Oltre il 70% dei liberi professionisti sono interessati a una copertura sanitaria integrativa, soprattutto quando si tratta del rimborso delle spese mediche per visite specialistiche ed esami diagnostici. È questo uno dei primi dati preliminari che emerge dal questionario “Assistenza sanitaria ai professionisti”, predisposto da Cadiprof. Si tratta del progetto pilota della Cassa di assistenza sanitaria degli studi, che punta ad allargare a tutte le figure professionali che operano all’interno di uno studio (dal datore di lavoro al collaboratore, dalle partite Iva ai praticanti fino alle figure atipiche) le tutele di welfare contrattuale e le garanzie sanitarie già previste per quasi 300 mila lavoratori dipendenti.

Il questionario, inviato lo scorso ottobre, ha coinvolto oltre 32 mila professionisti di tutte le età. Entrando nel dettaglio, sono i professionisti più giovani quelli che guardano con interesse all’iniziativa Cadiprof, ovvero quelli con un’età inferiore a 36 anni. Per quanto riguarda invece la distribuzione territoriale, sono i professionisti del Nord i più interessati a una copertura di assistenza sanitaria integrativa, sebbene anche le percentuali dell’area del Centro si avvicinino molto a quelle del Nord. Ma quali sono le prestazioni che raccolgono il maggior gradimento dei liberi professionisti? Nell’ampio ventaglio delle garanzie proposte da Cadiprof, quelle che sembrano rispondere meglio alle esigenze degli intervistati abbracciano una vasta gamma di prestazioni. Su tutte il rimborso delle spese per le visite specialistiche ed esami di diagnostica strumentale (con un indice di quasi il 90%); al secondo posto la prevenzione cardiovascolare e oncologica (80%), quindi i trattamenti fisioterapici (78%). Sopra la soglia del 70% si collocano anche le prestazioni odontoiatriche di base, i grandi interventi chirurgici e l’erogazione di una rendita in caso di non autosufficienza. Tra i professionisti risultano in ribasso le spese sostenute in gravidanza (34%), che rappresentano invece una delle prestazioni più gettonate dai dipendenti degli studi.

Per assicurarsi queste garanzie un professionista su tre è anche disposto a sostenere una spesa annua compresa tra 300 e 500 euro (solo il 4% non va oltre i 100 euro annui). In questa fascia di prezzo, le prestazioni più richieste riguardano sempre il rimborso delle spese per le visite specialistiche (88%), ma anche piccoli interventi ambulatoriali e prestazioni odontoiatriche di base dovrebbero rientrare nel costo della copertura. Se la maggior parte dei professionisti guarda con interesse l’iniziativa lanciata dalla Cassa, non manca chi rifiuta una copertura di assistenza sanitaria integrativa targata Cadiprof. Tra i professionisti che infatti declinano l’offerta, oltre il 63% dispone già di una assicurazione privata, mentre il 30% utilizza le tutele assistenziali fornite dalla propria cassa di previdenza. Solo il 6% preferisce non tutelarsi.

Il progetto “Assistenza sanitaria ai professionisti” si colloca nell’ambito del potenziamento della bilateralità di settore come previsto dal Contratto degli studi professionali, sottoscritto nel novembre 2011. Con uno specifico “impegno a verbale” del Ccnl, infatti, le parti mirano al riconoscimento delle tutele di welfare contrattuale a favore di tutta la popolazione degli studi e quindi anche per le figure professionali che operano in regime di collaborazione coordinata e continuativa, per i giovani con un rapporto di apprendistato di alta formazione e ricerca, con particolare riferimento al praticantato e, più in generale, per tutti coloro che hanno un rapporto di lavoro atipico nel settore degli studi professionali.