di Anna Messia

Le lettere di impegno sono state recapitate poco prima delle festività natalizie. Sette fascicoli inviati agli uffici dell’Antitrust da altrettante compagnie di assicurazione, ovvero da UnipolSai,Generali, Allianz, Reale Mutua, Cattolica e le francesi Axa e Groupama.

La vicenda è quella delle possibili intese verticali che, secondo l’autorità guidata da Giovanni Pitruzzella, avrebbero potuto ostacolare l’esercizio del plurimandato da parte degli agenti di assicurazione. L’istruttoria era stata aperta lo scorso 12 giugno su segnalazione presentata dallo Sna (Sindacato Nazionale Agenti) che aveva alzato il velo sulle clausole contenute nei contratti di agenzia. E, secondo l’autorità, in effetti quelle restrizioni potrebbero costituire obblighi di non concorrenza, diretti o indiretti, potenzialmente idonei a imporre di fatto agli agenti di non vendere prodotti assicurativi in concorrenza con quelli oggetto del contratto di agenzia. Alcune imprese, per esempio, prevedono l’obbligo di informare preventivamente la compagnia mandante se l’agente decide di lavorare anche per conto di altre assicurazioni. Vincoli che potrebbero frenare la diffusione del plurimandato che dovrebbe invece contribuire a far calare i prezzi delle polizze Danni, in particolare dell’Rc Auto, grazie alla maggiore concorrenza.

A giugno nel mirino dell’Antitrust erano finite otto imprese, scese a sette dopo la fusione traUnipol e FonSai, con la nascita di UnipolSai avvenuta a fine anno. Già due volte le società erano riuscite a spuntare una proroga all’Antitrust per presentare le proprie contromosse senza il fiato sul collo. Due mesi in più erano stati concessi a settembre e un altro mese si è aggiunto a novembre, quando l’Autorità garante della concorrenza, su richiesta in particolare di Generali e del gruppo Unipol, aveva di nuovo posticipato il termine al 15 dicembre.

Ora le sette lettere di impegno sono state consegnate e a questo punto l’Antitrust dovrà valutare se si tratta di impegni «ricevibili», ovvero «non manifestamente infondati». Se passeranno questo primo esame, gli impegni verranno resi pubblici e sottoposti al «market test». Vale a dire che tutti i soggetti interessati alla materia, dagli agenti alle associazioni dei consumatori, potranno dire la loro. Poi la palla passerà di nuovo all’Antitrust che a quel punto potrebbe rendere gli impegni vincolanti. In ogni caso, secondo lo Sna, i documenti presentati dalle compagnie rappresentano «già di un’importante vittoria per gli agenti di assicurazione e per il mercato», dice il presidente del sindacato Claudio Demozzi. (riproduzione riservata)