Nel 2012, infatti, l’azienda ha lanciato un progetto pilota realizzato con un limitato gruppo di veicoli e basato sull’automazione totale del processo gestionale.

Un altro esempio positivo su questo fronte arriva dalla pubblica amministrazione e in particolare dalla Provincia autonoma di Trento che, a partire da giugno 2012, ha introdotto un sistema di car sharing interno che coinvolge attualmente 80 autovetture. «Abbiamo recuperato i veicoli di proprietà provinciale e ne abbiamo centralizzato l’utilizzo», spiega Claudio Nanfitò, responsabile dell’ufficio gestioni generali della Provincia. Con numeri che parlano chiaro in termini di risparmio: grazie all’introduzione del car sharing, infatti, la spesa per i tragitti di lavoro è diminuita da 0,60 euro al chilometro a un media di 0,20 euro. L’obiettivo per il futuro «è arrivare a 100 vetture condivise, con un contenimento della spesa di un milione di euro l’anno», aggiunge Nanfitò. Un modello di successo, insomma, che ha attirato anche l’attenzione del Governo. «Ci è stato infatti richiesto di inviare a Roma la documentazione relativa al progetto perché si sta valutando la possibilità di estendere questa soluzione a tutta la Pubblica amministrazione».

 

Il car sharing condiviso tra più aziende. Di recente è stato inoltre lanciato a Milano Refeel E-mobility, servizio di car sharing elettrico progettato da Clickutility On Earth e dall’operatore energetico ReFeel che si basa su auto condivise tra più aziende, con sedi nello stesso palazzo o sito produttivo. I vantaggi? Secondo i calcoli dei progettisti, questa soluzione consentirà alle imprese di risparmiare fino a 3.400 euro l’anno in costi di gestione. La prima azienda ad aderire al progetto è stata Edenred, società specializzata nei settori del ticket restaurant e dei servizi alla persona, che ha preso in uso una Nissan Leaf elettrica per i dipendenti di Milano.

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