di Anna Messia

Sul tavolo ci sono diverse opzioni, sia per l’attività Vita sia per quella Danni. Nelle prossime settimane verranno prese delle decisioni. Così fonte vicine a Generalidefiniscono la situazione della compagnia assicurativa in India.

Un altro dossier che si è aggiunto alle partite internazionali del Leone appena sistemate (come la joint venture con Petr Kellner) e ad altre ancora da mettere a fuoco, come la presenza in Russia tramite Ingosstrakh, dove la compagnia dovrà ridefinire la strategia assieme al socio locale, il magnate Oleg Deripaska. Anche l’India, come anticipato da MF/Milano Finanza lo scorso 11 ottobre, è un fronte caldo per le Generalie pure in questo caso l’evoluzione è legata ai destini del partner locale, l’uomo d’affari Kishore Byani, con cui nel 2006 la compagnia assicurativa triestina ha creato una joint venture, Future Generali, di cui detiene il 25,5%.

Byani, che deve rientrare di una pesante esposizione debitoria, sta da tempo cercando compratori per la quota del 74,5% e del resto ha già intavolato una discussione con un altro assicuratore indiano, la L&T General Insurance, che potrebbe subentrarle. Le trattativa sembravano lunghe ma hanno subito un’accelerazione in queste ultime settimane perché Byani è finito sotto la lente del governo indiano con l’accusa di aver violato l’obbligo che impone alle compagnie estere di non superare la soglia del 26% delle joint venture detenute in India. Byani, che oltre alla partecipazione diretta con Generali avrebbe anche altre partecipazioni indirette assieme ad assicuratori esteri, potrebbe quindi essere chiamato a dismettere prima del tempo qualche asset, compresa la quota in Future Generali. Una situazione complicata cui si aggiungono alcune incertezze legislative del mercato assicurativo indiano che nei mesi scorsi hanno portato colossi come Ing, Hsbc e New York Life a lasciare il Paese. I tassi di crescita di raccolta di Future Generali sono d’altro canto promettenti, con un risultato che nel 2011 è stato di oltre 260 milioni, in crescita del 30%. Insomma, ci sono pro e contro che Greco dovrà attentamente valutare prima di decidere sul futuro di Generali in India.

Intanto ieri Generali Real Estate ha finalizzato la vendita di un immobile in viale Don Luigi Sturzo 35 a Milano, che è stato acquistato dal fondo Antirion Core, promosso da Antirion sgr, per 83 milioni di euro. L’edificio, che in passato è stato una sede del gruppo triestino, negli ultimi 18 mesi è stato oggetto di un profondo intervento di riqualificazione e valorizzazione, che ha comportato una completa revisione dell’immobile. «Siamo molto soddisfatti di questa operazione di valorizzazione», ha detto Giancarlo Scotti, ceo di Generali Real Estate, «che ci ha permesso di rendere l’immobile attrattivo». (riproduzione riservata)