Soppressione del decreto nella parte in cui limita il rimborso dovuto dalle assicurazioni alla cifra stabilita dalle loro carrozzerie convenzionate. Questi i contenuti di una risoluzione approvata dalla Commissione trasporti del Senato su proposta del presidente Altero Matteoli di Forza Italia e del senatore Stefano Esposito del Pd, in merito al decreto Destinazione Italia che tra l’altro lascia alle assicurazioni appunto la possibilità di determinare il danno da risarcire sulla base delle tariffe applicate dalle officine convenzionate. Nei giorni scorsi intanto oltre mille delegati in rappresentanza delle imprese di riparazione di Cna Confartigianato e Casartigiani hanno fatto fronte comune chiedendo a oltre 30 parlamentari di tutte le fazioni di modificare il decreto che, dicono, «mette a rischio l’esistenza di oltre 15 mila carrozzerie indipendenti e di circa 50 mila posti di lavoro e lede la libertà degli automobilisti alla libertà del risarcimento». Contro il provvedimento sono partiti strali da diverse parti. Per Elio Lannutti, presidente dell’Adusbef, il decreto non tutela i diritti dei cittadini ma li limita. Di «decreto contrario al diritto e che danneggia solo i cittadini» parla il presidente dell’Ordine degli avvocati del Lazio Pietro di Tosto. Mentre secondo Ivo Bobina e Silvano Fogarollo, presidenti nazionali dei carrozzieri di Cna e Confartigianato si tratta di «un assurdo regalo alle assicurazioni che costringerà alla chiusura migliaia di imprese di carrozzeria e renderà meno sicure le auto degli automobilisti».