Il programma pensionistico del secondo pilastro è stato lanciato in Repubblica Ceca il 2 gennaio e ora i lavoratori possono trasferire alcuni dei loro contributi pensionistici nel programma.

L’iniziativa è stata da molti criticata e i sondaggi indicano uno scarso interesse nel pubblico nei confronti dell’iniziativa, che si configura come un compromesso tra la pensione statale e quelle puramente private, ma le autorità insistono che sia necessaria in quanto l’invecchiamento della popolazione è un fatto reale.

Gli individui che si registrano dirottano il 3% del loro salario lordo nel progetto, e come risultato, detraggono dal loro salario la somma che pagano come contributo di sicurezza sociale (dal 28% al 25%).

Un 2% addizionale del loro salario è detratto dai datori di lavoro e trasferito nel programma, che consiste in account individuali gestiti da compagnie pensionistiche private.

Molti fornitori privati di previdenza, tra cui ING e AXA, non ne faranno parte, e l’opposizione, ?SSD, ha affermato che, se torna al governo (cosa che potrà accadere prossimo anno durante le elezioni in programma) scarterà il programma.

Un sondaggio svolto dalla compagnia AWD, realizzato il 3 gennaio, ha rivelato che solo il 4.8 % di cechi erano interessati al secondo pilastro, rispetto all’11% della scorsa estate. Altre stime riportate dai media hanno rilevato l’interesse del 15% dei lavoratori, entrambi ben al di sotto della previsione del governo del 50%.

Un fattore chiave che potrebbe dissuadere la gente dal registrarsi è che i calcoli hanno indicato che solo coloro che guadagnano sulle 25.000 corone o più al mese otterranno benefici economici se si iscrivono.

Lo stipendio medio è di 23.000 corone.

Coloro che si sono registrati al programma, che consiste in quattro tipi di fondi, non potranno abbandonarlo.

Ci sono inoltre timori che il sistema della pensione statale possa essere indebolito dal secondo pilastro, in quanto i contributi nel primo pilastro vengono ridotti quando si entra nel programma.

Alcuni hanno espresso il proprio scetticismo sul bisogno di un secondo pilastro in un paese dove il “terzo pilastro” delle pensioni puramente private sta fiorendo, con 4,7 milioni di iscritti.