Abbigliamento-moda, Arredocasa, Automazione-meccanica, Alimentari e bevande: sono le

cosiddette 4 “A”, ossia i settori di eccellenza dei prodotti made in Italy, ultimamente sempre più

copiati o contraffatti. Questi settori, al pari dell’intero comparto manifatturiero, non sono però usciti indenni dalla grave crisi che ha colpito l’economia e l’industria italiana in due distinti momenti.

La prima recessione (2008-2009) ha comportato una caduta del PIL del 7,2% e della produzione industriale

del 26,6% ed è stata influenzata soprattutto dalle esportazioni (-21,7%), piuttosto che dalla domanda interna

(-3,8%).

La seconda recessione, ancora in corso, è stata finora lunga otto trimestri (record dal dopoguerra), ha causato una riduzione del PIL del 4,1% fino al primo trimestre 2013 ed è stata contraddistinta dal crollo della domanda interna (-11,7% a tutto il 2012), mentre l’export è salito del 5,1% (fonte Confindustria).

Tutto ciò ha comportato nel settore manifatturiero una perdita di 540mila posti di lavoro negli ultimi cinque anni.

Fisiologico, quindi, è stato il forte calo degli infortuni: -42,8% dal 2008 al 2012 (da 188.080 a 107.656 denunce), con picchi registrati nelle industrie automobilistiche (-51,3%), navali, ferroviarie e aereospaziali (-60,5%).

Fonte: Dati Inail