I cittadini europei dei sette Paesi europei coinvolti sono molto preoccupati della crisi economica. E, come conseguenza, risparmiano su vacanze, acquisto di vestiario e uscite al ristorante. Assicurazione ed educazione, invece, sono considerati beni sui quali non lesinare. In Italia, rispetto ad altri Paesi europei, emerge che il 34% degli intervistati non ha ancora pensato a come mettere da parte risparmi personali per integrare la pensione. Questi sono alcuni dei risultati di uno studio condotto da GfK per conto di Zurich Insurance Group (Zurich) in sette Paesi Europei (in Austria, Germania, Italia, Portogallo, Russia, Spagna e Svizzera. Sono state intervistate 4.067 persone di età superiore ai 14 anni nel periodo 24 ottobre – 14 Novembre 2012).

La crisi economica preoccupa in modo particolare quanti abitano nel Vecchio Continente. Circa il 70% degli intervistati in Portogallo, il 67% in Italia e il 59% in Spagna sono molto preoccupati per questa crisi economica. In Austria (44%) e Germania (38%) tali percentuali scendono in maniera significativa, mentre svizzeri e russi sono i meno preoccupati (rispettivamente 31% e 28%). Nel complesso, i partecipanti allo studio ritengono che la popolazione – più dei politici – saprà come risolvere i problemi del prossimo futuro. Mentre in Spagna una persona su 6 è preoccupata per il proprio posto di lavoro, tale percentuale scende considerevolmente in Germania e Svizzera (4% – 5%) e Austria (1%).

Svizzeri, tedeschi e russi, dovendo ridurre il proprio budget di spesa a causa della crisi si dicono disposti a rinunciare ad eventuali uscite al ristorante o ad andare fuori a bere con gli amici. Austriaci, portoghesi e spagnoli, invece, taglieranno sui viaggi, mentre gli italiani spenderanno meno in vestiario e fashion.

In Svizzera, Germania e Russia oltre un terzo di quanti hanno risposto al sondaggio (in Austria oltre un quarto) sono pronti a spendere meno per la propria auto o moto. Ma, in generale, assicurazione ed educazione non sono ritenuti beni accessori sui quali risparmiare.

Tutti i partecipanti allo studio sono concordi nel dire che, a dispetto della crisi economica, la necessità di una buona copertura assicurativa non è cambiata. Solo il 3% – 8% degli intervistati in Portogallo, Italia e Spagna ridurrà le loro spese per assicurazione qualora si trovasse a dover tagliare il loro budget. Negli altri Paesi, tale percentuale varia dal 9% della Svizzera al 18% della Russia.

Il 38% degli italiani intervistati, dovendo rinunciare a qualche copertura assicurativa, opterebbe per l’assicurazione furto e incendio, mentre solo il 18% si sentirebbe di rinunciare alla copertura sugli infortuni. Diverso lo scenario in Portogallo, ad esempio, dove emerge che a parità delle altre coperture (per le quali la possibilità di rinuncia varia tra il 21% e il 26%), quella a cui non si sentono di rinunciare è l’assicurazione sulla casa (12%). In Germania poi, solo il 6% sostiene di poter rinunciare a una copertura responsabilità civile (non auto).

Destinare risparmi privati ai fini pensionistici pur in periodi di crisi è importante per circa un terzo di svizzeri e austriaci, mentre oltre il 36% degli intervistati di nazionalità portoghese e circa un quarto del campione con riferimento a, Spagna, Germania, Austria e Russia, ritiene che sia importante, ma sostiene di non avere soldi sufficienti da destinare a tale scopo. Da sottolineare, poi, come oltre il 34% degli italiani intervistati (contro una media degli altri Paesi che si assesta intorno al 10%) non ha ancora preso in considerazione l’idea di destinare risparmi – pur in un periodo di crisi – alla costruzione della propria pensione integrativa.