di Stefania Peveraro

Ora è ufficiale: Anima sgr si quoterà a Piazza Affari. Il consiglio di amministrazione di Asset Management Holding, società che controlla appunto Anima, ha infatti deliberato ieri l’avvio del progetto di quotazione sul listino principale di Borsa Italiana. Sotto la guida dell’amministratore delegato Marco Carreri Anima a fine 2013 gestiva oltre 46 miliardi di euro di masse ed è tra le maggiori società indipendenti sul mercato italiano.

MF-Milano Finanza lo scorso 23 novembre aveva rivelato che, per valutare l’ipotesi di quotazione della società di gestione del risparmio e seguirne l’iter, Am Holding aveva già messo al lavoro Goldman Sachs, Banca Imi (gruppo Intesa Sanpaolo), Unicredit e Banca Akros. La struttura dell’offerta, le modalità, i termini e le condizioni della quotazione non sono ancora stati definiti, spiega una nota, e saranno oggetto di successive delibere del consiglio di amministrazione della holding. «La decisione è maturata in considerazione degli ottimi risultati conseguiti dal gruppo, tenuto anche conto che gli accordi di alleanza strategica tra gli azionisti avevano fin dall’inizio individuato la quotazione in borsa quale obiettivo primario per la valorizzazione e lo sviluppo come leader indipendente nel risparmio gestito», ha commentato ieri Giuseppe Zadra, presidente di Am Holding e di Anima sgr.

Anima è nata dall’aggregazione di Prima sgr (che incorporava le attività di gestione delMonte dei Paschi di Siena), Bipiemme Gestioni sgr e la vecchia Anima sgr, che la Banca popolare di Milano aveva delistato da Piazza Affari con un’opa a inizio 2009. Nel 2012, poi, Anima ha rilevato anche Aperta sgr dal Credito Valtellinese e la Lussemburgo Gestioni sa. Infine lo scorso ottobre l’assemblea straordinaria di Anima sgr ha deliberato la fusione per incorporazione anche di Aperta sgr. Ad avviare il progetto di aggregazione è stato poco più di tre anni fa Clessidra, l’operatore di private equity guidato da Claudio Sposito, secondo uno schema che ha seguito sempre la logica di coinvolgere nel capitale di Am Holding anche il gruppo bancario che di volta in volta cedeva la propria sgr.

Così oggi Am Holding fa capo per il 37% a Clessidra Capital Partners II, per il 35,3% aBanca Popolare di Milano, per il 22,7% a Monte dei Paschi, per il 2,8% al Credito Valtellinese e per il restante 2,2% a Banca Etruria, a Finnat e ai manager. L’approdo in borsa di Anima avverrà a quasi dieci anni di distanza da quello di Azimut sgr, avvenuto nel luglio 2004, a sua volta portata sul mercato da un fondo di private equity, Apax Partners, che allora controllava il 67,7% del capitale della società guidata da Pietro Giuliani. (riproduzione riservata)