Il Broker & Co. ha presentato i risultati della ricerca “Mutue e Assicurazioni Sanitarie: Cosa ne pensano gli Intermediari Assicurativi?.
La ricerca, realizzata interamente online attraverso il noto blog dedicato al mondo degli intermediari assicurativi Il Broker – http://ilbroker.wordpress.com – ha coinvolto 415 intermediari assicurativi operanti sull’intero territorio nazionale che hanno risposto a un questionario volto a conoscere le coperture sanitarie da essi sottoscritte e a comprendere il loro pensiero e livello di soddisfazione relativamente ad polizze e mutue sanitarie.
Mirko Odepemko, co-fondatore del blog Il Broker e curatore della ricerca ha dichiarato in proposito: “Abbiamo voluto condurre questa ricerca per meglio comprendere quali scelte vengano fatte dagli intermediari assicurativi quando si tratta di coprire i rischi relativi alla loro salute e a quella dei loro cari. Ritengo che si tratti di un tema assai interessante perché i risultati fotografano le propensioni degli esperti di settore e possono quindi risultare utili anche per il pubblico consumer nell’orientarsi nelle proprie scelte personali e familiari”.
Il target interpellato, oltre ad essere composto da esperti del mondo assicurativo – e quindi da soggetti dotati di un livello di expertise che consente loro di comprendere il prodotto assicurativo molto meglio della media dei cittadini – è caratterizzato da un ricorso agli strumenti assicurativi sanitari di molto superiore a quello dell’italiano medio.

Ma veniamo ai risultati della ricerca:

1) Ben il 62% degli intermediari interpellati ha sottoscritto una Mutua o una Polizza Sanitaria, il 18% ci sta pensando.
Un dato di molto superiore alla media nazionale. Eppure nel 2013 le famiglie italiane hanno sostenuto spese mediche per ben 40 miliardi di Euro attingendo non da polizze o mutue ma dai propri bilanci famigliari.  Questo in un contesto nel quale la Sanità Pubblica riesce a coprire a malapena il 77% della spesa sanitaria dei cittadini e, a partire dal 2008, al Welfare sanitario tradizionale si sta affiancando il “Secondo Pilastro” dell’assistenza integrativa, erogata da Casse Sanitarie e Società di Mutuo Soccorso che ovviamente, però, non hanno ancora raggiunto un target di penetrazione realmente elevato sui privati cittadini. Cosa questa che dovrà forzatamente avvenire nel corso dei prossimi anni a fronte di una crescente inefficienza e incapienza del Servizio Sanitario Nazionale.
2) Tra coloro che già hanno una copertura sanitaria il 69% ha scelto una polizza sanitaria assicurativa tradizionale e il 31% una mutua.
Ricordiamo a tale proposito che le Mutue – Società di Mutuo Soccorso – coniugando la solidarietà mutualistica all’efficienza gestionale sono un patrimonio del passato che sta ritornando di estrema attualità.
Occorre però distinguere tra le diverse tipologie di Mutua che si caratterizzano per scelte gestionali profondamente differenti dove si spazia da realtà in totale Autogestione – che assumono interamente il rischio al proprio interno scegliendo di erogare i sussidi utilizzando esclusivamente i fondi presenti in Cassa e quindi esponendosi al rischio di non poter far fronte ai propri impegni – fino, con diverse sfumature intermedie, a realtà che ricorrono all’Affidamento della gestione economica a una Compagnia di Assicurazione annullando così il rischio di incapienza rispetto ai sinistri subiti dagli associati grazie alla copertura assicurativa offerta da un soggetto assicurativo puro.

3) Di questo 61% di “assicurati” solo il 60% ha già avuto occasione di richiedere il rimborso di un sinistro. Il tasso di soddisfazione medio di costoro è il 74,2%. Il 19,4% è invece totalmente insoddisfatto e il 6,4% parzialmente insoddisfatto. Tra i principali motivi di insoddisfazione spicca la difficoltà nel “farsi pagare i sinistri” denunciata dall’80% degli insoddisfatti.                                                                                                                        Rispetto a questo dato aggregato è importante osservare come il dato di soddisfazione salga al 77% per coloro che sono assicurati con una compagnia tradizionale e, addirittura all’81% nel caso di chi ha aderito a una Mutua che affida la gestione economica a una compagnia “riassicurandosi”.
4) Emergono di contro tassi di soddisfazione particolarmente critici per le Mutue in Autogestione (senza alle spalle una compagnia assicurativa che ne garantisca la solvibilità in caso di sinistri) che si collocano al 55% di soddisfazione. In particolare, una nota mutua in autogestione arriva addirittura a un 69,3% di gravemente insoddisfatti a causa del mancato pagamento dei sinistri.              
5) E’ peraltro assai condivisa l’opinione – 77% degli intermediari interpellati – che la Mutua possa rappresentare un’ottima copertura – affidabile, etica, economica e quindi spesso preferibile alla polizza sanitaria tradizionale – quando questa sia “assicurata” da una primaria compagnia di assicurazioni cui affida la Gestione economica della Mutua.
A tale proposito Mirko Odepemko, co-fondatore del blog Il Broker e curatore della ricerca ha dichiarato: “Occorre prestare particolare attenzione quando si va a scegliere una copertura sanitaria. Una Mutua può spesso essere più economica di una polizza e offrire migliori prestazioni oltre, cosa non da poco, a garantire la detraibilità fiscale dei contributi associativi fino a un massimo di 1.291,14 Euro, cosa che non accade nel caso della polizza tradizionale. E’ però estremamente consigliabile scegliere una Mutua che affidi la gestione economica ad una Compagnia anziché una che adotti il modello dell’Autogestione contando esclusivamente sulle risorse versate dai soci ed esponendosi quindi nel tempo a possibili rischi di default