di Lucio Sironi

Borse europee in deciso progresso ieri a seguito dei dati sull’avvio dei cantieri delle nuove case e sull’occupazione negli Stati Uniti, dove peraltro sta entrando nel vivo la stagione delle trimestrali. In particolare Bank of America (che ieri ha chiuso in calo del 4,3%) ha registrato un utile per azione di 0,03 dollari rispetto a un consensus di 0,02, mentre Citi (-3% sul listino) è andata peggio del previsto.

Quanto ai dati macro, le richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono calate sul livello minimo da cinque anni mentre l’indice relativo all’avvio di cantieri a dicembre è aumentato del 12,1%. In Europa, all’asta del Tesoro spagnolo rendimenti in diminuzione soprattutto sui titoli con scadenza a tre anni. Migliore piazza finanziaria è stata quella di Zurigo che ha guadagnato l’1,7% seguita da Milano. Parigi ha sfiorato l’1%, Francoforte lo 0,6%, poco meno Madrid e Parigi. In serata a Wall Street l’indice Dow Jones è salito dello 0,63% e il Nasdaq dello 0,59%.

 

A Piazza Affari l’indice Ftse Mib è cresciuto dell’1,43% a 17.587 con scambi per 2,37 miliardi di euro rispetto ai 2,2 del giorno prima. Migliore blue chip è stata Mediasetcon un balzo del 9% a 1,9 euro, promossa da Credit Suisse che ha portato il prezzo obiettivo da 2 a 2,65 euro. Eccellente anche la seduta di Fiat, +6,2% dopo che Marchionne ha detto che entro il 2016 il problema della capacità produttiva in Italia sarà risolto. Forti rialzi per Stm (+3,6%), Tod’s e Pirelli (+2,2%). Mentre Telecom Italia(+1,47%) ha deciso di procedere comunque alla cessione di T.I.Media anche se le offerte pervenute finora riflettono il negativo trend economico-patrimoniale della società. Lo spread sul decennale Btp/Bund, sceso a 258 punti base, ha consentito anche alle banche di registrare buone performance: Ubi è salita del 3,4%, Mediobanca del 3%,Unicredit del 2,4%, Bper del 2,1%, Mps dell’1,8%, Intesa dell’1,7%, Bpm e Banco Popolare dell’1,3%. Ma il vero botto è giunto dagli assicurativi del raggruppamento che fa capo a Unipol: da un lato fa passi avanti il processo che porterà alla fusione tra le compagnie; dall’altro si fanno ipotesi sugli asset che il gruppo dovrà cedere per ridurre la propria quota di mercato, soprattutto nel ramo rc auto. Sullo sfondo la forte svalutazione dei titoli in questa fase. Così ieri sono giunti molti ordini dall’estero, sull’onda dei quali Fonsai ha guadagnato l’11,5%, Milano il 9,8%, Unipol il 6,2%,Premafin l’8,9%. A completare il quadro, uniche blue chip in rosso sono state Tenaris(-0,7%), Ferragamo e Diasorin (-0,5%). (riproduzione riservata)